Home 2012 12 Maggio
12 Maggio
UNIBO. RILIEVI ALLA SELEZIONE DEI MEMBRI DEL CDA PDF Stampa E-mail
Il Fatto quotidiano pubblica una lettera firmata da due docenti dell’Università di Bologna, I due sollevano alcuni dubbi sul procedimento di selezione del nuovo Consiglio d’amministrazione dell’Alma Mater, denunciandone la “scarsa trasparenza”. Nel mirino la clausola secondo cui le scelte del comitato che seleziona le rose di candidati sono insindacabili. In questo modo, rilevano, nessuno potrà conoscere “i nomi e i curricula di coloro hanno partecipato a un bando di selezione pubblica per il nuovo Cda”.
(Fonte: Il Fatto quotidiano – Emilia-Romagna 03-05-2012)
 
LA RIFORMA DELL’UNIVERSITÀ TRA LEGGE E STATUTI PDF Stampa E-mail

La riforma dell’università tra legge e statuti. Analisi interdisciplinare della legge n. 240/2010.
A cura di Marina Brollo e Raffaele De Luca Tamajo. Giuffrè editore, 2011.
L’Università italiana si trova dinanzi al cambiamento previsto dalla discussa legge 30 dicembre 2010, n. 240, c.d. Riforma Gelmini, che vorrebbe segnare una svolta nei modelli di governance universitaria. Sull’innovazione legislativa serve una riflessione seria e pacata, con lo sguardo rivolto al futuro e alla comparazione con i modelli stranieri. Il volume promosso dall’Associazione Italiana di  Diritto del Lavoro e della Sicurezza Sociale attraverso una serie di contributi, qualificati ed interdisciplinari, intende tracciare sia le possibili linee di implementazione da parte degli statuti, sia le innovazioni in materia di docenza e di personale universitario. Il tutto con l’intenzione di coltivare, nell’ambito della legge n. 240/2010, le opportunità per fare un’Università migliore ed evitare una riforma solo ‘cosmetica’ che ne aggravi i mali ed i malesseri. In appendice sono pubblicati i documenti ritenuti rilevanti per le riflessioni sull’attuazione della riforma universitaria.
(Fonte: aidlass.it)

 
LA COSTRUZIONE DELLA RIFORMA UNIVERSITARIA E DELL’AUTONOMIA DIDATTICA PDF Stampa E-mail
La costruzione della riforma universitaria e dell’autonomia didattica.
Idee, norme, pratiche, attori”, LED, Milano 2011, di Massimiliano Vaira.
Il libro affronta il processo di riforma dell'Università italiana: "Tra il 1996 e il 2000, l'università italiana è andata incontro a un profondo processo di riforma che ha segnato una cesura con l'università così come l'abbiamo conosciuta fino ad anni recenti. La ricerca presentata nel volume offre un'analisi in profondità del processo con cui la riforma dell'autonomia didattica - punto di partenza della più ampia riforma universitaria - è stata costruita. Di questa riforma si è scritto molto in termini impressionistici e basati su opinioni personali, quasi sempre pregiudizialmente negativi e quasi mai informati. Sulla base di evidenze empiriche e attraverso la voce di coloro che ne sono stati i protagonisti, questa ricerca analizza come la riforma della didattica sia stata elaborata, attuata normativamente e implementata operativamente. Attraverso interviste in profondità con gli attori direttamente coinvolti nel processo di riforma, fonti documentarie e uno studio di caso relativo all'attuazione della riforma in quattro facoltà e in un corso di laurea di un grande ateneo del Nord Italia, l'analisi mette in luce le condizioni, le dinamiche e le logiche che stanno alla base del modo in cui la riforma è stata pensata, costruita e realizzata."
(Fonte)
 
QUESTIONING EXCELLENCE IN HIGHER EDUCATION PDF Stampa E-mail
Questioning Excellence in Higher Education, Sense Publishers, Rotterdam 2011, a cura di Michele Rostan e Massimiliano Vaira. "The book offers an international and comparative view on excellence in higher education, ranging from policies to practices, mainly based on research results and empirical evidence, aiming at questioning the concept and its uses which are not only social constructions but also political ones”.
(Fonte)
 
