Approvati dalla commissione VII della Camera emendamenti abrogativi di norme del DDL Gelmini |
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In commissione VII alla Camera sono stati approvati 34 emendamenti abrogativi di norme già votate qualche settimana prima. Di seguito i contenuti più importanti di tali emendamenti:
- eliminazione del ripristino degli scatti di anzianità per i giovani ricercatori (art. 5 bis del testo approvato in commissione Cultura); - definanziamento degli incentivi per l’internazionalizzazione del sistema universitario e in particolare per insegnamenti o corsi di studio che si tengono in lingua straniera (art. 2, comma 2, lettera l); - possibilità di assorbimento da parte del ministero dei risparmi generati da eventuali fusioni di atenei, (art. 3, comma 3); - soppressione del trasferimento dei beni demaniali in uso agli atenei (art. 3bis); - obbligo di restituzione dei buoni studio anche da parte degli studenti che hanno ottenuto il massimo dei voti (art. 4, comma 1, lettera b), - cancellazione nella definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) per il diritto allo studio dei seguenti obiettivi: borse di studio, trasporti, assistenza sanitaria, ristorazione, accesso alla cultura, alloggi (art. 5, comma 6, lettera a); - nei passaggi di livello eliminazione dell’aggancio alla classe quarta per la rivalutazione iniziale che era stato introdotto a parziale compensazione della mancata ricostruzione di carriera (art. 8, comma 3, lettera b); - definanziamento della retribuzione integrativa per i ricercatori che svolgono didattica o attività gestionali (art. 9 comma 01); - eliminazione della soglia minima di 20 mila euro annui per gli assegni di ricerca (art. 19, comma 6); - ammissione che non si tratta di un vero tenure track poiché la conferma di ruolo è condizionata con norma esplicita alla disponibilità delle risorse (art. 21, comma 5); - mancato riconoscimento delle prestazioni dei contratti a tempo determinato ai fini del trattamento di quiescenza e previdenza (art. 25, comma 10quater); - cancellazione della norma relativa ai concorsi per associato che non ha copertura finché non è approvata al Senato la legge di stabilità. Infine nell’ultimo emendamento (art. 25, comma 11 bis), il ministro dell’Università “provvede” al monitoraggio degli atenei e “riferisce” al ministro dell’Economia il quale interviene “con proprio decreto” per modificare gli stanziamenti in bilancio a favore dell’università. (sintesi da un resoconto di W. Tocci 20-11-2010)
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