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L’ANAAO ASSOMED È CONTRARIA ALLA RICHIESTA DELLE REGIONI DI ABOLIRE IL NUMERO CHIUSO A MEDICINA PDF Stampa E-mail

Le Regioni: "Mancano medici" e chiedono basta numero chiuso. La verità è che oggi c'è carenza di "specialisti" e non di "medici", ma c'è da chiedersi se le Regioni siano a conoscenza delle criticità attuali e delle esigenze future del SSN, sostiene L'Anaao.
"Gli studenti iscritti nell'anno accademico 2021/2022 saranno pronti per il mondo del lavoro solo nel 2031-2032, dopo un lungo percorso di studio e di formazione. Alla laurea arriveranno quasi in 13.000, dei quali 2000 seguiranno il Corso di formazione per la Medicina Generale e 11.000 acquisiranno il titolo di specialista, essendo finalmente disponibile un numero adeguato di contratti di formazione post laurea"."Quindi – rimarca l'Anaao - non mancano e non mancheranno medici, cioè laureati in Medicina e Chirurgia, visto che tra il 2021 e il 2030 ne formeremo circa 117.000. A fronte dei quali avremo quasi 100.000 specialisti, mentre il fabbisogno per garantire il turnover nel SSN ammonterà a 3000/anno dopo il 2030 e 2000 nel 2034. Al netto delle uscite aggiuntive (3000 nel solo 2019) indotte dal peggioramento delle condizioni di lavoro negli ospedali pubblici".
"Anche considerando che una parte di loro non resisterà alle sirene del privato – sottolinea ancora l'Anaao - per almeno 6.000 specialisti sarà problematico trovare sbocchi lavorativi in Italia. In 5 anni saranno 30.000. Uno spreco di risorse quantificabile intorno a 6,5 miliardi di € in 5 anni".
"Una condizione eccezionale – prosegue la nota - richiede risposte eccezionali. Che non consistono nell'incrementare gli iscritti a Medicina e Chirurgia, soluzione temporalmente sfasata rispetto alla criticità grave e attuale, e foriera di disastri futuri, quanto nella riforma del sistema di formazione e nel miglioramento delle condizioni di lavoro e dei livelli retributivi dei medici in servizio per arginare la loro fuga nel privato o nel settore convenzionato". (F: quotidianosanità 26.01.22)