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PREVIDENZA. SEMPRE PIÙ MEDICI VERSO LA PENSIONE: DA 10MILA FINO A 24MILA ENTRO L'ANNO PDF Stampa E-mail

I dati rilevati dall'Enpam, l'ente di previdenza dei medici, confermano che dal 2014 al 2022, i trattamenti ordinari (quelli, cioè, corrisposti in virtù del raggiungimento dei requisiti anagrafici, o contributivi) hanno registrato un'impennata di ben il 257 per cento. Soltanto l'anno scorso, la spesa per prestazioni previdenziali è stata di 2 miliardi 670 milioni e 664.965 euro il + 14,44 %, al confronto con le uscite del 2021. Per quanto attiene le singole gestioni dell' Enpam, tra quanti esercitano la medicina generale, i pensionati sono cresciuti in un anno del 12%, con un incremento del 503% a partire dal 2014. Per quel che concerne, invece, la libera professione (Quota B) la spesa dell' Enpam per i trattamenti è stata superiore del 21,33 %, rispetto al 2021 (pari cioè a oltre 304,4 milioni). E se nell'ultimo anno il numero di chi è andato in quiescenza ha fatto un salto in avanti del 5,43%, l'incremento però è del 265% dal 2014. Già il decreto legislativo 502 del 1992 aveva previsto di poter presentare un'istanza che consentiva di superare il limite dei 65 anni, ma soltanto al fine di raggiungere i 40 anni di servizio effettivo e senza mai superare i 70 anni di età. All'inizio del 2020 di fatto è stato, poi, consentito, con una modifica inserita in un decreto Milleproroghe, di restare al lavoro anche dopo il raggiungimento dei 40 anni di servizio. Tuttavia, entro il 2023 potrebbero mancare circa 10mila medici specialisti nelle corsie d'ospedale. Ma in uno scenario più pessimista la carenza potrebbe arrivare a circa 24mila unità, una prospettiva non lontana dalla realtà. F: CT S24 Settembre 2023.