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15 Marzo
L’ateneo di Bologna per i docenti pensionati PDF Stampa E-mail
Il Senato accademico dell’università di Bologna ha approvato all’unanimità il “piano di valorizzazione del personale docente”, ideato dal rettore Ivano Dionigi. La prima parte di questo progetto è dedicata ai docenti che hanno maturato i requisiti per la pensione (35 anni d’insegnamento e 65 anni di età per gli uomini, 61 per le donne). Nell’anno precedente la fine della carriera, il docente potrà richiedere il riconoscimento della qualifica di “professore dell’Alma Mater” o di “ricercatore dell’Alma Mater”, a seconda del ruolo ricoperto fino a quel momento. In cambio, l’Università mette a disposizione del pensionato alcuni benefit, come la posta elettronica istituzionale, l’accesso alle risorse bibliografiche online e alla rete wireless dell’Ateneo di Bologna. Sarà, poi, garantito ai professori in pensione l’utilizzo di “adeguati spazi di lavoro” per continuare le proprie attività di ricerca scientifica, oltre al mantenimento della “copertura assicurativa per infortuni e responsabilità civile”. Infine, potranno “collaborare a titolo gratuito alle attività di didattica e ricerca” delle proprie Facoltà o dipartimenti. (Virgilio.Bologna 08-03-2010)
 
Un resoconto dei lavori del CUN PDF Stampa E-mail
Nelle sessioni trascorse: approvazione del Prin 2008, prima graduatoria del Firb, avvio delle commissioni per le valutazioni comparative del primo semestre 2008, preparazione del nuovo programma CIVR sarebbero stati "fenomeni" da segnalare se avessero avuto un minimo di tempestività rispetto ai tempi previsti. E invece siamo qui ancora ad attendere di sapere quanti soldi arriveranno per limitare il danno inferto con i tagli della legge 133, ovvero le rimesse dallo scudo fiscale, e la firma del bando per i progetti di ricerca di interesse nazionale per il 2009, da qualche tempo preannunciata. A questo riguardo è curiosa la motivazione, diffusa dal presidente in seduta ufficiale, del ritardo con cui è stata resa nota la lista dei progetti approvati nella seduta del 22 dicembre del comitato dei valutatori: la notizia sarebbe stata trattenuta dall'ufficio stampa del ministero in attesa di un calo di interesse nell'opinione pubblica attorno alla figura del ministro per poter così riattirare l'attenzione sulla stessa. Questo, ammesso che sia vero (e non ho ragione per dubitarlo) vi dà il metro della situazione.
Sulle procedure per la nomina dei commissari per i concorsi del 2008 segnalo che è prevista la continuazione delle votazioni ancora per tutto marzo, anche se ormai riguarda pochi SSD, e fino al completamento della serie non si potrà dare l'avvio alle procedure relative alla seconda sessione del 2008 (la scorsa settimana è stata presentata al riguardo una nota del direttore Tomasi). Nel frattempo si è provveduto alla composizione delle commissioni di conferma per i ricercatori per il biennio 2010-2011. Sul Firb la scelta ministeriale è stata quanto meno curiosa. Sono stati ammessi al colloquio soltanto i progetti che hanno ricevuto 40/40, e sono stati esclusi anche quelli con uno o due punti in meno. Vista la "rapidità" dell'esame dei progetti, credo che non sia stato proprio facile distinguere per valori minimi la validità delle proposte, e infatti erano sembrate sensate le voci che attestavano l'indicazione da parte della commissione finale di allargare il colloquio ai tre voti più alti.
Una parte del lavoro del Consiglio ha riguardato la valutazione della produzione scientifica dei docenti, sia attraverso incontri con una commissione specifica del CNR e con il presidente del CIVR in vista della Valutazione Quinquennale della Ricerca 2004-2008, sulla metodologia della stessa su cui è stato approvato un parere. E' stato inoltre votato un documento di proposta dei criteri minimi di "riconoscimento" della scientificità delle pubblicazioni, in funzione dell'anagrafe dei docenti. Con questo si è voluto attestare il raggiungimento di un'opinione condivisa, al di là di quanto propongono singoli e "incontrollati" gruppi di lavoro, su quali possano essere le metodologie di individuazione dei modi e degli spazi di pubblicazione (al di là dei criteri bibliometrici, quando e se condivisi), anche perché che la legge prevede la necessità di "pubblicazioni" nel biennio precedente per ottenere gli scatti stipendiali.
Siamo al solito intervenuti per segnalare alcune disfunzioni nella politica universitaria, come l'imposizione del controllo preventivo da parte della Corte dei Conti sui contratti di consulenza e collaborazione da pare delle università o sul ritardo e la modalità di distribuzione del FFO per il 2010 chiedendo prontezza di erogazione, un minimo di programmazione (certa e quinquennale) e una ridefinizione dei criteri di premialità. Su quest’ultimo documento abbiamo avuto una curiosa "contro"-mozione da parte del senato accademico dell'università di Torino, il cui rettore dovrebbe far parte del CUN, ma da lungo tempo ormai ne è assente.
Abbiamo ancora richiamato, in occasione delle prime verifiche degli ordinamenti didattici (la cui consegna è stata prorogata al 31 marzo), le difficoltà sorte dall'emanazione della nota 160 del 4 settembre 2009: il sistema universitario deve reggersi su decreti precisi, non su elenchi di intenzioni che non possono essere assunti quali strumenti legislativi.
In conclusione vi segnalo quella che forse è stata l'azione più politica del Consiglio, ovvero l'emanazione del parere sul disegno di legge governativo sull'università, la cui discussione si è aperta nel dicembre scorso alla VII commissione del Senato. Il nostro documento è stato lungamente discusso nelle tre commissioni interessate (Autonomia, Programmazione e Reclutamento/Stato giuridico) che hanno prodotto delle relazioni che davano un giudizio non proprio entusiasmante della proposta avanzata dal Governo e che non coincidevano con l'opinione di una parte dell'aula. Il compromesso raggiunto, per arrivare alla diffusione di un documento in tempi umani, è stato un ampio testo diviso tra un'introduzione "buonista" e una serie di allegati in cui sono evidenziate le criticità. (S. Zilli, zillis@units.it 02-03-2010)
 
