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29 Ottobre
USA. COLLEGE DEGREES HAVE STRONG VALUE IN TERMS OF LIFETIME EARNINGS OF RECIPIENTS PDF Stampa E-mail
In the last year, some politicians and pundits have been questioning the value of a college degree, but data released Wednesday by the U.S. Census Bureau are the latest in a long series of statistics to demonstrate that college degrees have strong value in terms of lifetime earnings of recipients. The statistics focus on field of study and also document that certain majors on average result in much higher lifetime earnings than do other majors. In terms of the impact of bachelor's degrees, engineering degrees had the most payoff, while undergraduate majors in visual and performing arts, communications, education and psychology had the smallest payoffs. (A key caveat is that in some of those fields, graduate study is common and becomes the likely determinant of income).
(Fonte: insidehighered.com 11-10-2012)
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UNIBO. LA NUOVA ERA DEI DIPARTIMENTI E DELLE SCUOLE PDF Stampa E-mail
La riforma dell'Università disegna un modello organizzativo che non esiste in nessun Paese avanzato (si attendono smentite empiricamente fondate), dove, al contrario, per governare la quotidiana complessità delle università si è rafforzato il ruolo delle strutture intermedie (chiamate scuole o facoltà). Da noi, invece, il legislatore ha deciso che queste strutture siano deboli o inesistenti e che tutto il potere debba andare alle strutture di base, i dipartimenti. Il disegno istituzionale contenuto nella legge Gelmini è stato variamente attuato dagli statuti delle università italiane perché, come sempre, il riformatore italiano lascia margini di discrezione, cosa che non fa il legislatore tedesco, francese o olandese in materia di organizzazione delle università. Al di là delle soluzioni adottate localmente, resta il fatto che la legge Gelmini ha obbligato gli atenei a ridisegnare completamente i propri assetti organizzativi. Sull'Università di Bologna, l'impatto della legge Gelmini è stato piuttosto forte perché avevamo 23 facoltà e la legge ne consente al massimo 12 e, soprattutto, il decentramento romagnolo, fatto di 20 mila studenti e 8 facoltà. Il nuovo assetto comporta 33 dipartimenti, di cui solo 4 con sede in Romagna, e 11 scuole, tutte con sede a Bologna e dai poteri ancora poco chiari, è stato il prodotto, come in tutti gli altri atenei, di specifiche dinamiche interne, caratterizzate dalla naturale tendenza degli accademici a crearsi spazi organizzativi il più autonomi possibile. Le soluzioni adottate, non solo a Bologna, rendono estremamente problematico il coordinamento e il governo delle attività didattiche e la programmazione virtuosa delle risorse per il personale docente, e dunque rendono problematico governare complessivamente le università. Ci vorrà qualche anno per capire se questo andare contro tendenza tutto italiano sarà stato un'intuizione geniale oppure la solita riforma inutile, se non dannosa.
(G. Capano, Corriere di Bologna 16-10-2012)
 
UNIBO. LA SITUAZIONE DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA PDF Stampa E-mail

Nel 1755 Papa Benedetto XIV (Prospero Lambertini) fece dono di circa 25.000 volumi a stampa e di 450 manoscritti. Poi impose ai tipografi di Bologna la consegna obbligatoria di ogni opera stampata e, nell'anno successivo, decretò l'apertura al pubblico della Biblioteca che avvenne nel 1756. Il patrimonio librario conta ormai oltre 1.250.000 volumi: poi c'è la quadreria, composta da 400 ritratti di personaggi illustri, e da un ciclo di affreschi cinquecenteschi. La struttura dipende dal ministero e lavora in convenzione con l'Università. Sull’attuale situazione critica della Biblioteca universitaria la direttrice Biancastella Antonino lamenta: «Nacque per essere sorella di quelle di Cambridge o Oxford — attacca —, ma il confronto tra le loro risorse e le nostre è ridicolo, loro hanno a disposizione milioni di sterline, noi appena 580 mila euro l’anno». Pronta la risposta dell'Ateneo. Spiega il prorettore all'edilizia Emilio Ferrari che il rettore Ivano Dionigi ha deciso di sottoscrivere una nuova convenzione: «Totalmente a carico dell'Università — sottolinea il prorettore — e non più in condivisione con il dipartimento di Scienze Giuridiche A. Cicu con il quale era stata precedentemente sottoscritta per offrire i servizi agli studenti di Giurisprudenza». «Questa convenzione — continua —si va ad aggiungere ad altre forme di collaborazione e sostegno che l'Università conferisce alla Biblioteca universitaria quali la partecipazione a corsi di formazione dell'Alma Mater, i servizi tecnici e di assistenza».
(Fonte: M. Amaduzzi, Corriere di Bologna 18-10-2012)

