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31 Dicembre
RICERCA. ALTRI CASI DI ABBANDONO DEL SOSTEGNO ALLA RICERCA PDF Stampa E-mail
Accanto al caso dell’istituto di biologia molecolare di Napoli (ricordato da M. Cuccurullo nell’articolo “L’incognita sul futuro della ricerca italiana”), c’è quello dell’Istituto Superiore di Sanità, che era diventato un importante centro di ricerca in biologia. Il suo direttore Domenico Marotta fu accusato di peculato per distrazione (morì prima del processo) perché tra l’altro aveva assunto un premio Nobel, Bovet, privo di una laurea italiana in una posizione riservata ai laureati. Un terzo caso fu quello del CNEN, con il processo Ippolito. In quest’ultimo caso la fisica nucleare si salvò comunque con l’uscita dal CNEN dell’INFN, e l’adesione dell’Italia al CERN. Sarebbe interessante riesaminare gli eventi degli anni sessanta che hanno determinato l’abbandono quasi totale del sostegno alla ricerca da parte del governo e della grande industria. Bisognerebbe ricordare anche la posizione di punta della Olivetti nel campo dei calcolatori, la posizione della Montecatini (poi Montedison) che deteneva i brevetti frutto del lavoro di Natta premio Nobel per la Chimica (1963) e i primi tentativi di sfruttamento dell’energia nucleare. Insomma il quadro è complesso e meriterebbe l’attenzione di uno storico competente anche di scienza.
(Fonte: A. Figà Talamanca, roars.it 16-12-2012)
 
RICERCA. UTILIZZO AI FINI DELLA RICERCA DEGLI EMBRIONI PDF Stampa E-mail
Il tribunale di Firenze ha rinviato la legge 40 alla Consulta, sollevando questione di costituzionalità per quanto riguarda il divieto di utilizzo ai fini della ricerca degli embrioni malati o abbandonati. Un altro punto che per il tribunale potrebbe avere profili d’incompatibilità riguarda l'irrevocabilità del consenso della donna ai trattamenti di procreazione assistita dopo la fecondazione dell'ovocita. È la quinta volta che la legge 40 va alla Consulta. Questa volta il rinvio nasce dal ricorso di una coppia portatrice di una malattia genetica che ha rifiutato l'impianto di embrioni malati o non testabili chiedendo che siano impiegati per la ricerca. La legge 40 del 2004 è quella che regola la procreazione medicalmente assistita. Secondo una sentenza della Corte di Strasburgo la legge 40 viola la Convenzione europea sui diritti umani. In particolare, la Corte europea dei diritti umani ha bocciato l'impossibilità per la coppia (fertile) di accedere alla diagnosi preimpianto degli embrioni.
(Fonte: Corsera 13-12-2012)
 
RICERCA. I GRANTS DELL’EUROPEAN RESEARCH COUNCIL PDF Stampa E-mail

Due tipi di finanziamenti sono distribuiti dall’European Research Council (http://erc.europa.eu/), gli starting grants, per giovani studiosi con non più di sette anni dal conseguimento del PhD, e gli advanced (o senior) grants, per studiosi maturi.  A differenza di altri programmi europei, i grants sono ad personam – sono cioè concessi ad un ricercatore (principal investigator) che può allocarli dove ritiene di poter meglio svolgere la sua ricerca (host institution). Il caso più comune è un professore universitario che alloca la ricerca nella sua università di appartenenza, ma possono fare domanda anche studiosi di enti di ricerca pubblici (il CNR) e privati (per esempio il San Raffaele).  E’ inoltre possibile, anche se non frequente, che uno studioso decida di trasferire il proprio grant in istituzione diversa da quella di appartenenza. Quindi la nazionalità della host institution è il criterio più corretto per giudicare la qualità di un sistema di ricerca – la sua capacità di produrre e attrarre ricercatori brillanti. Questo e' il criterio che utilizziamo nella composizione delle tabelle sotto, che inoltre evita il  paradosso di classificare come italiani grants ottenuti da studiosi di nazionalità italiana che avessero preso il PhD all’estero ed avessero svolto tutta la carriera all’estero.  Si noti anche che studiosi italiani in università extra-europee non sono ammessi a finanziamenti ERC, il che è importante vista la sostanziale presenta italiana negli Stati Uniti in varie discipline.
Il sito ERC permette di presentare dati separati per tipo di grant e per macro-settore  – scienze fisiche e naturali (compresa ingegneria), scienze della vita (medicina, biologia) e scienze sociali (che comprendono le materie letterarie).
(Fonte: G. Federico, noisefromamerika.org 25-12-2012)

