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RICERCA E TITOLI ACCADEMICI NELL’AFAM (ALTA FORMAZIONE ARTISTICA, MUSICALE E COREUTICA) PDF Stampa E-mail

Da poco è stata istituita, anche negli istituti AFAM, la figura del ricercatore insieme al relativo contratto, senza però alcuna destinazione di fondi dedicati. La ricerca, dunque, viene ancora oggi svolta su base volontaria e con risorse proprie dei docenti “volenterosi”, non certo il migliore degli incentivi possibili a un settore d’intervento cruciale per il futuro della cultura artistica italiana. “La ricerca – afferma Antonio Caroccia, presidente nazionale di ANDA, Associazione Nazionale Docenti AFAM -, motore di ogni Paese avanzato, dovrebbe essere, come per l’università, obbligatoria, sottoposta a valutazione e, di conseguenza, finanziata, non lasciata in preda di un deleterio spontaneismo”. Altrettanto urgente è poi la questione dei titoli accademici rilasciati dalle istituzioni AFAM, che nonostante abbiano in comune con l’università l’articolazione degli studi in tre cicli, la struttura in crediti, l’equiparazione dei corsi di studio di terzo ciclo (i corsi di formazione per l’AFAM che corrispondono ai dottorati di ricerca delle università), il monteore dei docenti, ecc., rilasciano diplomi accademici di I e II livello che, sebbene equiparati alle lauree, creano ancora ambiguità e confusione: in quanto diplomi accademici di I e II livello hanno cioè difficoltà ad essere riconosciuti a livello europeo, dove, per i corsi di studio di primo e secondo ciclo, vige invece un’unica denominazione, Bachelor’s degree e Master’s degree. F: F. B. ilfattoquotidiano.it 12.05.24.