Home 2012 12 Maggio
12 Maggio
USA. HARVARD E MIT, E-LEARNING PER TUTTI PDF Stampa E-mail
Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e l'università di Harvard hanno unito le forze per la costituzione di una nuova iniziativa orientata all'e-learning. Il progetto raccoglie 60 milioni di dollari di investimenti congiunti e si chiama edX: combina i sistemi dei due istituti per offrire un servizio gratuito e completo che vada a integrare i suoi corsi, anche a favore di coloro che sono interessati ma non possono seguirli. Inoltre può servire alle università per individuare gli studenti più meritevoli sparsi per il mondo. Entrambe le scuole hanno esperienza nel campo della formazione a distanza, con piattaforme già utilizzate per garantire un'offerta online di lezioni e materiali didattici: tecnicamente la nuova partnership partirà proprio da quella finora utilizzata dal MIT, che si chiama "MITx", cui si aggiungono una serie di strumenti online tutti basati su software open source. L'intenzione, d'altronde, è quella di accogliere contenuti e servizi anche di altre università interessate al progetto, che potranno da subito iniziare a impiegarne gli strumenti ritenuti utili, in modo tale da costituire in prospettiva un polo online accademico unico.
Fonte: C. Tamburino, punto-informatico.it 03-05-2012)
 
USA. SUMMER BUSINESS SCHOOL PDF Stampa E-mail

Una settimana o due mesi, per approfondire gli studi universitari appena conclusi o per migliorare la carriera. Le summer school sono un’opportunità non solo per i manager, ma anche per i neolaureati che intendono passare l’estate per specializzarsi all’estero. Molte le università e le business school americane che propongono percorsi di approfondimento dal marketing alla gestione della crisi, dal business etico al management. Modalità e costi variano molto, mentre per tutti valgono gli stessi criteri di ammissione. È necessario essere laureati in materie economiche o avere un’esperienza professionale nel ramo e conoscere bene l’inglese.
Tra le summer school più prestigiose troviamo quelle americane, a cominciare da Harvard. Qui è possibile scegliere tra ben 300 diversi corsi tra International marketing, International business, Economia dei mercati emergenti e corsi di business. Per essere ammessi non è sufficiente un buon curriculum, ma serve anche una lettera di presentazione da parte della propria università o dell’azienda e una certificazione Ielts o Toefl conseguita negli ultimi 48 mesi. Le iscrizioni si chiudono il 21 maggio, mentre le lezioni si svolgono tra il 25 giugno e il 10 agosto. Le tasse sono di circa 2mila euro cui si sommano altri 3.650 euro per vitto e alloggio.
Due i percorsi proposti invece dalla Stanford University: per i giovani neolaureati entro il 31 maggio c’è la possibilità di iscriversi al Summer institute for general management dove dal 24 giugno al 31 luglio si svolgono lezioni cui partecipano ragazzi provenienti da 30 paesi diversi. Il costo di iscrizione, che comprende vitto e alloggio, è di circa 8mila euro. Per chi già ha esperienza lavorativa ci sono invece appositi corsi della Stanford graduate school of business: le iscrizioni scadono il 15 maggio e il costo è di 6.500 euro, cui si sommano altri 1.150 euro se si vuole soggiornare nel campus. Anche il Massachussets institute of technology propone corsi intensivi per i manager: c’è tempo fino al 30 maggio per fare domanda di ammissione ai corsi hanno un costo da 1.200 a 3.400 euro.
(Fonte: E. Della Ratta, IlSole24Ore 07-05-2012)

