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20 Luglio
Il problema etico della responsabilità individuale e collettiva del debito PDF Stampa E-mail
Possibile che in un’istituzione formativa quale l’università non ci sia nessuno che sollevi il problema etico della responsabilità individuale e collettiva del debito, nessuno consiglio di facoltà che richieda un’indagine in grado di individuare in quali settori e da parte di chi siano stati seguiti criteri impropri di impiego delle risorse finanziarie? E’ bene protestare contro la nefasta ‘riforma dei tagli’, ma bisognerebbe avere anche la capacità di indignarsi profondamente, come cittadini e come docenti, per i casi di gestione ‘corrotta’ del danaro pubblico a cui si è forse dato anche il proprio assenso pensando più agli interessi personali e di parte che a quelli generali, istituzionali. (La Repubblica Firenze 01-07-2010)
 
Enti di ricerca. Intervista al Ministro Gelmini PDF Stampa E-mail
«I finanziamenti per la ricerca non si tagliano ma sono indispensabili altri interventi irrinunciabili» dice il ministro Mariastella Gelmini. E quali sarebbero? «Verificheremo le modalità di spesa. Oggi si dedicano risorse ingenti per spese correnti. Non è più tollerabile. Il Consiglio nazionale delle ricerche, ad esempio, brucia a tal fine 580 milioni. Sono tutti necessari o possiamo recuperare una parte da destinare invece alla ricerca vera?». Come intende raggiungere il non facile l'obiettivo? «E' già in corso un esame da parte dei gruppi di lavoro che abbiamo costituito con il compito di valutare il grado di efficienza degli enti. Adesso abbiamo un numero di funzionari amministrativi sproporzionato rispetto agli scienziati. Vogliamo invertire la tendenza attraverso una stretta nella gestione. Per questo confido nell'apertura e nella disponibilità di chi governa gli enti per condividere un risultato utile alla scienza e al Paese». L'esigenza è storica. La via per praticarla quale sarà? «Vogliamo agire sulla governance degli enti. Uno scienziato non è detto che sia preparato come manager. Quindi guardiamo ad una doppia direzione: una scientifica ed una manageriale. E poi ad una razionalizzazione dei centri che può portare a qualche riassetto». Ogni prospettiva deve fare i conti con i tempi di realizzazione... «Entro il prossimo mese di luglio l'esame della situazione sarà completato. Così in settembre potremo decidere come e in quale direzione agire. Ovviamente terremo conto delle proposte e delle idee che gli stessi enti avanzeranno per migliorare la situazione. Sono certa che ci saranno perché sono prima di tutto i ricercatori a voler lavorare meglio e con maggior soddisfazione». Dunque, niente tagli ai contributi dello Stato ma la macchina deve cambiare? «Non possiamo affrontare il futuro con un sistema vecchio». (G.Cap., Corsera 22-06-2010)
 
A Treviso una fondazione pagherà gli stipendi ma incasserà le tasse d’iscrizione PDF Stampa E-mail
Fondazione Cassamarca pagherà all’Università di Padova gli stipendi dei docenti della sede distaccata di Giurisprudenza, a Treviso. Ma il rapporto in convenzione tra i due enti verrà ridotto da 99 a 15 anni, mentre il Bo si impegnerà a corrispondere alla Fondazione i proventi delle tasse versate dagli studenti iscritti a Treviso. Sono questi i principali punti di convergenza tra Cassamarca e Ateneo di Padova. «La Fondazione corrisponderà l’intero arretrato relativo al costo dei docenti per gli anni accademici dal 2006 al 2006, pari a 6.613.000 euro - si legge nel documento -, che verranno corrisposti in cinque rate da 1,3 milioni ciascuna da pagarsi entro il 15 settembre di ogni anno». (D. De Poli, Corriere del Veneto 23-06-2010)
 
Modelli di finanziamento delle università in Francia, Spagna, Germania e Inghilterra PDF Stampa E-mail

