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18 Novembre
UNIROMA1. LA SAPIENZA RILANCIA “LA SAPIENZA UNIVERSITÀ EDITRICE” (SUE) PDF Stampa E-mail

E’ una buona notizia che la Sapienza, proprio in un momento in cui il mondo accademico è a rischio depressivo, decida di (ri)lanciare la Sapienza Università Editrice (Sue). Fondata nel 1994, entrata in attività effettiva nel 2000, distribuita dalla Pde, ma con visibilità ancora troppo scarsa. Così, circa un anno fa, è partita un'operazione di rinnovamento, il cui primo passo è stato la nomina, da parte del Rettore, di un Comitato editoriale con il compito di valutare la qualità scientifica delle opere, individuando e coinvolgendo referee interni ed esterni all'ateneo, con metodologia double blind peer review. Sono stati rivisti il layout grafico delle collane e il sito istituzionale (www.editricesapienza.it ), è stata inaugurata una linea di monografie e riviste in versione elettronica, e presto verrà il momento dell'e-book. Coerentemente a tutto questo, è stato istituito il Premio Tesi di Dottorato, per promuovere e diffondere i risultati della ricerca dei migliori dottorati dell'ateneo nei vari campi disciplinari. Tra i volumi più recenti, alcuni titoli sull'Italia unita, tra cui 2Eran quattrocento”. “Le riunioni degli scienziati italiani”, a cura di Ernesto Capanna, (pagg. 320, € 19,00), sulla vita scientifica italiana negli anni della "preparazione" risorgimentale, dal 1839 al 1847 e “A un piede fu ferito. Medicina e chirurgia risorgimentale” di Valentina Gazzaniga (pagg. 256, € 16,00). Il volume curato da Gabriele Scarascia Mugnozza su “La pericolosità sismica del Lazio”, una delle poche mappature regionali del rischio sismico. E la ristampa anastatica del volume, il cui originale non è più presente negli archivi del Comune, del primo “Piano Regolatore (1908) di Roma”. In arrivo, anche collane di storia dell'arte e di antichistica, e la serie «Sapienza Studies in American Literatures and Cultures», organo della Società mondiale degli Americanisti, il cui primo titolo sarà un saggio fondamentale su Melville.
(Fonte: V. Lingiardi, IlSole24Ore 11-11-2012)

 
UNIBA. LINK (COORDINAMENTO UNIVERSITARIO) E RETTORE CONTESTANO LE NUOVE NORME SULLE ASSUNZIONI PDF Stampa E-mail

Con il D. M. 297/2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 ottobre, si dà attuazione, osservano gli studenti di Link, “a criteri per il reclutamento del personale che penalizzano le Università meridionali (in particolar modo quella di Bari, che pur ha un indice di indebitamento pari allo 0%) e incentivano le Università ad aumentare le tasse per poter assumere”. Stando al decreto legislativo 49/2012 che assegna la possibilità alle Università di poter assumere (sempre in modo limitato) in relazione a un indicatore che pone al denominatore anche quanto incamerato dagli studenti, le Università potranno assumere provando a tenere quanto più basso possibile questo indicatore e, dunque, aumentando le tasse universitarie. In particolare, tutte quelle Università che hanno le tasse più basse per le difficili condizioni sociali del territorio, che hanno rispettato il vecchio limite del 20% o hanno un numero elevato di idonei per il conseguimento delle borse di studio (e dunque esentasse) si ritroveranno penalizzate da questi criteri”. Gli studenti di Link, poi, fanno riferimento alle critiche già sollevate su questa operazione dal rettore Corrado Petrocelli che si è schierato contro il ministero che ha ridotto la possibilità di assumere. “Crediamo che sia assolutamente positivo che il rettore di Bari si sia schierato contro queste norme – sottolinea Alessandro Castellana, coordinatore di Link Bari”.
(Fonte: gi. co., barisera.net 02-11-2012)

 
UE. PROPOSTA DI RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO SULLA CONVALIDA DELL'APPRENDIMENTO NON FORMALE E INFORMALE PDF Stampa E-mail

La proposta di Raccomandazione del Consiglio (che dovrebbe essere approvata entro il 2012), prevede che tutti gli Stati membri istituiscano, entro il 2015, sistemi nazionali per la convalida dell'apprendimento non formale e informale, connessi allo European Qualifications Framework. L'iniziativa, frutto di un'indagine realizzata tra dicembre 2010 e febbraio 2011, nasce dall'esigenza di dare risalto alle competenze acquisite fuori dall'ambiente accademico tradizionale. La convalida dell'apprendimento non formale e informale è parte dell'agenda politica europea fin dal 2001, quando la Commissione ha definito l'apprendimento permanente come qualsiasi attività di acquisizione di competenze intrapresa nelle varie fasi della vita al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e la preparazione pratica in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale. Sono seguite numerose iniziative a livello europeo (Europass, ECTS, EQF); da ultima, la strategia Europa 2020 ha sottolineato la necessità di aumentare i percorsi di apprendimento flessibili e ha considerato la convalida dell'apprendimento non formale e informale un prerequisito a tal fine.
(Fonte: M. Costone, rivistauniversitas 08-11-2012)

 
UK. S’INAUGURA IL CDBU (COUNCIL FOR THE DEFENCE OF BRITISH UNIVERSITIES) PDF Stampa E-mail

In Inghilterra è imminente l’inaugurazione del Council for the Defence of British Universities. Lo storico Keith Thomas e l’astrofisico Martin Rees, eminenti fondatori dell’organismo indipendente, spiegano perché l’accademia inglese deve essere protetta tanto dallo Stato quanto dal mercato. Link per l’articolo del Times of Higher Education.

