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29 Ottobre
RICERCA. STRALCIATA DAL DECRETO STABILITÀ L’IPOTESI DI ACCORPAMENTO DEI 12 ENTI PUBBLICI DI RICERCA IN UN SUPER CNR PDF Stampa E-mail
Un centro nazionale di ricerca (CNR) in grado di competere a livello europeo e due agenzie, una per il trasferimento tecnologico e l'altra per i finanziamenti alla ricerca. Era l'ipotesi di accorpamento dei 12 enti di ricerca esistenti in Italia, contenuta nella bozza della legge di stabilità. Il progetto puntava a vantaggi economici derivanti però solo dalla riduzione dei vertici, mentre per i ricercatori non ci sarebbero state conseguenze: anzi, sarebbe stata prevista l'ipotesi di assimilarli agli universitari. Era una proposta poi stralciata dal decreto stabilità. Il testo del provvedimento pubblicato sul sito del Governo, prevede invece che entro il 31 gennaio del 2013 dovrà essere presentata una proposta di riordino della governance di tutti gli Enti pubblici di ricerca, da parte della neo costituita consulta dei presidenti degli stessi enti. La consulta dovrà elaborare una ''proposta di revisione degli enti tale da assicurare una governance unitaria e più efficace degli stessi e da garantire il mantenimento dell'identità' storica, l'attuale denominazione, nonché l'autonomia scientifica e budgetaria''.
(Fonte: http://governo.it/GovernoInforma/documenti/def.pdf 16-10-2012)
 
RICERCA. L’IPOTESI DI UNA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA RICERCA INVECE DI UN SUPER CNR PDF Stampa E-mail

A proposito del dibattito sorto intorno alla proposta del ministro Profumo, poi modificata, dell’istituzione di un 'Super-CNR'. Sebbene lo strumento vada ampiamente discusso, la fase nella quale ci troviamo ha aperto un vuoto di coordinamento e programmazione che va colmato. Si sta passando, infatti, da una visione nella quale gli enti di ricerca sono delegati, a fronte di risorse economiche assegnate, a gestirne l’investimento in notevole autonomia a una fase mista nella quale viene esercitato il controllo esterno dei risultati attraverso l’ANVUR, con conseguenze sull’assegnazione ordinaria, e nella quale una frazione sempre maggiore dl finanziamento ordinario viene dedicata a progetti premiali. Sia la valutazione ex post dell’ANVUR che l’assegnazione della quota premiale presuppongono da parte del Ministero un’autorevole struttura tecnica di programmazione e pianificazione della ricerca, rappresentativa delle varie comunità scientifiche. Gli stessi programmi collaterali del Ministero della ricerca (FIRB, PRIN, PON, POR) hanno fatto troppo spesso nel passato affidamento a commissioni create ad hoc senza una visione unitaria delle finalità globali.
Probabilmente quello che è necessario non è tanto un ‘super-centro’ di ricerca quanto piuttosto una Federazione Nazionale della Ricerca, con un chiaro coordinamento, sovrastante i singoli Enti e capace di rispondere alle esigenze di programmazione ormai ineludibili, anche a fronte della competitività necessaria per l’aggiudicazione di fondi europei. La suddivisione globale delle risorse, i servizi comuni (amministrazione, laboratori di supporto, strutture informatiche) e la capacità tecnica di leggere ‘criticamente’ i piani triennali elaborati dagli Enti, e forse basare su tale lettura la quota premiale, potrebbero essere le prerogative principali della governance federale, oltre alla capacità di promuovere innovazioni nel panorama degli Enti di ricerca a volte ingessato da catalogazioni storiche.
(Fonte: R. Petronzio, italiafutura.it 22-10-2012)

 
RICERCA. BANDO HORIZON 2020 PDF Stampa E-mail
Si è chiuso il negoziato sulle regole per i costi del bando europeo per la ricerca Horizon 2020. Ad annunciarlo il ministro Francesco Profumo, nel corso della presentazione al MIUR della campagna italiana per il bando Ue. “E’ stata stabilita la copertura dei costi pari al 100 per cento per quelli diretti e al 25 per i costi indiretti”. L’allocazione finanziaria sarà stabilita la prossima primavera”. E intanto il ministero lancia on line (all’indirizzo http://consultazionepubblica.miur.it/horizon2020it/), una consultazione pubblica con un questionario in 36 domande chiamando a raccolta ricercatori, imprese e singoli cittadini per potenziare innovazione e competitività del nostro Paese. La posta in gioco è il maxi bando europeo per la ricerca da 80 mld di euro, che la Commissione Ue lancerà nel 2014 e al quale concorrerà anche l’Italia come Paese membro e perciò finanziatore. Con questa “chiamata alle armi”, Profumo mira pertanto a “raccogliere idee e proposte” per elaborare, entro la fine dell’anno, il documento “Horizon 2020 Italy”, “un documento nazionale strategico per la ricerca italiana dei prossimi anni”, dice Profumo. Il questionario, cui si abbina uno spazio aperto di discussione anche su quali temi e progetti di ricerca puntare per il bando, resterà aperto on line un mese poi, dopo due settimane di elaborazione, il titolare del MIUR comunicherà i dati raccolti e si passerà all’elaborazione del documento nazionale entro fine 2012.
(Fonte: Giu. Sil., denaro.it 12-10-2012)
 