L'UNIVERSITÀ IN TRANSIZIONE PDF Stampa E-mail

L’università in transizione. Governance, struttura economica e valutazione.
Autore Matteo Turri, Guerini studio, Milano 2011.
Il management e il cambiamento degli atenei e delle attività universitarie sono frequentemente oggetti di riflessioni impressionistiche e superficiali. Questo volume, saldando le teorie di public management e gli higher education studies, esamina i meccanismi di coordinamento primari delle attività universitarie, la governance, il finanziamento e la valutazione, con attenzione a ricostruirne l'evoluzione, ad apprezzarne le dimensioni molteplici e a comprenderne le funzionalità aziendali. Il cambiamento degli atenei è così analizzalo tanto a livello di singola università, quanto di contesto istituzionale, come una transizione innescata da fattori quali la competizione anche internazionale che attiva meccanismi di mercato, la crescita dimensionale della didattica e della ricerca, l'evoluzione dei sistemi di servizio. L'analisi non sfugge dal ricercare soluzioni alle criticità presenti, rese ancor più acute dalla contrazione del finanziamento pubblico: si suggerisce uno sforzo in termini di management, differenziazione e assunzione di orientamenti strategici anzitutto a livello di singola università; prospettiva però percorribile solo in presenza di un profondo mutamento nel modo di operare delle autorità governative. Una ricetta ben lontana da soluzioni standardizzate e dall'assetto (solo apparentemente) egualitario che trovano tanto credito nei provvedimenti legislativi e nell'opinione di molti commentatori.
(Fonte)

 
L' ANOMALIA AMERICANA PDF Stampa E-mail

L’anomalia americana. Perché è tanto difficile, se non impossibile, riformare la sanità statunitense.
Autore Giorgio Freddi, VP Vita e Pensiero, Milano 2012.
Un tema di grandissima attualità negli USA: una delle tematiche più scottanti e decisive della campagna elettorale per le elezioni presidenziali. Questo volume sulla sanità americana, scritto da uno scienziato della politica, confronta due modelli: quello europeo e quello statunitense. E dà una risposta ad alcune domande: quali gli ostacoli e quale il destino della riforma Obama?
I sistemi politici dell’Europa occidentale hanno avviato a soluzione il problema della sanità alla metà del secolo scorso mediante un massiccio intervento pubblico che, pur in presenza di varianti da paese a paese, è caratterizzato da due criteri: copertura universale e obbligatoria delle popolazioni e sua gestione, diretta o indiretta, da parte dello stato. Opposta, a tutt’oggi, la situazione negli USA: una disarticolata frammentazione di subsistemi incomunicanti, privati e, in misura minore, pubblici, in assenza di una copertura obbligatoria e universalistica. Situazione che gli studiosi americani spiegano ricorrendo a due modelli interpretativi: una cultura politica ostile a ogni forma di gestione statale, e un sistema decisionale ricco di opportunità di veto. Non è questa, pur radicale, differenza fra USA ed Europa che giustifica il titolo del volume. La vera anomalia si può sintetizzare così: perché gli USA, leader mondiali nella ricerca medica e dotati di straordinarie strutture diagnostico-terapeutiche, spendono il doppio degli europei per proteggere a mala pena il settanta per cento della popolazione, e si caratterizzano non solo per livelli bassi di efficienza ed efficacia, ma anche per un’insoddisfacente qualità dell’assistenza e, quindi, della salute della popolazione? La risposta è stata costruita mediante una comparazione storica della medicina moderna in Europa e in America. Entrambe sono passate attraverso gli stessi stadi di sviluppo – creazione della medicina scientifica, transizione da un’assistenza elitaria a una di massa, managerializzazione della sanità – ma assai differenti i modi con cui sono stati percorsi. Il risultato è che, negli USA, il milieu sanitario esercita un monopolio assoluto sulla professione medica e il suo esercizio con il doppio obiettivo della massimizzazione dei profitti e dell’esclusione del ruolo gestionale dello stato. Un monopolio dapprima esclusivamente corporativo esercitato dall’American Medical Association fino agli anni settanta del secolo scorso, e da allora allargato in una più flessibile e inclusiva struttura chiamata Medical Industrial Complex, dove, oltre ai medici, sono confluiti finanzieri, manager, l’industria farmaceutica e medicale e le compagnie di assicurazione. Monopolio che ha resistito con risultati schiaccianti ai tentativi di intaccarlo portati da vari presidenti, a cominciare da Harry Truman. Monopolio per la prima volta sfidato frontalmente dal progetto di riforma del presidente Obama e dallo stesso formalmente ridimensionato ma, di fatto, ancora una volta riemerso come invulnerabile.
(Fonte)

 
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