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10 Gennaio
CLASSIFICHE DELLE UNIVERSITA’. GREENMETRIC RANKING OF WORLD UNIVERSITIES PDF Stampa E-mail
C’è l’Università di Nottingham in cima ad una nuova classifica accademica che questa volta viene dall’Oriente. Si tratta del GreenMetric Ranking of World Universities redatta dall’Università dell’Indonesia, quest’anno alla sua seconda edizione, che mette in fila le università di tutto il mondo. Un ranking che si colloca a metà strada tra una classifica e un vero e proprio “contest” internazionale dal momento che sono gli atenei stessi a inviare la propria adesione per comparare i loro sforzi nella direzione della sostenibilità ambientale nella gestione degli istituti. E l’iniziativa dell’università indonesiana è stata accolta positivamente dalla comunità scientifica e dalle università di tutto il mondo: se nel corso della prima edizione sono state 95 le università partecipanti, quest’anno le “candidature” sono state ben 178 da 42 Paesi: oltre a Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone e diversi atenei europei, sono giunte segnalazioni anche dalla Palestina, dal Cile, dalla Romania e dal Sud Africa. A spuntarla è l’università britannica di Nottingham, con un punteggio di 8.033,54, mentre al secondo posto si piazza l’americana Northeastern University seguita da un altro ateneo statunitense, la University of Connecticut. Mentre l’ateneo di casa, Universitas Indonesia, si colloca a quota 22. Ma sono diversi anche gli atenei del Belpaese che hanno partecipato a questo contest “green”. Primo tra i candidati italiani è il Politecnico di Milano, in 76esima posizione, seguito dall’Università del Salento a quota 102. In classifica anche l’Università Ca’ Foscari di Venezia, al 121esimo posto, mentre l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro si piazza a quota 133, seguita dalla Politecnica delle Marche (156) e dal Politecnico di Torino (166). La classifica è stilata in base alle informazioni fornite dalle 178 università partecipanti, che hanno consentito la formulazione di una serie di indicatori di sostenibilità, corrispondenti a cinque macro-categorie, tra i quali l’utilizzo di energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti, l’uso delle risorse idriche e l’efficienza dei trasporti.
(Fonte: C. Ferro, università.it 29-12-2011)
 
CLASSIFICHE DELLE UNIVERSITA’. LEIDEN RANKING 2011/2012 PDF Stampa E-mail
Tra le celebrate classifiche del Times e Qs, le maggiori autorità in materia, ora spunta però un nuovo ranking che professa la propria obiettività grazie a complicati indici bibliometrici. Si tratta del Leiden Ranking 2011/2012, elaborato dal Centre for Science and Technology Studies dell’Università di Leiden, nei Paesi Bassi. Al centro di questa classifica vi è essenzialmente il parametro della qualità della ricerca e quindi l’impatto scientifico delle varie università a livello mondiale. La migliore delle italiane è Milano (271esima), seguita da Trieste (311esima).
Ma se anche si tratta di una classifica “made in Europe”, il predominio delle americane non ne esce scalfito. Anzi, nella top 20 non c’è traccia nemmeno di Cambridge (che troviamo solo al 31esimo posto) né di Oxford (in 36esima posizione). Spazio agli atenei svizzeri piuttosto, con l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (12esima) e l’ETH Zurich (18esima), mentre il resto della top 20 è interamente appannaggio delle università statunitensi, che in tutto detengono 127 posti su 500 nella classifica, concentrati naturalmente nella parte alta. La Germania vanta complessivamente 39 atenei in classifica, contro i 26 inglesi, 31 cinesi, 25 italiani. In testa il Massachusetts Institute of Technology, seguito da Princeton e Harvard, che si piazza “solo” al terzo posto. La stella più luminosa fuori dal firmamento accademico europeo e statunitense è l’Hong Kong University of Science and Technology, che incontriamo al 58esimo posto. Il Leiden Ranking 2011 si pone l’obiettivo di offrire indicatori più specifici e precisi rispetto all’impatto scientifico degli atenei e “vanta” una metodologia più trasparente. A differenza del Times Higher Education e del ranking QS, non fa uso di alcun parametro “reputazionale” o di dati forniti dalle università stesse, tacciati di soggettività. Gli indicatori presi in considerazione misurano l’impatto e il numero delle pubblicazioni, il loro grado di internazionalità, con la possibilità di non escludere le pubblicazioni scientifiche in lingue diverse dall’inglese. Per il Bel Paese però non si assiste ad alcun cambiamento di rilievo. La prima italiana è l’Università di Milano a quota 271. Seconda l’Università di Trieste (311), a seguire troviamo l’Università di Torino (312), il Politecnico di Milano (323), l’Università di Parma (331), Bologna (332), Verona (335), Padova (340), Pavia (348), mentre il Politecnico di Torino si piazza a quota 350. In classifica, oltre quota 350 anche gli atenei di Ferrara, Perugia, Firenze, Roma Tor Vergata, Pisa, Bari, Genova, Federico II di Napoli, Cattolica del Sacro Cuore, La Sapienza di Roma, Siena, Messina, Palermo e Catania.
(Fonte: C. Ferro, università.it 16-12-2011)
 