RICERCA. L’ANVUR E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE PDF Stampa E-mail
Tre le linee portanti dell’ANVUR vi è l'internazionalizzazione, che non vuole essere sintomo di esterofilia o peggio di non adeguata considerazione della tradizione italiana, bensì volontà di confronto con il mondo esterno, al fine di consentire ai nostri giovani di muoversi nello spazio europeo e internazionale della ricerca e delle professioni intellettuali. A questo proposito uno dei primi atti dell'Agenzia è stato quello di diventare membro dell'Enqa (European Association for Quality Assurance in Higher Education) e di avviare la collaborazione con alcune delle maggiori sorelle europee, come ad esempio l'Aeres francese, definendo un percorso pluriennale che si concluderà come previsto dalle procedure con la valutazione esterna da parte dell'ente europeo. L’ha fatto in punta di piedi data la giovane età dell'Agenzia e data l'esiguità del nostro staff rispetto a quello dei partner europei, ma lo ha fatto e lo sta facendo con successo.
(Fonte: S. Fantoni, IlSole24Ore 14-10-2012)
 
RICERCA PUBBLICA. IL REPORT DELL'ASSOCIAZIONE NETVAL (NETWORK PER LA VALORIZZAZIONE DELLA RICERCA UNIVERSITARIA) PDF Stampa E-mail

Anche quest'anno l'associazione Netval (Network per la valorizzazione della ricerca universitaria), presieduta da Riccardo Pietrabissa, membro del Consiglio scientifico generale del Cnr, ha pubblicato il suo report sulla ricerca pubblica, con la collaborazione dei principali enti pubblici di ricerca italiani e dell'Istituto di management della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. L'indagine è stata condotta su un campione di 61 università italiane che rappresentano, sul totale nazionale, l'85,6% degli studenti universitari e l'88,2% dei docenti di ruolo. E valuta parametri quali l'attenzione alla ricerca, l'offerta di servizi, la protezione della proprietà intellettuale (Pi) e le risorse umane ed economiche impiegate in questi obiettivi.
Dal report emerge, come sottolinea Pietrabissa: "Un leggero calo del numero degli addetti impegnati negli Uffici di trasferimento tecnologico (Utt), scesi a 3,5 unità per ateneo; un aumento del numero medio d’invenzioni e di brevetti nelle università italiane, a fronte di una diminuzione della spesa media sostenuta per la protezione della proprietà intellettuale, e del numero medio di licenze e/o opzioni concluse nell'anno. Per quanto riguarda la ricerca scientifica e tecnologica, poi, si rileva un cospicuo aumento rispetto al 2008. "Il budget ammonta mediamente a circa 27 milioni di euro per ateneo e un considerevole incremento è visibile anche nei fondi della ricerca delle università 'top 5', con un budget di circa 125 milioni di euro per ateneo, contro i circa 82 del 2009", continua Pietrabissa. Il rapporto mostra come "oltre il 50% delle imprese spin-off della ricerca pubblica sia tuttora concentrato e consolidato principalmente al Nord, il Centro ne ospita il 26,9% mentre al Sud e nelle Isole risiede il residuo 22,9%". Riguardo ai brevetti, "nel 2010 sono state identificate 473 invenzioni, con un aumento del 32,1% rispetto al 2009, per una media di 9,9 per università. Si conferma un peso relativo maggiore dei brevetti nazionali rispetto a quelli internazionali".
(Fonte: R. Pietrabissa, almanacco.cnr.it 17-10-2012)

 
FUTURO IN RICERCA 2012. DECRETO DIRETTORIALE DECRETO N. 697/RIC. 16-10-12 PDF Stampa E-mail

Visto il D.D. n. 1153/ric del 27 dicembre 2011, modificato dal D.D. n. 3/ric del 12 gennaio 2012, con il quale il MIUR ha emanato un bando per la realizzazione di un apposito programma denominato "Futuro in Ricerca 2012”, sono ammessi alle audizioni un numero di progetti come di seguito determinato:
Linea 1  prog. n. 40 contributi rideterminati € 32.197.984
Linea 2  prog. n. 38 contributi rideterminai € 30.885.182
Linea 3  prog. n. 78 contributi rideterminati € 57.306.079.I coordinatori dei progetti di seguito indicati ed elencati in ordine alfabetico per macrosettore ERC e per linea d'intervento, sono ammessi alle audizioni secondo la procedura di valutazione prevista dall'art. 6, comma 2, del D.D. n. 1153/ric del 27 dicembre 2011, modificato dal D.D. n. 3/ric del 12 gennaio 2012:
http://futuroinricerca.miur.it/documenti/2012/DD697-Ric.pdf

 
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