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18 Marzo
RICERCA. DOCUMENTO ANVUR PRECISA ASPETTI SIGNIFICATIVI DELLA VQR. CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI PRODOTTI DI RICERCA PDF Stampa E-mail

Gli studiosi che ricoprono incarichi nelle istituzioni pubbliche sono, devono essere, doppiamente consapevoli che il loro agire è esposto a critiche: come studiosi abituati ai processi di "trial and error" e perché qualsiasi modificazione dello status quo è inevitabilmente soggetta a critiche.
Hanno, però, se non il diritto, la ragionevole aspettativa che le critiche provenienti da altri studiosi rispettino alcune basilari regole di metodo, tra cui il fare riferimento a documenti ufficiali, debitamente approvati, e non a semplici versioni di lavoro, intermedie e riservate. La circostanza che questo fondamentale presupposto non si realizzi inficia le critiche (giova ripeterlo, legittime in sé), tanto più se queste sono frettolose e prive di fondamento.
Poiché alcune critiche (si veda la nota precedenteCritiche ai criteri della Vqr”) rischiano di creare confusione e disorientamento sulle finalità della VQR e sui criteri di valutazione utilizzati, riteniamo opportune alcune precisazioni su aspetti significativi della VQR (si vedano tramite questo link), rimandando per i dettagli ai documenti disponibili nel sito dell'ANVUR.
(Fonte: Consiglio direttivo dell’ANVUR 08-03-2012)

 
RICERCA. VALUTAZIONE DELLA RICERCA IN AREA UMANISTICA: WORKSHOP INTERNAZIONALE PDF Stampa E-mail
Workshop sul problema della Valutazione della ricerca nelle aree delle Scienze Sociali e Umanistiche (Evaluation of research in Social Science and Humanities: problems and perspectives), venerdì 16 e sabato 17 marzo presso Ca’ Foscari University of Venice, Aula Magna Ca’ Dolfin. Esperti di varie università italiane e straniere, funzionari dell'Unione Europea e rappresentanti dell'editoria scientifica (tra cui Elsevier) e delle principali banche dati internazionali dedicate alla valutazione della ricerca scientifica (WOS e Scopus) discuteranno un problema grandemente attuale nel dibattito sulla ricerca universitaria italiana: quello della possibilità di introdurre anche nell'ambito delle scienze sociali e delle discipline umanistiche criteri di classificazione della ricerca che ne consentano una valutazione analoga, nella forma, a quella consueta nella ricerca scientifica. Programma.
 
RICERCA. GEV (GRUPPI ESPERTI DI VALUTAZIONE). SINTESI DEI CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI PRODOTTI DI RICERCA PDF Stampa E-mail

Si segnala che alla pagina http://www.anvur.org/?q=content/composizione-dei-gruppi-di-esperti-della-valutazione sono pubblicati i documenti redatti dai GEV (Gruppi Esperti di Valutazione) che descrivono i criteri che saranno seguiti per la valutazione dei prodotti di ricerca presentati dalle strutture.
(Fonte)

Di seguito è disponibile una sintesi elaborata dei medesimi:

 
RICERCA. CRITICHE AI CRITERI DELLA VQR PDF Stampa E-mail

Sono usciti i criteri che saranno utilizzati nell’esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR 2004-2010). Si vedano i documenti redatti dai GEV (Gruppi di Esperti della Valutazione) che descrivono i criteri che saranno seguiti per la valutazione dei prodotti di ricerca presentati dalle strutture entro il 30 aprile e la composizione dei GEV. Originariamente prevista per la fine di gennaio, la pubblicazione dei criteri è stata posticipata a fine febbraio, probabilmente anche a causa delle incongruenze e degli errori segnalati su ROARS nei due articoli “VQR: la bibliometria fai-da-te dell’ANVUR”, parte I e parte II. A una prima lettura, risulta evidente che i criteri pubblicati sono, in larga parte, ancora lacunosi. Infatti, per buona parte delle aree essi contengono margini di indeterminazione tali da non consentire la classificazione dei prodotti della ricerca. I singoli e le strutture non saranno pertanto in grado di selezionare i migliori prodotti da sottoporre alla valutazione prima della pubblicazione delle informazioni mancanti (soglie bibliometriche e classifiche di riviste, in particolare). Tuttavia, a poche ore dalla pubblicazione, emergono già anomalie o veri e propri errori.
Per chi vuole approfondire le dettagliate critiche di ROARS e leggere i numerosi commenti:  http://www.roars.it/online/?p=4875 01-03-2012.