In arrivo l’anagrafe dei professori PDF Stampa E-mail
Sta per essere varato un decreto ministeriale nato dalle linee guida dello stesso ministero e anticipate da ItaliaOggi del 18/11/09. Il decreto ha avuto già il parere positivo del Consiglio universitario nazionale e che dovrebbe, dopo la firma del ministro, entrerà in vigore dal prossimo anno accademico. Dal 2011 vi sarà un dimezzamento degli scatti biennali per i docenti che non realizzano pubblicazioni scientifiche di qualità, i quali non solo avranno una busta paga più leggera, ma verranno anche tagliati fuori dalla ripartizione dei fondi Prin (Progetti di ricerca di interesse nazionale) e dalle commissioni d'esame. Questa sorta di schedario sarà costituito presso il ministero dell'istruzione dell'università, aggiornato con periodicità annuale e dovrà contenere per ogni soggetto l'elenco delle pubblicazioni scientifiche prodotte, con tanto di identificazione ad hoc. Di ogni pubblicazione, infatti, si dovrà specificare la sua appartenenza ad una rivista scientifica, se invece si tratta di una monografia o se ha rilevanza internazionale o in quale paese è stata pubblicata. Ma non solo pubblicazioni, dovrà essere indicato anche il totale delle ore dedicate alla didattica frontale nell'anno accademico precedente, il numero degli esami registrati come titolare del corso, il numero di tesi di laurea o di dottorato di cui il docente è stato relatore nel corso dell'anno. Inoltre l'anagrafe dovrà dar conto di tutte le «attività svolte presso l'ateneo o in altri atenei», e quindi se, per esempio, il professore è stato, nell'anno di riferimento, membro del senato accademico, preside di facoltà, direttore di scuola o di dipartimento o ancora membro di un organismo nazionale di rappresentanza o valutazione del sistema universitario. Anche i periodi di aspettativa o di fuori ruolo dovranno essere messi nero su bianco per sapere se ha goduto di un periodo di congedo per maternità o di congedo parentale o di un semplice periodo di malattia. (ItaliaOggi 03-03-2010)
 
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