VALUTAZIONE DELLE UNIVERSITA’. L’AIE (ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI) AFFIANCHERÀ IL MIUR PDF Stampa E-mail
In linea con il progetto del ministro Francesco Profumo volto alla valutazione delle università e degli enti di ricerca al fine di distribuire al meglio i finanziamenti, l’Aie, in un comunicato stampa, informa della sua collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca nei processi di valutazione descritti. Nel comunicato stampa diffuso dall’Aie, inoltre Mirka Daniela Giacoletto Papas, presidente del gruppo accademico-professionale dell’Aie ha sottolineato come nei mesi scorsi l’Associazione cui fa parte abbia collaborato con l’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) “per definire le modalità di gestione dei file digitali delle pubblicazioni nel corso della complessa procedura prevista nella Vqr (Valutazione della Qualità della Ricerca, ndr) ”. La collaborazione dell’Aie, in particolare, sarà utile a ridurre il carico di lavoro alle strutture universitarie, relativo al caricamento delle opere sul sistema messo a punto da Cineca per l’ANVUR, che determinerà l’analisi delle opere stesse da parte dei revisori. L’Aie, inoltre, ha trovato soluzione anche al problema dei diritti d’autore delle opere pubblicate esclusivamente in formato cartaceo: i singoli editori concederanno la licenza le opere all’ANVUR per gli scopi valutativi con tutte le adeguate garanzie giuridiche e tecniche.
(Fonte: V. Coppola, libriblog.com 26-12-2011)
 
LE NOVITÀ DELL’ANNO PASSATO PDF Stampa E-mail
Il 2011 ha portato diverse novità nell’ambito della valutazione dell’istruzione universitaria e della ricerca. Il 2011 è stato, in effetti, l’anno che ha segnato, finalmente, l’insediamento e l’avvio delle attività dell’ANVUR. L’evento più rilevante, di cui peraltro la stampa ha già dato ampio resoconto, è stato senz’altro l’avvio del nuovo esercizio di valutazione della ricerca, il VQR 2004-2010. Il bando è stato poi finalizzato, anche tenendo conto di vari contributi e commenti liberamente indirizzati all’Agenzia, ed è stato ufficializzato il 7 Novembre, dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti del relativo Decreto Ministeriale di indizione dell’esercizio, che peraltro non abbiamo ancora visto pubblicato sul sito del MIUR.
Il 2011 è stato anche l’anno dei decreti e provvedimenti attuativi della legge di riforma dell’Università, la 240/2010, e invero l’iter di adozione non è ancora concluso per molti di essi. Circa il Regolamento generale sull’abilitazione, sembra che la Corte dei Conti abbia dato finalmente il proprio Nulla Osta, per cui dovremmo vedere pubblicato a breve il testo finale (che non conosciamo) sulla Gazzetta Ufficiale. Ma è per il Regolamento sui “criteri che la penna scotta in mano ai vari responsabili della sua stesura. Che poi si tratta, in definitiva, del Ministro stesso, essendo questo un Decreto di sua competenza, acquisiti i pareri prescritti - ci riferiamo a quelli, questa volta “di commento” e non di proposta, di CUN, ANVUR e CEPR ed anche quello, extra, della CRUI. Correva notizia che il Ministro Gelmini, prima di lasciare la carica, avesse già inviato tutto al Consiglio di Stato. Ma sembra che il nuovo Ministro Profumo voglia riprendere in mano la cosa prima dello scrutinio degli occhiuti giudici di Palazzo Spada. Attendiamo notizie. Non è solo il dossier sull’abilitazione ad essere ancora in sospeso ma anche tutta la parte riguardante l’accreditamento e la valutazione di sedi universitarie e corsi di studio, così come, con riferimento ad un Regolamento separato, per l’accreditamento dei corsi di dottorato di ricerca. Anche su questa materia il Governo aveva già fatto circolare i propri testi. L’ANVUR ha comunque già espresso i propri pareri.
(Fonte: cronaca anvur 31-12-2011)
 