 
RICERCA. IL SISTEMA DI VALUTAZIONE ERC PDF Stampa E-mail

Anche quest’anno è stato aperto il bando “Starting Grant” dell’ERC, European Research Council, che è rivolto a ricercatori che iniziano la propria attività di ricerca indipendente (coloro i quali hanno ottenuto il dottorato tra due e meno di dodici anni). Esiste uno schema simile per chi è più avanti nella carriera (Advanced Grant). Sono previste deroghe sull’età per maternità e motivate interruzioni dell’attività scientifica. Questo finanziamento è particolarmente consistente, e prevede fino a 2 milioni di Euro per progetti di durata quinquennale, una vera manna nel panorama italiano. La domanda è costituita da due parti: il CV del proponente e il progetto di ricerca. Il bando è rivolto ad un singolo ricercatore e il criterio di valutazione è solo l’eccellenza, senza considerazioni geopolitiche. Può essere finanziata qualsiasi tipo di ricerca. Date le ingenti risorse finanziare, (circa 930 milioni di euro per il bando 2013), è ovvio che l’accademia italiana cerchi di promuovere a tutti i livelli la più ampia partecipazione. Il sistema di valutazione dell’ERC è stato accettato da 27 paesi europei dal 2007. Rappresenta quindi uno schema collaudato, per la valutazione dei singoli ricercatori, almeno per quella che è definita “eccellenza”.
Tutte le informazioni contenute in questo articolo (inviato da M. Bella a Roars) sono nel sito dell’European Research Council, www.erc.europa.eu. La scadenza per la partecipazione al bando “consolidator”, la seconda parte del bando ERC-StG 2013, è il 21 Febbraio 2013.
(Fonte: M. Bella, roars.it 11-12-2012)

 
RICERCA. I FINANZIAMENTI DELL’ERC (EUROPEAN RESEARCH COUNCIL) PDF Stampa E-mail

L'ERC è un’istituzione comunitaria che eroga finanziamenti consistenti (intorno a 2 milioni di euro a progetto) in tutti i campi del sapere sulla base di criteri rigorosamente meritocratici: ciascun progetto viene rivisto da molti referees (tra 5 e 7), su due turni di valutazione e le procedure sono gestite da commissioni formate da accademici con curricula di altissimo livello e reclutati in tutto il mondo. Dei circa 3000 finanziamenti concessi a partire dal 2007, un totale di 190 (il 6% circa) sono stati allocati a ricercatori attivi presso istituzioni italiane, nelle discipline delle scienze naturali, fisiche, sociali e umanistiche. Questo valore è poco sopra quello spagnolo (un paese un po' più piccolo), e poco sotto quello di Svizzera e Olanda (due paesi molto, molto più piccoli). Il numero dei progetti allocati in Germania (un paese la cui popolazione è molto meno del doppio di quella italiana) è il doppio del nostro, cosi come in Francia (circa 410). Oltre il triplo dei progetti giunti in Italia sono stati allocati nel Regno Unito (quasi 700). Questi numeri forniscono un quadro comparativo sulla performance delle eccellenze.
Sebbene il numero di progetti proposti da ricercatori che lavorano in Italia e finanziati dal 2007 siano 190, i finanziamenti allocati a ricercatori di nazionalità italiana sono 296: di questi, 170 sono arrivati a italiani che lavorano in Italia mentre 126 a italiani che lavorano all'estero. Per contro, gli stranieri che hanno portato un finanziamento presso strutture italiane sono solo 20. Un conto è presto fatto: dei 425 milioni di euro di finanziamenti vinti dai nostri connazionali, solamente 276 sono arrivati in Italia. Riassumendo, se i grant ERC sono un indicatore della qualità della ricerca e delle strutture amministrative che la supportano, allora l'universita' italiana produce poca ricerca eccellente, meno di Svizzera e Olanda, la metà di Germania e Francia. I ricercatori italiani fanno molto bene, ma oltre il 40% degli assegnatari dei grant ne usufruisce in un altro paese. Cioè molti nostri talenti se ne vanno (il che, per certi versi, e ' normale) senza che riusciamo ad attrarne da fuori (il che è patologico). 
(Fonte: F. Lippi, noisefromamerika.org 23-12-2012)

Commento di R. Nicoletti: Nell'articolo si parla di grants conferiti a ricercatori italiani correlando il loro numero con la popolazione del paese. Mi sembra che un minimo di logica suggerirebbe di correlarli col numero dei ricercatori del nostro Paese (che sappiamo essere pochi rispetto alla popolazione) oppure correlare il numero dei grants conferiti con il numero delle richieste fatte da ricercatori italiani.

 
RICERCA. LA SITUAZIONE ITALIANA NEL CONTESTO DEL FINANZIAMENTO INTERNAZIONALE. ADVANCED GRANTS E STARTING GRANTS PDF Stampa E-mail
Nel primo convegno ROARS, tenutosi a Roma il 15/11/2012, Anna Tramontano ha illustrato anche con le due tabelle qui di seguito riprodotte la capacità di competizione dell’Italia negli Advanced grants e negli Starting grants.






Le possibili spiegazioni di questa situazione non brillante si potrebbero trovare nelle risposte ai seguenti interrogativi:
•Limitate risorse nazionali?
•Poca abitudine a difendere i propri progetti?
•Difficoltà di autovalutazione?
•Poca internazionalizzazione?
•Mancanza di esperienza sui processi di valutazione internazionali?
Occorre un sistema nazionale che rispecchi quello internazionale. Un ambiente di ricerca eccellente e vivace. L'eccellenza attira l'eccellenza.
(Fonte: A. Tramontano, roars.it 17-12-2012)

 
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