Il CIMEA - Centro d'Informazioni sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche - in collaborazione con la rivista Universitas ha pubblicato una ricerca dal titolo "Il finanziamento dell'istruzione superiore". La ricerca è stata realizzata su incarico del Dipartimento per l'Università, l'Afam e la Ricerca del MIUR e si inserisce in un filone di contributi finalizzati alla comparazione dei maggiori sistemi d'istruzione superiore europei nell'ambito delle riforme universitarie in corso nell'ultimo decennio. La ricerca in questione ha avuto i seguenti obiettivi: analizzare i sistemi di finanziamento delle università in Francia, Spagna, Germania e Inghilterra; descrivere le caratteristiche, le modalità di funzionamento e gli effetti delle varie tipologie di finanziamento; individuare le strategie di fronteggiamento della crisi economica e dei suoi effetti sulla disponibilità di risorse per il sistema e per le singole istituzioni. I contributi realizzati per questa ricerca mettono in luce cinque linee prevalenti che hanno caratterizzato le azioni di riforma dei modelli di finanziamento: l'incremento del finanziamento pubblico; la diversificazione delle fonti di finanziamento; il miglioramento dell'efficienza nell'uso delle risorse; la disponibilità di finanziamenti aggiuntivi e premiali dell'eccellenza nella ricerca e nella didattica; l'ampliamento degli aiuti finanziari agli studenti. Dopo l'introduzione di Giulio Stolfi si succedono i capitoli dedicati all'analisi paese per paese, con i contributi di Marzia Foroni, Annalisa Altura, Claudia Checcacci e Giulia Gubbiotti. Chiude il volume una breve bibliografia con i principali studi sui modelli di finanziamento pubblicati negli ultimi cinque anni in Europa e nel mondo. (D. Gentilozzi 12-07-2010).

Di seguito i capitoli della pubblicazione, scaricabili da http://www.rivistauniversitas.it/Articoli.aspx?IDC=1863 :

Il finanziamento dei sistemi universitari: una sintesi comparativa, di Giulio Stolfi; Francia, di Marzia Foroni; Germania, di Claudia Checcacci; Inghilterra, di Annalisa Altura; Spagna, di Giulia Gubbiotti; Schede bibliografiche, a cura di Danilo Gentilozzi.
 
L’università in Germania PDF Stampa E-mail
È proprio sulla ricerca che il Governo tedesco punta fortemente. Sono stati aumentati del 3% i finanziamenti agli enti di ricerca fino al 2010 in campi come la nanotecnologia, la biotecnologia e le scienze informatiche. La Germania conta 1,765 milioni di studenti, dei quali 190.000 sono stranieri. Le due università di Monaco, l’università tecnica Technische Universität Munchen e la Ludwig-Maximilian, sono nelle prime 50 posizioni nella classifica delle 500 migliori università nel mondo, secondo il ranking stilato dalla Jiao Tong university di Shanghai. Per chi intende studiare in Germana, le università tedesche offrono agli studenti stranieri diverse soluzioni di assistenza, come per esempio il supporto di un Tutor per realizzare il proprio programma di studi. In Germania ci sono le Universitäten o anche le Hochschulen pluridisciplinari, le quali rilasciano dei bachelor in 3 anni, mentre i Master hanno una durata di 5 anni. Anche il sistema universitario tedesco segue i dettami della riforma universitaria con il 3+2, ma a differenza degli altri paesi europei in Germania la riforma non è completamente applicata e a volte è possibile ritrovare il vecchio sistema universitario. Si può studiare in Germania anche attraverso le Fachhochschulen, che si rivolgono alle aziende e per questo la formazione ottenuta in uno di questi istituti è più specifica, ossia forma determinate figure professionali. Alcune facoltà erogano diplomi di Stato o Staatsexam per ricoprire ruoli nel settore pubblico (L. Mazzetti, Università.it 13-06-2010)
 
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