 
RICERCA. LA SFIDA DELLA PRESENTAZIONE DI UN PRIN 2011 PDF Stampa E-mail
Quello che caratterizza il bando PRIN 2011 si può riassumere in tre punti: diminuzione complessiva del finanziamento alla ricerca; distribuzione nettamente sperequata delle risorse a danno delle discipline socio-umanistiche; macchinosità estrema di un meccanismo di selezione a due stadi, di cui il primo a livello locale, di singola università, con conseguente storno di energie e attenzione dalla redazione di buoni progetti (il compito di un ricercatore che si rispetti) al calcolo col bilancino dei presupposti di tipo ‘politico’ per la loro approvazione locale. Già questo comporta un’inutile interferenza e un controproducente appesantimento dell’elaborazione di progetti che dovrebbero essere guidati unicamente da considerazioni di validità scientifica. Le interferenze e gli appesantimenti, però, non si fermano qui e continuano a ostacolare il lavoro di chi ha accettato la sfida della presentazione di un PRIN 2011 e che magari vorrebbe disporre di regole semplici, chiare, ben definite fin dall’inizio, in modo da poterle digerire una volta per tutte e non pensarci più, almeno mentre sta scrivendo il proprio progetto. Pia illusione. Man mano che si va avanti nella compilazione si scoprono particolari stupefacenti, che seriamente fanno dubitare che chi ha redatto questo bando e stabilito queste regole sappia alcunché di ricerca scientifica. Un appello, per concludere, al governo: sarebbe possibile estendere all’università e alla ricerca quei piani di semplificazione, snellimento e maggiore efficienza che così meritoriamente il governo sta tentando di avviare in altri settori della vita pubblica e privata italiana? Regole poche, regole semplici, non drammaticamente contrarie al buon senso, regole fatte per agevolare, non per inchiodare le persone a scrivere progetti per due mesi con scarse prospettive di ottenere ciò che serve per il proprio lavoro.
(Fonte: G. Abbatista,  roars 24-02-2012)
 
RICERCA. I RANKINGS DI RIVISTE NELLE SCIENZE UMANE PDF Stampa E-mail
Nell’esercizio VQR 2004-2010 un punto critico è l’adozione di criteri bibliometrici per la valutazione dei prodotti della ricerca per rendere più spedito, meno costoso, e secondo alcuni anche più oggettivo il processo di valutazione. Per le aree delle scienze umane se è pur vero che è annunciato un ricorso a parametri bibliometrici solo in via “sperimentale” e per quote percentuali ridotte dei prodotti della ricerca, va osservato che l’ANVUR non intende far ricorso per queste discipline alla mera peer review, ma auspica un “mix valutativo” che faccia ricorso alla “informed peer review”. Con questo termine s’intende una revisione da parte dei pari integrata con informazioni di natura bibliometrica: si tratta appunto dei famosi rankings di riviste, che saranno inviati ai revisori insieme ai prodotti da valutare. E’ evidente che i revisori anonimi nominati dai rispettivi GEV (gruppi di esperti della valutazione) potranno decidere di non tenere in alcun conto la collocazione di una rivista nelle fasce di merito rifiutando di considerare le informazioni aggiuntive che saranno loro trasmesse. Ma è altrettanto evidente che, anche vista la mole dei prodotti oggetto di valutazione, sarà assai facile che si produca un trasferimento quasi automatico del ranking dal contenitore al contenuto. Come è ricordato nel documento IMU sui rankings di riviste, “another negative aspect of such rankings is that they have been misused in an attempt to evaluate individual departments and researchers. It is of great importance to acknowledge that, while the quality of a journal depends on the quality of the papers that appear in it, the quality of any individual paper is not determined by the quality of the journal in which it appears.” Si tratta dunque di una scelta per certi versi pericolosa e che verosimilmente produrrà effetti distorsivi. Questo sia per motivi intrinseci, legati alla natura dello strumento, che per il modo in cui si è scelto di operare nel contesto della VQR. (Fonte: A. Banfi, roars 24-02-2012)
 
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