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STUDENTI. IL CALO DELLE IMMATRICOLAZIONI E IL PROBLEMA DEGLI ALLOGGI PER I FUORI SEDE. UN RIFERIMENTO A BOLOGNA PDF Stampa E-mail

Non è certo un caso che, dopo 5 anni di continua salita e dopo due anni di pandemia, il numero delle immatricolazioni all'Università sia sceso del 3%. Il ritorno delle lezioni in presenza e l'aumento severo del prezzo degli affitti, delle bollette e dei trasporti, ha indotto migliaia di giovani a rinunciare ad iscriversi. E calano più sensibilmente i fuori sede. Dei circa 1,7 milioni di universitari italiani, coloro che si trasferiscono a studiare altrove sono adesso meno di 500.000, circa 100.000 in meno rispetto all'ultima rilevazione ufficiale del 2018.
La concorrenza degli Airbnb. "Il tema della casa equivale al tema della rinuncia e al diritto di restare. Bologna si va livellando sugli studentati privati di lusso, dagli 800 ai 1000 euro. La città così viene appaltata ai privati che decidono chi può rimanere a studiare qui e chi no. C'è un processo di espulsione degli studenti, un'interruzione di contratti di affitto precedenti e di sfratti. Tanti ragazzi, anche figli di famiglie con due redditi, non hanno più diritto di cittadinanza in quella che era una città universitaria per eccellenza e oggi conta 4.000 appartamenti su Airbnb".
"Incredibile che una città universitaria come Bologna non sia in grado di fornire un'offerta accettabile". Un padre a Repubblica: "Io ho un altro figlio che studia in un college negli Stati Uniti e con 600 euro al mese ha corso di studio, stanza, sport, assistenza. A Bologna, complessivamente, avremmo speso almeno il doppio". (F: La Repubblica 31.10.22)