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I SINDACATI MEDICI BOCCIANO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA PDF Stampa E-mail

I sindacati medici bocciano l'autonomia differenziata e si appellano al presidente della Repubblica. Il diritto alla salute - sostengono - deve mantenere una dimensione nazionale. L'autonomia differenziata rappresenterà l'ennesimo colpo di piccone, forse definitivo, a quello che resta di nazionale del servizio sanitario pubblico. La regionalizzazione dei servizi sanitari, introdotta con la riforma del Titolo V, ha già aperto le porte di un servizio sanitario nazionale, pubblico e universale, a una parcellizzazione selvaggia, che ha dimostrato tutti i suoi limiti, creando la "salute diseguale", per cui, secondo l'ISTAT, al Sud si vive un anno e sette mesi in meno che al Nord, e la mobilità sanitaria riguarda l'11,4% dei ricoverati residenti nel Meridione a fronte del 5,6% dei residenti nel Nord-Italia. (F: quotsanità 20.11.22)