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29 Ottobre
RADIOFONIA UNIVERSITARIA INTERNAZIONALE: COLLEGE RADIO DAY PDF Stampa E-mail
Il 2 ottobre 2012 la radiofonia universitaria internazionale si è data appuntamento sul web per festeggiare la prima giornata mondiale delle college radio. Sono 584 le radio universitarie in rappresentanza di 29 Paesi, che hanno partecipato al College Radio Day - CRD, evento che celebra questi media e li porta alla ribalta, oggi, internazionale. Il CRD nasce con l'intento di celebrare i valori di cui le radio universitarie sono un baluardo e una testimonianza preziosa: la libertà di pensiero e di espressione, la pluralità nel sistema dei media, il confronto come principio democratico per la crescita e l'arricchimento di una comunità. Incubatori di creatività, laboratori di comunicazione, canali di servizio, le radio universitarie formano ogni anno decine di migliaia di studenti (oltre mille in Italia), mettendo al centro delle proprie attività la didattica e la promozione della cultura in tutte le sue espressioni e declinazioni possibili.
(Fonte: rivistauniversitas 09-10-2012)
 
RAPPORTO OCSE. PIÙ INNOVAZIONE E COLLEGAMENTI UNIVERSITÀ-IMPRESE PDF Stampa E-mail
Attuare un sapiente mix per "rendere le politiche nel campo della scienza, della tecnologia e dell'innovazione maggiormente orientate alle imprese" e "potenziare i rapporti tra le imprese, le università e il sistema di ricerca pubblico" anche con programmi "volti al collocamento in azienda e sponsorizzazione condivisa di dottorandi". Sono alcune delle raccomandazioni contenute nel rapporto “Ocse Italia. Dare slancio alla crescita e alla produttività", pubblicato a settembre 2012, che conferma l'urgenza di collegare maggiormente l'istruzione superiore e il mondo del lavoro. La pubblicazione sulle "Politiche migliori" che andrebbero adottate nei vari Paesi giunge poco dopo l'allarme sull'Italia fanalino di coda nell'istruzione superiore lanciato dal Rapporto OCSE 2012 "Uno sguardo all'istruzione" (Education at a Glance 2012). È vero che con l'arrivo della laurea breve la percentuale di laureati in Italia è aumentata, con il 21% nella fascia di popolazione fra i 25 e i 34 anni a fronte dell'11% nella fascia d'età 55-64. Ma il nostro Paese resta ancora al penultimo posto tra i 34 Paesi dell'Ocse, alla pari con l'Austria e davanti solo alla Turchia (17%), rispetto a una media Ocse del 38% e a quella dell'Europa a 21 del 35%. In totale l'Italia è al 15% di laureati, come il Portogallo e davanti alla sola Turchia (13%), a fronte della media Ocse del 31% e quella europea del 28%. Spicca l'avanzata delle donne, che rappresentano il 59% dei laureati, ma resta la bassa mobilità sociale in rapporto al censo di origine: il tasso di laureati nella fascia d'età 25-34 anni tra i figli di genitori a bassa istruzione è fermo al 9%, secondo quella che il Rapporto definisce una "trappola sociale" alla quale è difficile sfuggire.
(Fonte: M. Borraccino, rivistauniversitas, ottobre 2012)
 
COMMISSIONE EUROPEA. ISTITUITO IL GRUPPO DI ALTO LIVELLO PER LA MODERNIZZAZIONE DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE PDF Stampa E-mail
La Commissione europea ha istituito a metà settembre un nuovo gruppo di alto livello per la modernizzazione dell'istruzione superiore, con la finalità di identificare pratiche migliori e soluzioni creative da suggerire ai politici europei, alle Università e alle Scuole universitarie professionali. Il Gruppo, presieduto da Mary McAleese, ex Presidente della Repubblica d'Irlanda, e di cui fa parte tra gli altri l'italiano Alessandro Schiesaro, durerà in carica fino al 2015 e consulterà per lo svolgimento della sua attività esperti del settore, delle amministrazioni e delle imprese, così come studenti e docenti. Nell'anno in corso concentrerà i suoi sforzi sulle modalità più rispondenti ad assicurare qualità ed eccellenza nell'insegnamento e nell'apprendimento. Dal 2013 - l'anno in cui vedrà la luce la sua prima relazione - si occuperà più in particolare dell'apprendimento nell'era digitale. Il Gruppo rientra perciò nell'ambito di una strategia più ampia, adottata in sede comunitaria per assicurare - come ha evidenziato il Commissario Andreoulla Vassiliou - a ogni studente, indipendentemente dal luogo in cui vive o studia, un insegnamento di qualità.
(Fonte: rivistauniversitas 01-10-2012)
 
