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20 Febbraio
RAFFAELE LIBERALI È IL NUOVO CAPO DIPARTIMENTO DEL MIUR PER L’UNIVERSITÀ, L’AFAM E LA RICERCA PDF Stampa E-mail

Raffaele Liberali è il nuovo Capo Dipartimento del Miur per l'Università, l'AFAM e la Ricerca e prende il posto lasciato vuoto dall'ex direttore generale Antonello Masia. Il Consiglio dei Ministri del 3 febbraio 2012 ha confermato le nomine proposte dal ministro Profumo.
Raffaele Liberali, al momento della nomina, era Direttore per l'Energia presso la Direzione Generale per la Ricerca e l'Innovazione della Commissione Europea ed è esperto di politiche europee. Nato a Roma e laureato in Ingegneria Meccanica, ha già collaborato con il ministro Profumo nel 2011 nell’elaborazione del green paper sulla ricerca. Si vocifera che il Dipartimento guidato da Liberali potrebbe essere spostato dall'attuale sede di piazzale Kennedy nel palazzo di Viale Trastevere, per razionalizzare i costi e favorire risparmi economici.

 
ITALIA INDIETRO NELL'INNOVAZIONE SECONDO LA COMMISSIONE UE PDF Stampa E-mail

Secondo un rapporto annuale della Commissione europea, che sarà presentato ufficialmente oggi a Bruxelles, l'Italia mostra ancora ritardo nel grande settore dell'innovazione. Secondo il rapporto, l'Italia è un "innovatore moderato" (come l'anno scorso); alla pari con la Grecia, Malta, la Polonia, l'Ungheria, il Portogallo, la Slovacchia, la Spagna e la Repubblica Ceca. La classifica comunitaria prevede quattro grandi gruppi: gli innovatori leader, gli innovatori gregari (follower in inglese), gli innovatori moderati e gli innovatori modesti. I tre principali paesi dell'Unione fanno meglio dell'Italia. La Germania è un leader; la Gran Bretagna e la Francia sono ambedue gregari. Il risultato dell'Italia è drammaticamente inferiore alla media europea. Nelle varie sotto-classifiche la posizione migliore è la nona, nel campo dei brevetti.
Nel mettere a punto la classifica, la Commissione incrocia dati molto diversi tra loro. Non si tratta soltanto di calcolare il numero delle invenzioni, ma anche di valutare gli investimenti nella ricerca e in altri settori, contare il numero di pubblicazioni scientifiche, toccare con mano quante piccole aziende riescono a inventare nuovi processi di produzione e di marketing, o misurare il peso dell'export ad alto valore aggiunto.
(Fonte: R. Beda, IlSole24Ore 07-02-2012)

 
RIFORMATI GLI ISTITUTI TECNICI SUPERIORI PDF Stampa E-mail

In vista delle iscrizioni alle superiori e delle preiscrizioni universitarie, gli studenti e le loro famiglie possono guardare anche agli Its, che il decreto semplificazione ha riformato. Si tratta degli istituti tecnici superiori accessibili dopo la licenza media. Il governo Monti ne ha rivisto la formulazione con l'intento di facilitarne la scelta, potenziando l'aggancio con il mondo delle imprese e puntando così a migliorare i livelli di occupazione giovanile. Come già avviene in Germania e in altri Paesi dell'Unione europea. L'obiettivo delle linee guida che dovranno essere stilate da Istruzione ed economia, cui rinvia il dl all'articolo 52, è di semplificarne la gestione e coordinarne l'offerta nazionale. Due nodi venuti al pettine già a dicembre nel seminario nazionale dei presidenti degli Its, promosso a Sorrento dal Miur. Il Consiglio dei Ministri ha stabilito i paletti: in ogni regione può essere costituito un solo Its, molto forte e articolato sul territorio, nella medesima area tecnologica «in modo da valorizzare la collaborazione multiregionale e facilitare l'integrazione delle risorse pubbliche e private disponibili a livello nazionale».
(Fonte: E. Micucci, ItaliaOggi 07-02-2012)

 
LE 25 PIÙ BELLE BIBLIOTECHE UNIVERSITARIE. CLASSIFICA DELLA TESTATA FLAVORWIRE PDF Stampa E-mail

1) Biblioteca Geral dell’Università di Coimbra, Portogallo

2) Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell’Università di Yale, New Haven

3) Biblioteca dell’Università di Salamanca, Spagna

4) The Trinity College Library dell’Università di Dublino, Irlanda,

5) Old Library del St. John’s College, Università di Cambridge, UK

6) Philological Library della Free University di Berlino, Germania

7) Central Library, University of Technology di Delft, Olanda

8) The Harper Library Reading Room, Università di Chicago, IL

9) Frederick Ferris Thompson Memorial Library, Vassar College, NY

10) George Peabody Library della Johns Hopkins University di Baltimora, MD

11) Queen’s College Library dell’Università di Oxford, UK

12) Wren Library, Trinity College, Università di Cambridge, UK

13) Duke Humfrey’s Library, Bodleian Library, Università di Oxford, UK

14) Suzzallo Library’s Graduate Reading Room dell’Università di Washington, Seattle, WA