DECRETO MILLEPROROGHE. PROROGA DELLE ASSUNZIONI NEGLI ENTI DI RICERCA E DELLE GRADUATORIE DEI CONCORSI PUBBLICI. PER L’UNIVERSITÀ PROROGA TURNOVER AL 50% PDF Stampa E-mail
Il decreto contiene anche  una norma per consentire la proroga dei termini sulle assunzioni negli enti di ricerca. Infatti, dopo aver atteso quasi due anni per le autorizzazioni ad assumere sul turn over 2009, il rischio era che molti enti non riuscissero a sfruttare la ristretta finestra temporale tra l'emanazione del dpcm di autorizzazione (ottobre 2011) e la scadenza dei termini del 31 dicembre, perdendo preziosi posti di lavoro a tempo indeterminato. Il milleproroghe conferma la riduzione del turn over al 20% negli enti di ricerca e al 50% nelle università. Si riporta l’art. 1 (Proroga termini in materia di assunzioni):
1. Il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato di cui all’articolo 1, commi 523, 527 e 643 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e successive modificazioni, e all’articolo 66, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e successive modificazioni, è prorogato al 31 dicembre 2012.
2. Il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato relative alle cessazioni verificatesi nell’anno 2009 e nell’anno 2010, di cui all’articolo 3, comma 102, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e successive modificazioni e all’articolo 66, commi 9-bis, 13 e 14 e del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e successive modificazioni, è prorogato al 31 dicembre 2012 e le relative autorizzazioni ad assumere possono essere concesse entro il 31 luglio 2012.
3. All’articolo 66, comma 13, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive modificazioni, le parole “Per il triennio 2009-2011” sono sostituite dalle seguenti “Per il quadriennio 2009-2012”. Al medesimo comma è soppresso il sesto periodo.
4. L’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, approvate successivamente al 31 dicembre 2005, è prorogata fino al 31 dicembre 2012.
(Fonte: Flc Cgil 03-01-2012)
 
SCIENZA E PSEUDOSCIENZE PDF Stampa E-mail
Oggi la ricerca si fa prevalentemente in gruppo, ma soprattutto che il controllo dei risultati ottenuti e della maniera di comunicarli è opera della comunità degli scienziati del mondo. L'impresa è poi progressiva perché, contrariamente a molte affermazioni correnti, la grande scienza va solo avanti, aggiungendo ogni giorno nuovi tasselli al corpus delle conoscenze acquisite: Einstein non ha cancellato Newton, e la meccanica atomica non ha vanificato l'opera della meccanica classica; l'ha soltanto aggiornata per far fronte e nuove esigenze e renderla idonea a nuovi ambiti di applicazione. Non possiamo soffermarci sul significato del criterio della riproducibilità nella scienza, ma non possiamo non ribadire l'importanza della comunicazione — chiara, concisa e non internamente contraddittoria — dei risultati ottenuti, pensata primariamente per gli addetti ai lavori, ma potenzialmente alla portata di tutti, uomini o donne, giovani o vecchi, iniziati o non iniziati, credenti o non credenti in una qualsiasi confessione. La comunicazione deve essere concisa per ovvi motivi pratici, ma soprattutto non deve essere internamente contraddittoria. Questo requisito apparentemente pleonastico distingue invece la scienza dalla maggior parte delle pseudoscienze, le quali contengono spesso affermazioni contraddittorie, e quindi non sperimentalmente verificabili, e un certo numero di definizioni ambigue che ne impediscono l'effettiva valutazione anche solo dal punto di vista logico. Il test finale è rappresentato poi dalla capacità di fare previsioni (e non solo di spiegare ciò che è avvenuto quando è già avvenuto, come fanno molte pseudoscienze) e di realizzare qualcosa di concreto, che può essere una vera e propria macchina o una procedura di calcolo oppure anche soltanto un ragionamento probatorio. E’ la disposizione mentale tipica della scienza e dello «spirito scientifico» che si impone all'attenzione. I suoi capisaldi — razionalità, senso critico, capacità di mettersi in discussione, disponibilità a essere giudicati e ad ascoltare gli altri con mente aperta in un atteggiamento non aprioristico — sono anche il fondamento dello spirito democratico.
(Fonte: E. Boncinelli, Corsera 03-01-2021)
 
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