“Nel Paese, se c’è qualcosa che non cambia a nessuna latitudine, quel qualcosa è la corruzione”. I nuovi provvedimenti che cancellano l’abuso d’ufficio, l’uso dei trojan nelle intercettazioni e il traffico di influenze, spuntano le armi ai pm che indagano anziché contrastare un fenomeno che secondo le stime costa all’Italia 237 miliardi l’anno. Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, già presidente dell’autorità Anticorruzione, in una intervista a Liana Milella ribadisce: “Vogliono intimidire i magistrati, così la lotta ai collusi diventa impossibile”. F: G. F. e M. M. La Repubblica 12.05.24.
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