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12 Settembre
VALUTAZIONE. EFFETTI DELL’ECCESSO DI GIURISDIZIONALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI VALUTAZIONE SCIENTIFICA PDF Stampa E-mail

L’eccesso di giurisdizionalizzazione delle procedure di valutazione scientifica rischia di colpire a morte anche il prezioso principio, sancito dalla Costituzione, dell’autonomia delle Università e della scienza, come accadrebbe se i docenti fossero messi in cattedra dai giudici amministrativi e non dai loro "pari", esponenti della comunità scientifica. Però occorre anzitutto domandarsi se una causa importante di questa deriva non stia talvolta, o spesso, nel fatto che gli organi e gli esponenti accademici adottino comportamenti ispirati più all'esercizio del potere a vantaggio dei propri amici, che allo sforzo di valutare serenamente e in modo equanime.
Inoltre la denuncia di questi eccessi non può portare ad avallare qualunque decisione, anche la più irragionevole, magari nel timore che si blocchino procedure (come le abilitazioni scientifiche nazionali) il cui compimento è certamente nell'interesse dell'intera comunità universitaria e prima di tutto dei tanti studiosi che operano nelle Università, e che da troppo tempo, per carenza di risorse, ma più ancora per mancanza di un quadro normativo e amministrativo stabile, non riescono a vedere ragionevoli chances di carriera. Se cioè una decisione contrasta gravemente con principi di legalità e di eguaglianza, non la si può lasciar correre solo perché "l'ottimo è nemico del bene"; e non è affatto detto, inoltre, che la sacrosanta contestazione anche giudiziaria debba per forza "bloccare tutto".
(Fonte: V. Onida, IlSole24Ore 24-08-2012)

 
ACCREDITAMENTO PERIODICO DELLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Tra i recenti provvedimenti attuativi della legge 240/2010 (riforma Gelmini) vi è il decreto legislativo 19/2012, che introduce il nuovo «sistema di accreditamento periodico delle università». Obiettivo, dotare il sistema universitario di parametri certi e condivisi, su cui avviare procedure di valutazione di sedi e corsi mirate a elevare gli standard qualitativi dei nostri atenei. Il compito di definire criteri e parametri per l'accreditamento è affidato all'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario (Anvur), chiamata a condividere con la comunità accademica la filosofia e le finalità del nuovo accreditamento. Si tratta di un passo importante verso la realizzazione di un effettivo sistema di valutazione della qualità formativa degli atenei, chiamati sempre più frequentemente a rispondere alle nuove e difficili sfide della globalizzazione.
Il decreto legislativo 19/2012 non fa che dare attuazione ai principi contenuti nell'art 5 della legge 240/2010, nella prospettiva di dare avvio immediato alla macchina dell'accreditamento dei corsi di studio. Infatti, il provvedimento introduce un sistema di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio e un meccanismo di valutazione della qualità, dell'efficienza e dell'efficacia sia della didattica sia della ricerca, basato anche sul potenziamento del sistema di autovalutazione interno degli atenei.
Il provvedimento stabilisce che, per attivare l'offerta formativa, le università dovranno ottenere una sorta di autorizzazione preventiva, sulla base dell'analisi delle strutture (spazi didattici, laboratori, biblioteche) e dei requisiti organizzativi (numero di docenti strutturati, trasparenza sull'offerta formativa e sbocchi professionali, secondo quanto stabilito dai requisiti minimi). Il placet del Ministero avrà una durata quinquennale, rinnovabile attraverso modalità di accreditamento "periodico". In fase di nuova valutazione aumenteranno il numero dei criteri: saranno valutati anche il conseguimento degli obiettivi formativi, scientifici e organizzativi dell'ateneo e il rendimento dei singoli professori. In ossequio al principio di internazionalizzazione, il provvedimento stabilisce che gli indicatori individuati dall'Anvur debbano ispirarsi alle linee guida dell'Associazione europea per la qualità del sistema universitario (Ehea). Tali criteri, revisionati ogni tre anni, saranno pubblicati sul sito del Miur, dell'Anvur e dei singoli atenei.
(Fonte: A. Masia e A.Lombardinilo, universitas 125, 2012)

 
ACCORPAMENTO DEI CONSORZI CINECA, CILEA E CASPUR PDF Stampa E-mail
Prenderà il via ufficialmente il primo settembre il processo di accorpamento dei tre consorzi italiani di supercalcolo: Cineca, Cilea e Caspur. Tra gli obiettivi, posti dal Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, rientrano l'integrazione dei servizi in un'ottica di miglioramento continuo e il consolidamento del ruolo dei tre consorzi, che, di fatto, rappresentano il braccio tecnologico del Ministero stesso e degli Atenei. In termini più generali, il nuovo assetto consentirà di "rafforzare la competitività internazionale dell'Italia nel campo della ricerca e dell'istruzione, migliorando l'efficienza e la sinergia tra enti e istituzioni". Da settembre, dunque, i rami d’azienda di Cilea e Caspur sono trasferiti in affitto al Cineca: il primo passo di un percorso che porterà alla fusione per incorporazione degli stessi in Cineca entro la prima metà del 2013.
(Fonte: Cineca 23-08-2012)
 