A manifesto for reform
The Council for the Defence of British Universities is independent of any political party, for although we oppose many of the present government's proposals, the assumptions to which we object were equally evident under its predecessor.
Our core principle is that the Council for the Defence of British Universities exists to advance university education for the public benefit. This is underpinned by nine supporting aims:

• To defend and enhance the character of British universities as places where students can develop their capacities to the full, where research and scholarship are pursued at the highest level, and where intellectual activity can be freely conducted without regard to its immediate economic benefit

• To urge that university education, both undergraduate and postgraduate, be accessible to all students who can benefit from it

• To maintain the principle that teaching and research are indispensable activities for a university, and that one is not pursued at the expense of the other

• To ensure that universities, while responding to the needs of students and society in general, should retain ultimate control of the content of the courses taught and the methods of instruction employed. As well as often providing vocational training, university education should equip graduates with the mental skills and intellectual flexibility necessary to meet the demands of a rapidly changing economy. It should develop the powers of the mind, enlarge knowledge and understanding, and enable graduates to lead fuller and more rewarding lives

• To emphasise that, as well as often having vital social and economic applications and being subject to accountability, academic research seeks to enhance our knowledge and understanding of the physical world, of human nature and of all forms of human activity

• To ensure that methods employed to assess the quality of university research do not encourage premature or unnecessary publication or inhibit the production of major works that require a long period of gestation

• To safeguard the freedom of academics to teach and to pursue research and enquiry in the directions appropriate to the needs of their subject

• To maintain the principle of institutional autonomy, to encourage academic self-government and to ensure that the function of managerial and administrative staff is to facilitate teaching and research

• To ensure that British universities continue to transmit and reinterpret the world's cultural and intellectual inheritance, to encourage global exchange and to engage in the independent thought and criticism necessary for the flourishing of any democratic society.
(Fonte: www.cdbu.org.uk 11-11-2012)

 
UK. THE THEME THAT HUMAN AND ANIMAL HEALTH IS INTRINSICALLY LINKED IN A NEW VETERINARY SCHOOL SOUTH OF LONDON PDF Stampa E-mail

Under plans announced on 25 October, the University of Surrey's School of Veterinary Medicine will embrace the "One Health - One Medicine" philosophy, which encourages collaborations between physicians, veterinarians, dentists, nurses and other scientific health-related disciplines. A research-led veterinary medicine degree programme, with an emphasis on veterinary pathology and livestock medicine, is being developed alongside the school, which will become the eighth school of veterinary medicine in the country when it opens in 2014. Lisa Roberts, dean of the Faculty of Health and Medical Science, said: "As a research-intensive university we have the expertise, reputation, technical and business skills which our students can benefit from, allowing us to train the veterinary leaders of the future."
The university has laid the foundations for the new school by expanding its Faculty of Health and Medical Sciences programmes through the launch of a Bachelor of Science (BSc) in veterinary biosciences, and an MSc in veterinary microbiology. A new Master of Science (MSc) in veterinary pathology is also currently under development.
(Fonte: chris.parr@tsleducation.com 27-10-2012)

 
UK. IL PROCESSO DI VALUTAZIONE PERVASIVA NELLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Il processo di valutazione nelle università inglesi è sicuramente a livello globale quello più esteso e strutturale. Esso opera continuamente nella vita delle università inglesi sotto forme diverse, ma sostanzialmente implica una produzione continua di una scia di documentazione che mira ad assicurare l'uniformazione a protocolli che definiscono tutti gli aspetti dell'insegnamento e della ricerca: ogni momento della vita universitaria (dalla frequenza degli studenti agli incontri tra relatori e «tesisti») è documentato e controllato. Un esteso sistema di controlli trasversali sottopone a esame esterno tutti gli aspetti della didattica (dai nuovi corsi ai risultati annuali dei singoli corsi di laurea, con imposizione di procedure di double marking, campionatura della produzione degli studenti). Ma soprattutto abbiamo i grandi esercizi periodici di valutazione della ricerca di dipartimenti e università che si abbattono sul sistema universitario inglese con cadenza quasi quinquennale. Questo complesso sistema valutativo (il «Research Assessment Exercise» che ora è diventato il «Research Excellence Framework») è stato introdotto in tempi di grandi investimenti nell'università pubblica e nella ricerca cui ha corrisposto un boom del numero di studenti iscritti ai vari gradi della formazione universitaria (dalle lauree triennali ai dottorati di ricerca). A questo si aggiungono le aggressive attività di franchise e marketing delle università inglesi in Asia, un notevole incremento di studenti d'oltremare e la notevole espansione di corsi più o meno brevi rivolti a una forza lavoro che si suppone in «formazione continua». Si è trattato cioè di un sistema valutativo complesso cresciuto in tempi di «vacche grasse». In questo già si verifica l'inesorabile gap che separa l'emergere del sistema valutativo inglese da quello italiano, che invece si appresta alla valutazione in una situazione di sottofinanziamento emergenziale dettato dall'austerity. La valutazione, infatti, implica dei criteri attraverso cui operare un'opera di differenziazione pervasiva in grado di produrre delle «classifiche» che mirano a determinare il valore del singolo individuo, del dipartimento, dell'ateneo e del sistema universitario nel suo complesso. Nella valutazione pervasiva all'inglese è incarnato un principio quasi borsistico di modulazione del valore che si realizza nel famoso sistema di ranking. Non è un caso che la misura della valutazione della ricerca si sia inesorabilmente spostata verso i finanziamenti che il singolo, il dipartimento o l'ateneo è capace di procurare all'istituzione. La valutazione inglese cioè valuta sempre più in maniera predominante la capacità degli atenei di autofinanziarsi.
(Fonte: T. Terranova, Il Manifesto 06-11-2012)

 
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