 
LA SOSTENINBILITÀ NELL’ISTRUZIONE SUPERIORE PDF Stampa E-mail
Dal n. 4/2011 di “Higher Education Policy”, il trimestrale dell’International Association of Universities, interamente dedicato alla Sustainability in Higher Education, emerge quale ruolo potrà svolgere l’università per lo sviluppo sostenibile, non in termini di astratte strategie politiche, ma di approccio scientifico al corretto utilizzo delle risorse e di formazione multidisciplinare di coloro che dovranno salvaguardarle. Gli interventi affrontano la tematica da angolature diverse, anche proponendo l’esempio di alcune iniziative realizzate con successo da vari atenei sparsi nel mondo, come la Shinshu University giapponese, la University of Gloucestershire britannica e la Memorial University canadese. La sostenibilità è divenuta un problema prioritario, legato alla crescita dell’industrializzazione e della popolazione mondiale. Ormai può essere considerata un settore scientifico indipendente che si avvale dell’apporto di altre discipline, come scienze ambientali, economiche e sociali. È prevedibile però che, come per tutte le strategie educative, l’efficacia dei programmi di studio e il conseguente effetto moltiplicatore dell’informazione e dell’interesse da parte degli studenti escano fortemente rafforzati se accompagnati dalla dimostrazione pratica (ad esempio, campus greening). Finora sono stati messi in atto diversi indicatori della sostenibilità per misurare i risultati raggiunti. Su tutti prevale il modello che attribuisce un ruolo di primo piano all’insegnamento e alla ricerca, e incoraggia lo scambio di esperienze tra università a livello internazionale. Il lavoro in gruppo è un mezzo per superare le difficoltà della ricerca inter- e transdisciplinare e per favorire il raggiungimento degli obiettivi, identificati sulla base di comuni interessi, ripartendone i costi e attuando la peer review.
(Fonte: M.L. Marino, rivistauniversitas, che cita il vol. 24, n. 4 di Higher Education Policy, dic 2011)
 
CLASSIFICAZIONE UNIVERSITAS 21 ELABORATA DAL MELBOURNE INSTITUTE OF APPLIED ECONOMIC AND SOCIAL RESEARCH PDF Stampa E-mail

All’università di Lund, in Svezia, è stata presentata una nuova classifica delle università nel mondo. Una classifica che si differenzia dalle altre perché tiene presente anche dell’ambiente istituzionale in cui si inserisce l’università. Chi voglia studiare, e questo vale specialmente per chi voglia andare a studiare all’estero, non sceglie solo una università ma anche un paese. E questo ranking, elaborato dal Melbourne Institute of Applied Economic and Social Research, Università di Melbourne, tiene conto anche delle risorse – pubbliche o private – che il paese dedica all’istruzione terziaria, del ‘prodotto’ (ricerca, impatto della ricerca, e laureati con le abilità adeguate a quello che domanda il mercato del lavoro), la ‘connettività’ (rete di contatti esterni, che protegge dalla insularità) e l’ambiente, nel senso di norme, regolamenti, diversità e opportunità di partecipazione. I cinque paesi in cima alla classifica (vedi sotto) sono: Stati Uniti, Svezia, Canada, Finlandia e Danimarca. Su 48 paesi esaminati, l’Italia è al 30esimo posto, dopo Spagna, Ucraina, Portogallo, Slovenia e Grecia.
(Fonte: firstonline.info 11-05-2012)
Si veda anche http://www.japantoday.com/category/national/view/worlds-top-countries-for-higher-education-ranked e http://www.finanznachrichten.de/nachrichten-2012-05/23503633-ranking-reveals-world-s-top-countries-for-higher-education-008.htm dove compare la classifica sopra ricordata.
The Universitas 21 Ranking
For each group of measures the highest scoring country is given a score of 100 and all other countries are expressed as a percentage of the highest score. Further details can be found at http://www.universitas21.com/link/U21Rankings

 

OVERALL

  1. United States 100
  2. Sweden 84
  3. Canada 83
  4. Finland 82
  5. Denmark 81
  6. Switzerland 80
  7. Norway 78
  8. Australia 78
  9. Netherlands 77
  10. United Kingdom 77
  11. Singapore 75
  12. Austria 74
  13. Belgium 74
  14. New Zealand 73
  15. France 71
  16. Ireland 70
  17. Germany 69
  18. Hong Kong SAR 67
  19. Israel 66
  20. Japan 64
  21. Taiwan 62
  22. Korea 60
  23. Portugal 60
  24. Spain 60
  25. Ukraine 59
  26. Czech Republic 58
  27. Poland 56
  28. Slovenia 56
  29. Greece 55
  30. Italy 54
  31. Bulgaria 53
  32. Russian Federation 52
  33. Romania 51
  34. Hungary 51
  35. Slovakia 51
  36. Malaysia 50
  37. Chile 49
  38. Argentina 49
  39. China 48
  40. Brazil 47
  41. Thailand 47
  42. Iran 46
  43. Mexico 45
  44. Croatia 45
  45. Turkey 44
  46. South Africa 43
  47. Indonesia 37
  48. India 34
 