FLUSSI DA E VERSO L’ITALIA DI STUDENTI E RICERCATORI PDF Stampa E-mail
L'Italia attrae pochi studenti internazionali secondo l'indagine “The Student Route. Studenti internazionali: presenza e impatto” presentata l'8 giugno 2012 in un convegno internazionale promosso da European Migration Network Italia/Ministero dell'Interno e Università Ca' Foscari di Venezia, Dai dati si rileva che nell'Unione Europea a 27 la presenza di studenti internazionali è pari a oltre un milione e 200 mila. Nonostante una notevole crescita tra il 2003 e il 2012 della presenza di studenti internazionali (da 25.246 a 64.704: +160%), l'Italia è ancora in ritardo rispetto agli altri paesi. Per l'a.a. 2011-12 gli studenti internazionali in Italia sono 64.704 (pari al 3,8% della popolazione studentesca totale): una presenza, dunque, particolarmente bassa se rapportata sia alla media dei Paesi UE (8,6%), sia ad altri paesi come Germania (10,7%) e Gran Bretagna (21,6%). Un altro aspetto che caratterizza il nostro Paese è l'ampia quota di giovani, spesso laureati, che si trasferisce all'estero alla ricerca di condizioni di vita e di lavoro più favorevoli. Il VII Rapporto Italiani nel Mondo 2012 analizza i dati dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero. Secondo l'Aire, nel 2011 i cittadini italiani tra i 20 e i 40 anni che hanno lasciato il Paese sono stati 27.616 (ovvero il 45,54% del totale degli espatriati), provenienti soprattutto dalle regioni del Centro-Nord. La maggior parte di essi resta in Europa (soprattutto in Germania, Gran Bretagna e Svizzera), mentre le mete preferite fuori dal nostro continente sono Usa, Argentina, Brasile, Cina e Australia. L'Italia è anche uno dei paesi con la quota più bassa di ricercatori stranieri nei gruppi di ricerca. Secondo l'indagine “Foreign Born Scientists: Mobility Patterns for Sixteen Countries” realizzata dai Politecnici di Torino e Milano insieme al National Bureau of Economics Research (University World News - 3 giugno 2012, First major survey of mobility patterns of scientists in 16 countries), nel nostro Paese uno scienziato su sei sceglie di lavorare all'estero, mentre per quanto riguarda la presenza di scienziati stranieri, l'Italia (3%) - insieme a India (0,8%) e Giappone (5%) - registra la quota più bassa.
(Fonte: D. Lovecchio, rivistauniversitas.it luglio 2012)
 
EU. IL SISTEMA ECTS GRADING SYSTEM PDF Stampa E-mail
Ogni Paese ha il proprio sistema di voti e la loro conversione ha causato sempre dei grattacapi. L'Unione europea ha sviluppato un sistema di voti chiamato Ects grading system che valuta la performance di ogni studente con la sua posizione percentile rispetto a tutti gli altri studenti che hanno sostenuto il medesimo esame. Una «A» corrisponde al 10% degli studenti che hanno ottenuto il voto più alto, una «B» al successivo 25% fino ad arrivare alla «E» che include il 10% degli studenti con il voto più basso. Per fare un esempio, se 100 studenti sostengono un esame e il voto più alto ottenuto è «24», a questo studente sarà attribuita una «A» anche se un «24» è ben lontano dal «30». È chiaro che il sistema Ects permette di azzerare la severità (a volte esagerata) di alcuni corsi e professori e pone gli studenti sullo stesso livello. Quindi la valutazione Ects si riferisce a un determinato esame sostenuto con determinati studenti. Nel transcript che ho ricevuto dalla mia università, mi sono reso conto che il voto Ects, utilizzato dalle università straniere come referenza, è attribuito in maniera oggettiva, ovvero attribuendo alla fascia 30-30 lode la «A», alla fascia 27-29 «B» etc., eliminando così completamente la relatività che sta alla base del concetto del sistema Ects.
(Fonte: A. Cembalo, La Repubblica 11-08-2012)
 
EU. HUMAN RESOURCES STRATEGY FOR RESEARCHERS PDF Stampa E-mail
La Commissione Europea ha confermato anche per il prossimo biennio l’accreditamento ufficiale per la Human Resources Strategy for Researchers (HRSR), ossia la definizione di una strategia di risorse umane per i ricercatori, documento strategico che tutte le Università europee sono invitate ad adottare per l’attuazione dei principi della Carta Europea dei Ricercatori e del Codice di Condotta per il loro Reclutamento, sottoscritti dagli Atenei italiani a Camerino il 7 luglio 2005. La definizione, da parte delle Istituzioni di Ricerca europee, di una Human Resources Strategy for Researchers è, infatti, considerata dalla Commissione Europea un passaggio cruciale per attrarre verso la professione del ricercatore i migliori talenti, europei e no, e per promuovere all’attenzione dell’opinione pubblica (e quindi della politica) il ruolo-chiave dei ricercatori per lo sviluppo sociale, culturale ed economico dell’Europa. Il documento è disponibile nel sito www.unicam.it L’Università di Camerino è una delle pochissime Istituzioni di Ricerca europee che hanno finora ottenuto questo riconoscimento dalla Commissione Europea e può mostrare sul proprio sito il logo ufficiale.
(Fonte: pianetauniversitario.com 04-09-2012)
 
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