 
UNIBO. CONFERENZA DIBATTITO “PER L’UNITA’ DELLE DUE CULTURE” PDF Stampa E-mail

Promosso dall’Associazione Almae Matris Professores Emeriti (AMPE), il giorno 7 novembre, alle ore 16, presso la sede dell’Accademia delle Scienze, Via Zamboni 31, Bologna, il prof. em. Renato Barilli terrà una conferenza dibattito sul tema di particolare attualità “Per l’unità delle due culture”.
Il centenario dalla nascita di McLuhan (1911) è già trascorso, ma il suo contributo è ancora presente tra noi. In particolare è da ritenere che attraverso di lui si possa dare una risposta efficace al dilemma se esista una spaccatura tra la cultura propria delle scienze umanistiche e quella delle scienze fisico-matematiche. Egli è il pensatore che ci insegna a ricavare giuste indicazioni verso uno stile unitario da ogni ambito di ricerca, alto o basso, ideale o materiale. Come si sa, McLuhan ricorre alla nozione di galassia, intesa appunto come un accorpamento di tante possibili soluzioni convergenti. La Galassia Gutenberg è stata il regno della divisione dei dati, del dualismo tra spirito e materia. Ma poi è subentrata un’ulteriore Galassia, la nostra, dominata dai fenomeni dell’elettromagnetismo e dell’elettronica, che introducono i motivi del flusso continuo, e soprattutto dell’equivalenza e reversibilità tra energia e materia. Tutti conosciamo l’equazione di Einstein che è la base delle scienze fisico-matematiche contemporanee, volta a stabilire il rapporto tra energia e massa, con i relativi confini. Ebbene, qualcosa di simile esiste anche in ambito umanistico, se ci rivolgiamo all’altro pilastro della cultura contemporanea, Freud, in cui il polo dell’energia è sostituito dalle nozioni sinonime d’inconscio, Es, libido, eros, principio di piacere, col loro enorme potenziale, benefico ma anche distruttivo, se scatenato senza controllo. E dunque contro questa fonte energetica si schiera un principio opposto, l’Ego, o principio di realtà, che tenta di tenere a freno, contenere, rimuovere. Un eccesso di controllo provocherebbe le nevrosi, le malattie mentali, ma un allentamento porterebbe a una dispersione inconcludente e negativa. Così pure, sul piano fisico, oggi non ci si arresta all’opacità e inerzia della massa, ma si fa attenzione alle particelle subatomiche, cercando però di evitarne una deflagrazione incontrollata. I due fronti, delle humanities e della fisica-matematica, oggi si avvicinano anche per quanto riguarda la strumentazione logica. La classica geometria euclidea è destituita di credito perché inapplicabile ai fenomeni della famiglia elettromagnetico-elettronica, così come in generale sono ormai sorpassati e di scarso uso i principi dell’analitica aristotelica. Quanto al fronte umanistico, esso ha riabilitato quella specie di logica del fluido, del probabile, dell’incerto che è peculiare della retorica. Insomma, il dialogo tra le due metà del sapere oggi è aperto, lecito, possibile attraverso mille canali.

 
UNICT. PROCEDIMENTI DISCIPLINARI. CENSURATE LE INTERFERENZE ESTERNE PDF Stampa E-mail
Il CdA dell’università di Catania, presieduto dal rettore, ha prodotto il documento “linee guida comportamentali nel caso di apertura di procedimenti disciplinari”. Si tratta di una specie di vademecum per inquisitori nel quale si stabilisce che nel caso di un provvedimento disciplinare – la cui iniziativa spetta al rettore, come previsto dall’art. 10 della legge 240/2010 – si debbano evitare “interferenze esterne” che incidano sul collegio di disciplina dell’ateneo, sempre previsto, anch’esso, dalla legge 240. E quali sarebbero queste interferenze esterne? “ I pubblici dibattiti, […] assemblee di docenti”, il coinvolgimento di “organi istituzionali o, finanche, organi di informazione”. Non avremmo mai pensato di leggere, in un documento prodotto dall’organo di governo di un’università pubblica, che un pubblico dibattito o un’assemblea di docenti o il coinvolgimento di organi di informazione, fossero “interferenze esterne” su un procedimento che deve valutare se un dipendente abbia o no commesso un illecito disciplinare. Molto pianamente, si chiama libertà di espressione (art. 21 della Costituzione), al pari del dibattito che si apre durante un processo penale (pubblico per definizione) e che leggiamo sulla stampa o che osserviamo alla televisione.
(Fonte: FQ e Roars 07-10-2012)
 
UNIFE. TRE STUDENTI VINCONO IL PREMIO DEL WORLD ARCHITECTURE FESTIVAL DI SINGAPORE PDF Stampa E-mail
"Questo progetto è un mirabile esempio di design allo stesso tempo estremamente contemporaneo e fortemente contestuale. Il progetto è stato presentato con ammirabile chiarezza e attraverso rappresentazioni di prim'ordine. Il tema è stato trattato con grande maturità e con un forte approccio umano". E’ questo l’importante e significativo giudizio della Giuria che ha premiato Daniele Pronestì, Daniele Petralia e Stefano Nastasi, i tre studenti del team dell’Università di Ferrara che al solo terzo anno di Architettura hanno vinto il prestigioso premio del World Architecture Festival di Singapore, uno dei più importanti eventi di Architettura a livello mondiale. La partecipazione al Festival è stata finanziata dall’Università a dimostrazione di come l’Ateneo  riconosca il valore  dei giovani talenti. Non solo. Il progetto sarà esposto a Smart City Exhibition di Bologna che si terrà dal 29 al 31 ottobre e sarà pubblicato  sulla rivista internazionale The Plan. “Siamo molto orgogliosi del risultato conseguito – affermano i vincitori - L’Università di Ferrara è il primo Ateneo italiano ed europeo a conseguire questo importante riconoscimento. Il nostro progetto è stato ritenuto un valido contributo al cammino dell’uomo verso l’architettura e non più dell’architettura verso l’uomo”.
(Fonte: uninews24.it 11-10-2012)
 
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