UNIBO. SEMINARIO ITALO SPAGNOLO DI DIRITTO COSTITUZIONALE PDF Stampa E-mail
Nei giorni 3 e 4 maggio si è tenuto a Bologna nel Reale Collegio di Spagna il Seminario Italo-spagnolo di Diritto costituzionale "Le nuove esigenze di tutela dei diritti della persona" che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di giovani ricercatori di diverse università spagnole e italiane insieme con un comitato scientifico composto di illustri professori e magistrati di entrambi i paesi. Il seminario rappresenta un'importante iniziativa del Reale Collegio di Spagna e della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna. Durante la due giorni sono state affrontate questioni di grandissima attualità sociale, articolate in tre grandi blocchi tematici: "Scienza, Vita e Diritto"; "Simboli, religioni, famiglia nella società multiculturale"; e "Libertà e diritti della persona in internet”. Un'occasione di studio che vuole affermare l’importanza dell’eccellenza della ricerca e del dialogo intergenerazionale, e che è testimonianza del legame tra due istituzioni storiche, quali il Reale Collegio di Spagna - recentemente insignito dalla Commissione Europea e dal Consiglio d'Europa del Premio “Europa Nostra” come “Unica Istituzione Europea" in quanto fondata nel secolo XIV e oggi è unico collegio universitario di età medievale dell'Europa continentale - e la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna, che secondo le recenti classifiche può vantare il primo posto tra le università continentali. Il Seminario è stato organizzato grazie alla collaborazione e al patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, la Fondazione del Monte 1473 (Bologna) e la Cátedra Jean Monnet dell'Unione Europea dell'UNED. Hanno collaborato anche vari gruppi di Ricerca di Università spagnole.
(Fonte: italiannetwork.it 30-04-2012)
 
UNIBO. RICERCATORI PROTAGONISTI IN CITTA’ PER UN MESE PDF Stampa E-mail
I ricercatori dell'Alma Mater sotto i riflettori. Per un mese saranno loro i protagonisti in città, fino al gran finale in programma per il 18 giugno in piazza Maggiore, con la cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca ai quasi 500 studenti che hanno completato il loro ciclo di studi. Sarà la prima volta che Bologna vedrà nel suo cuore una cerimonia simile, che per l'occasione sancirà anche l'avvio del consueto ciclo di proiezioni estive del cinema in piazza. «Facciamo solo il nostro dovere», afferma il rettore Ivano Dionigi, teorico della necessità di aprire l'Università alla città e viceversa. Il mese dedicato alla ricerca è, di fatto, già cominciato. Alcune delle 10 iniziative ideate dai ricercatori per «parlare alla città» (selezionate tra 50 proposte e finanziate dalla Fondazione del Monte con 50.000 euro) sono partite. Di sicuro suggestiva sarà la visita alla Garisenda, di solito chiusa al pubblico, prevista il 18 maggio in compagnia di docenti e ricercatori di ingegneria per spiegare che cosa si fa per curare il monumento simbolo di Bologna (due visite da 30 minuti, alle 14.30 e alle 20.30, con prenotazione). Il 26 maggio, invece, sarà la giornata dell'archeologia, con due appuntamenti per adulti e bambini (alle 10 e alle 18) in piazza Santo Stefano. E anche gli scienziati della terra, il 6 e il 13 maggio, aiuteranno i bolognesi a scoprire i segreti dei materiali usati per costruire il centro della città (itinerario a piedi, con partenza alle 9 davanti alla farmacia di piazza Maggiore). L'1 e 2 giugno, sempre in piazza, i chimici dell'Alma Mater simuleranno la ricerca, la raccolta e l'analisi dei coralli. Negli stessi giorni, i ricercatori di Ingegneria civile organizzeranno una caccia al tesoro per il centro di Bologna sulla base di una mappa storica del '700. Il 4 giugno in Sala Borsa, invece, è in programma l'evento finale degli incontri sulla legalità fatti al Belluzzi, al Minghetti e al Fermi durante il mese di maggio (3, 9 e 16). Tutti modi, insomma, per mostrare alla città cosa significa fare ricerca e a cosa serve.
(Fonte: Corriere di Bologna 02-05-2012)
 
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