CROSS CULTURAL MANAGEMENT: MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO TRA ITALIA, CINA E INDIA PDF Stampa E-mail
Studiare un anno fra Italia, Cina e India, mettersi accanto a giovani dei 'Paesi emergenti', sviluppare un know how specifico per lavorare in un ambiente internazionale e competitivo: questa la proposta del Master universitario di primo livello in International Business Development (MAIB) organizzato dall'Università Milano-Bicocca in collaborazione con l'Università LIUC di Castellanza, il Jain Institute of Management and Research di Mubai e la cinese Chongquing University. Trenta i posti a disposizione. Il master, interamente in inglese, risponde all'esigenza delle aziende di attingere a professionisti che, oltre ad avere solide competenze manageriali, possiedano quei soft skills che consentano loro di operare in contesti multiculturali, il cosiddetto 'cross cultural management'. Tali soft skills, come evidenzia il prof. Fabio Corno, docente di Economia Aziendale a Milano-Bicocca, saranno apprese grazie all'immersione totale nell'ambiente: i nove mesi di aula saranno equamente distribuiti fra i tre Paesi e i partecipanti, sia in India sia in Cina, seguiranno le lezioni accanto ai colleghi del posto, imparando a gestire in prima persona le diversità di approccio e la conseguente negoziazione. Potranno candidarsi per il Master i cittadini italiani e stranieri in possesso di laurea o laurea magistrale, ma anche professionisti con un diploma di scuola superiore e una rilevante esperienza lavorativa alle spalle.
(Fonte: S. Miano, rivistauniversitas 09-10-2012)
 
FRANCIA: STUDENTI CONTRO L’AUMENTO DELLE TASSE UNIVERSITARIE PDF Stampa E-mail
Le due maggiori organizzazioni studentesche francesi, l'Union Nationale des Étudiants de France (UNEF) e la Fédération des Associations Générales Étudiantes (FAGE), hanno condannato l'aumento delle tasse universitarie e hanno chiesto al Governo di diminuirle. I costi, rispetto allo scorso anno, sarebbero aumentati del 3,7% - due volte il tasso di inflazione - con una spesa a inizio anno di 2.434,33 euro (+ 2,6%). Secondo le due organizzazioni, le spese d’iscrizione sarebbero 181 euro per un corso di primo ciclo (+2,26%), 250 per un Master (+2%) e 380 per il Dottorato (+2,15%). Sono cresciuti anche i costi degli affitti (+ 10,8% a Parigi e + 2,3% nel resto del paese), dei pasti e dei contributi previdenziali obbligatori. In pratica, gli studenti spendono il 45% del loro budget per la casa, il 4% per i vestiti e il 3,2% per il cibo. Secondo l'UNEF sono la categoria meno protetta dal Governo: se negli ultimi dieci anni i costi sono aumentati del 50%, l'incremento degli aiuti sociali è stato solo del 23%. In questo periodo di crisi economica generalizzata, solo 2 studenti su 10 hanno goduto di borse di studio: il restante 80% non ha avuto alcun aiuto. Sono arrivati al 73% gli studenti-lavoratori (quelli che hanno meno probabilità di passare gli esami rispetto agli studenti full-time), che nel 2006 erano il 48%.
(Fonte: M. Viglione, rivistauniversitas 02-10-2012. University World News, 24-08-2012)
 
UK. GLI ACCADEMICI BRITANNICI I MENO SODDISFATTI D’EUROPA PDF Stampa E-mail
British academics are by a large margin the least satisfied in Europe – and the most likely to wish they had pursued other careers – according to a survey of more than 13,000 respondents from 12 countries. This is the notable finding of a paper by Ester Ava Höhle and Ulrich Teichler, junior researcher and professor, respectively, at the University of Kassel’s International Center for Higher Education Research. On a scale ranging from 1 (very high satisfaction) to 5 (very low satisfaction), senior academics from Britain averaged 2.61, well behind top-scoring Switzerland (1.92) and Croatia (2.0), and even nearest rivals Portugal (2.33) and the Republic of Ireland (2.47). Although junior academics express less satisfaction across the Continent, the results again show those in the British to be least happy (2.77), with their peers in Croatia most satisfied (2.13). Responses to the statement "If I had to do it again, I would not become an academic" paint a similarly bleak picture: 22 percent of British senior staff and 30 percent of juniors agree. No other group across the countries polled more than 20 percent. Sixty-one percent of senior and 56 percent of junior academics describe their job as "a source of considerable personal strain."
(Fonte: M. Reisz, insidehighered.com 11-10-2012)
 
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