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Agli atenei tradizionali 180 su 185 nuove attivazioni, 5 alle università telematiche. Tra i corsi finora accreditati dominano le tematiche green con 25 proposte. Il digitale si difende con 17 proposte. Tra le proposte di nuovi corsi: Sport, benessere e attività motoria in ambiente naturale (università della Tuscia), Tecnologie digitali per le costruzioni, l'ambiente e il territorio (UniPv), Ingegneria dell'energia elettrica per lo sviluppo sostenibile (Cagliari), Economia sostenibile per le sfide sociali (Firenze), Scienze e nanotecnologie per la sostenibilità (Salerno), Gestione strategica e al marketing (Bari), Governance e politiche dell'innovazione (Bologna), Ingegneria dell'automazione (Modena e Reggio Emilia), Tecnologie del linguaggio e all'umanistica (Torino), Filosofia (Udine), Beni culturali e materie letterarie (Suor Orsola Benincasa di Napoli).
Se dalle proposte passiamo ai proponenti scopriamo che in testa per numero di proposte, tra le statali, troviamo le due università più grandi d'Italia: prima l'Alma mater sudiorum - Università di Bologna con otto corsi nuovi di zecca e seconda la romana Sapienza, con sette diverse iniziative. Sette come quelle avanzate da Salerno che precede di un soffio Bari, Genova, Pavia, Tuscia e Verona. Laddove tra le non statali troviamo, tra gli altri, tre corsi della Luiss, due della Cattolica e del Campus biomedico di Roma e uno della milanese Bocconi. Un accenno infine ai Politecnici. La più prolifica sembra essere la Politecnica delle Marche con sei new entry, contro le due di Bari e una a testa di Milano e Torino. (F: E. Bruno, IlSole24Ore 01.08.22)
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