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16 Luglio
CENSIMENTO DEI CORSI IN LINGUA INGLESE NEGLI ATENEI ITALIANI PDF Stampa E-mail

La CRUI ha ripreso quest'anno l'indagine sui corsi erogati totalmente in lingua inglese, già svolta per gli anni accademici dal 2004-05 al 2006-07, completando l'analisi relativa all'a.a. 2011-12. La lista dei corsi segnalati dalle università è stata pubblicata sul sito web della CRUI (www.crui.it) in concomitanza con l'apertura delle preiscrizioni ai corsi per gli studenti stranieri: questo studio si è infatti sempre rivelato un'importante fonte informativa, nonché uno dei principali strumenti di promozione del sistema universitario all'estero. Tutte le università aderenti alla CRUI (81) hanno partecipato all'indagine, da cui emerge che più del 70% degli atenei eroga corsi in inglese, per un totale di 671 corsi. Anche le università che non erogano corsi in inglese, hanno comunque attivato singoli moduli o insegnamenti in lingua straniera all'interno di percorsi di studio in italiano. Dall'elenco seguente emerge che l'offerta si amplia al crescere della specializzazione del corso: - laurea triennale: 20 corsi (3%); - laurea magistrale: 165 corsi (25%), - dottorato: 228 (34%); -  master universitari: 135 (20%); -  Winter/Summer School: 123 (18%).
I corsi sono più numerosi nei grandi centri urbani (Bologna, Milano, Roma, Torino), con una maggiore presenza al Nord. Il dato più significativo che si evidenzia, comunque, è che questa offerta formativa non è di carattere episodico, ma ha già un certo grado di consolidamento visto che nel 75% dei casi i corsi vengono riconfermati per il successivo anno accademico. Il dato va oltre il 90% di conferme se si considerano le sole lauree magistrali. L'offerta in inglese non serve solo ad attrarre studenti internazionali, ma è anche uno strumento di familiarizzazione degli studenti italiani con la lingua inglese, che poi è quella più usata per la veicolazione della ricerca in campo internazionale.
(Fonte: M. Cavallini, rivistauniversitas 19-06-2012)

 
IL RAPPORTO TRA LE UNIVERSITÀ E IL TERRITORIO ALLA LUCE DEI NUOVI STATUTI DI AUTONOMIA PDF Stampa E-mail
Il rafforzamento del rapporto tra istituzioni accademiche e territorio è stato spesso posto in risalto nel dibattito pubblico che ha preceduto ed accompagnato l’approvazione della legge 240/2010, di riforma del sistema universitario. In questo contesto, il saggio si pone l’obiettivo di verificare, prendendo a riferimento i nuovi statuti di autonomia approvati in attuazione della riforma, se davvero questo rapporto sia un dato significativo, che contraddistingue le finalità, l’organizzazione e la complessiva governance delle Università. Il quadro che ne risulta è, a ben vedere, non privo di ombre e la riforma “Gelmini” non pare aver realmente proiettato sul territorio (né, tantomeno, aperto agli interessi locali) le istituzioni accademiche.
(Fonte: Abstract del Saggio di E. Carloni, regione.emilia-romagna.it/affari_ist/Rivista_2_2012)
 
HIGHER EDUCATION ALLIANCE PDF Stampa E-mail

L’Humpty Dumpty Institute (www.thehdi.org) ha annunciato l’estensione del suo programma “Higher Education Alliance” (HEA) in Europa. L'obiettivo è di estendere il programma alle università e ai campus europei per continuare a costruire ponti tra le Nazioni Unite e le istituzioni di insegnamento superiore in tutto il mondo. Nel 2011, l’Humpty Dumpty Institute ha creato la “Higher Education Alliance” al fine di rafforzare i legami tra le istituzioni accademiche e le Nazioni Unite. L’obiettivo del programma è quello di promuovere la globalizzazione delle istituzioni d’insegnamento superiore, consentendo a studenti e docenti di interagire con i rappresentanti delle Nazioni Unite e approfondire la propria conoscenza dell’ONU e delle sue agenzie specializzate. Venticinque college e università in tredici stati degli Stati Uniti, con una popolazione studentesca totale di quasi 500.000 studenti, hanno già aderito al programma HEA.
Per le università europee che scelgono di aderire al programma, l'Alleanza HEA diventerà un prezioso strumento che contribuirà a fornire agli studenti e ai docenti una prospettiva più globale. Il programma prevede, infatti, la visita di alti funzionari e ambasciatori delle Nazioni Unite provenienti da tutto il mondo, che terranno conferenze interagendo con gli studenti direttamente nel loro campus. (Fonte: I. Bottini - Agenzia Noir sur Blanc luglio 2012)

 
L’UNIVERSITÀ PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE PDF Stampa E-mail