15) The North Reading Room in Doe Library, Università di Berkeley, CA

16) La Sorbonne Reading Room, Parigi, FR

17) Codrington Library, All Soul’s College, Oxford University, UK

18) Cornell Law School Library, Ithaca, NY

19) University of Michigan Law Library, Ann Arbor, MI

20) Beato Pio IX della Pontificia Università Lateranense di Roma

21) Powell library, UCLA di Los Angeles, CA

22) Widener Library, Harvard University, Cambridge, MA

23) Fisher Fine Arts Library, University of Pennsylvania, Philadelphia, PA

24) Pitts Theology Library, Emory University, Atlanta, GA

25) Bapst Library, Boston College, MA

(Fonte: flavorwire.com, www.booksblog.it 06-02-2012)
 
CONFRONTO (07-02-12) FLC CGIL – ANVUR SU VALUTAZIONE DELLE STRUTTURE E VQR. A. POSIZIONE DELL’ANVUR PDF Stampa E-mail

Sulla VQR i componenti della delegazione ANVUR hanno affermato la centralità e la piena autonomia/responsabilità dei Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV), le cui scelte saranno sempre rese pubbliche e fondate su linee guida chiare e trasparenti, ma devono operare in piena autonomia; che la VQR sarà esclusivamente utilizzata per la valutazione delle strutture; i risultati della valutazione saranno riservati e indisponibili per altri tipi di valutazione; che le procedure implementate e i dati raccolti potranno invece essere utilizzati nel quadro delle più generali politiche di valutazione di sistema; che il processo attivato è di carattere innovativo e sperimentale, evidenziando la necessità di un monitoraggio costante del processo e di un’auto-valutazione dell’esperienza finalizzata a consolidare le procedure di valutazione della ricerca negli anni a venire; che, particolarmente per le aree 10 e 14, il processo di ricognizione delle case editrici (non è previsto, né ritenuto opportuno alcun ranking di editori e collane), nonché di mappatura e ranking delle riviste potrà essere la base per una futura definizione di liste dal carattere progressivo, aperto, ciclico e finalizzate a rafforzare il riconoscimento sul piano internazionale dei contenitori italiani. Il processo vedrà direttamente coinvolte le case editrici e le riviste; che lo spostamento dal 31 gennaio al 29 febbraio della pubblicizzazione dei criteri e parametri utilizzati nella valutazione dei prodotti è dovuto a una revisione delle procedure prefissate che è in gestazione un articolato documento con linee guida sulla valutazione nelle scienze sociali e umanistiche attraverso strumenti bibliometrici; che il ricorso a indici di natura bibliometrica è sempre connesso a una valutazione tra pari dei prodotti.
In relazione a temi di stretta attinenza con la valutazione degli enti di ricerca, l'ANVUR ha sostenuto che la scarsa presenza del personale degli Epr nei GEV è dipesa dal fatto che ci sono state pochissime candidature da parte di ricercatori degli enti; la misurazione dell'output degli enti è cosa complessa ma nel bando è prevista una sufficiente elasticità per misurarlo; sarà comunque avviato un tavolo di confronto con i presidenti degli enti.
(Fonte: Flc Cgil 09-02-2012)

 
CONFRONTO (07-02-12) FLC CGIL – ANVUR SU VALUTAZIONE DELLE STRUTTURE E VQR. B. POSIZIONE DELLA FLC CGIL PDF Stampa E-mail

La FLC in particolare reputa che un processo di questa portata, se davvero si ritiene sperimentale, non possa produrre come risultato la ripartizione delle risorse messe a disposizione già nel fondo ordinario 2013 anche considerando l'attuale prevedibile sua entità. La stessa definizione dei parametri bibliometrici richiede grandissima cautela e la pressione per introdurne l’uso in quelle aree che ne sono soltanto parzialmente dotate appare una forzatura non adeguatamente giustificata dall’esigenza di disporre di uno strumento”meccanico” di conteggio di citazioni. Il tempo a disposizione è, quindi, davvero troppo breve. Inoltre ritiene che la finalità della valutazione debba essere quella di incentivare il miglioramento dei sistemi e non di produrre classifiche tra le strutture, anche per questo sarebbe stato meglio attuare un preliminare lavoro di promozione utile a favorire il massimo coinvolgimento delle comunità scientifiche interessate e creare le condizioni perché queste ultime possano interloquire veramente con l’Agenzia dopo la diffusione dei criteri che saranno usati. Soprattutto è impensabile ripartire risorse con questa modalità senza aggiungerne di nuove. Non ci convince l'idea che il disporre di un qualche strumento di valutazione in tempi rapidi sia riconosciuto come vantaggio maggiore rispetto alla presenza d’inevitabili difetti, “a prescindere” dalla loro dimensione o da potenziali effetti di distorsione di lunga durata. E' indicativo che il ritardo nella diffusione dei criteri di valutazione VQR dal 31 gennaio al 29 febbraio derivi proprio dalla volontà di recuperare deficienze evidenziatesi in fase di prima attuazione.
Appare in sostanza chiaro che il VQR rappresenta nelle intenzioni dell'ANVUR un primo passo per l’introduzione di un sistema di controllo sull’intero sistema universitario, che nei prossimi anni si allargherà a tutte le sue parti, enti di ricerca compresi. L’assenza di direttive politiche esplicite da parte governativa attribuisce un mandato troppo ampio all’agenzia che questa intende esercitare appieno e nella massima autonomia. In tal senso la VQR costituisce un’operazione che va ben al di là della valutazione di pubblicazioni effettuate tra il 2004 e il 2010 (ovvero di ricerche svolte tra i dieci/dodici ai cinque/tre anni fa) e che piuttosto mira a trasformare significativamente il lavoro del personale della ricerca e dell’università secondo criteri che l’ANVUR ritiene come propri.
(Fonte: Flc Cgil 09-02-2012)

 
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