“Noi, ministri, presidenti, rettori, decani e rappresentanti delle istituzioni di educazione superiore e di organizzazioni collegate, riconosciamo la nostra responsabilità nel perseguimento dello sviluppo sostenibile internazionale”. Con queste parole le università del mondo prendono parte al progetto delle Nazioni Unite “Higher education sustainable initiative”, finalizzato a enfatizzare il ruolo dell’istruzione universitaria e della ricerca nello sviluppo sostenibile. L’iniziativa si inserisce nei lavori della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile “Rio+20” che si è tenuta a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno. Gli obiettivi. La conferenza brasiliana ha ripreso i temi del famoso incontro a Rio de Janeiro di 20 anni fa, in cui scaturirono i primi messaggi di attenzione all’ambiente e al futuro del nostro pianeta. Con la sottoscrizione della dichiarazione internazionale l’ateneo si impegna a portare avanti azioni utili per diffondere la cultura della sostenibilità e del rispetto ambientale a tutti i livelli. Innanzitutto educando ai concetti di sviluppo sostenibile, in modo che i futuri laureati sviluppino le abilità abbiano un concetto chiaro di come costituire una società che dia valore alle persone, al pianeta e ai profitti, nel rispetto delle limitate risorse della terra.
(Fonte: controcampus.it 21-06-2012)

 
EU. CAMPAGNA WE MEAN BUSINESS PDF Stampa E-mail
La campagna We Mean Business è stata lanciata dalla Commissione europea il 17 aprile 2012, con lo scopo di incoraggiare le imprese a creare un maggior numero di posti di tirocinanti, puntando sul valore dei collocamenti internazionali, che possono migliorare le abilità linguistiche dei partecipanti, aiutandoli ad acquistare maggior fiducia in se stessi ed essere più adattabili alle esigenze del mercato del lavoro. È disponibile un sito web dedicato (http://we-mean-business.europa.eu, contenente informazioni e link sulle modalità organizzative per il collocamento europeo. L'iniziativa utilizzerà le borse a disposizione nei programmi Leonardo da Vinci ed Erasmus per finanziare rispettivamente i tirocini degli studenti dell'istruzione professionale e degli universitari presso le aziende europee: saranno almeno 130.000 gli stage attuabili nell'anno 2012/13 e la tipologia è destinata ad aumentare negli anni successivi alla probabile entrata in vigore di Erasmus for all (2014/20).
(Fonte: M.L. Marino, rivistauniversitas 19-06-2012)
 
UK. STUDIARE NEL REGNO UNITO PDF Stampa E-mail

Nel Regno Unito molti studenti europei frequentano corsi post laurea per la specializzazione o stage in determinati settori, per esempio in business e management. Gli studenti sono 2,290 milioni, tra cui oltre 300.000 stranieri. In crescita continua è la presenza degli studenti asiatici. Gli studenti pronti a studiare nel Regno Unito, troveranno quindi ottimi servizi ed un sistema di sostegno allo studente, in particolare per gli stranieri con uffici a loro dedicati. Le università inglesi offrono ricche biblioteche dove è possibile prendere in prestito i libri di testo per la preparazione degli esami. Inoltre esistono club e gruppi per gli studenti, per svolgere attività di svago extracurriculari. In generale il sistema universitario nel Regno Unito offre un diploma di bachelor in tre o quattro anni, che equivale alla laurea di primo livello italiana. A questa possono seguire un master’s degree, che equivale alla laurea specialistica o un dottorato per conseguire il titolo di doctor. Studiare nel Regno Unito ha un costo elevato. Gli studenti europei possono fare domanda per un prestito agevolato o una borsa rivolgendosi al servizio UCAS – University College Admission Service. Prima di contattare l’ente è opportuno decidere con largo anticipo l’università. Gli studenti che intendono studiare nel Regno Unito possono visitare alcuni college inglesi che restano aperti in occasione dell’Open Days, un’iniziativa che permette di visitare i campus accompagnati dagli studenti di quell’ateneo. Prima di fare domanda per entrare in un college, si deve ottenere una certificazione della lingua inglese. I test di base richiesti sono il TOEFL, IELS, GMAT. In ogni caso per studiare nel Regno Unito occorre possedere un’ottima conoscenza dell’inglese scritto e parlato. Per studiare nel Regno Unito si deve considerare l’alto costo della vita e delle rette universitarie, che incidono per il 70% sul budget totale. Queste possono superare i 10.000,00 euro l’anno. Sul sito del British Council è possibile ottenere utili informazioni sui costi per studiare e vivere nel Regno Unito. In media bisogna preventivare circa 11.000/12.000,00 euro l’anno per l’Inghilterra, mentre un po’ meno care sono Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
(Fonte:universita.it 23-06-2012)

 
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