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PUÒ NUOCERE GRAVEMENTE L'ACCESSO INDISCRIMINATO AI PREPRINT PDF Stampa E-mail

È corretto esporre non alla comunità scientifica, ma al pubblico intero, dei documenti che non hanno passato nemmeno la fase di revisione dei pari, e che perciò non sono nemmeno al livello minimo di garanzia di decenza? Forse, come da più parte proposto, sarebbe ora che i server universitari su cui si trovano i preprint fossero accessibili solamente agli accademici e ai ricercatori di tutto il mondo, attraverso l'accreditamento di chi intende leggerne i contenuti. La seconda domanda, solo in parte connessa alla prima: siamo sicuri che il meccanismo della review aperta, alla base dell'esistenza stessa dei server di preprint, sia gestibile se i commenti e il testo stesso di un preprint possono finire all'istante sui social forum? Anche in questo caso, sarebbe forse opportuno limitare le sedi per la condivisione di questi documenti preliminari, specialmente se possono influenzare in maniera vasta e pericolosa il pubblico prima che si sia certi della loro consistenza. La libertà di errare da parte dei ricercatori e degli scienziati è fondamentale per il progresso scientifico e censurare chi sbaglia è fuori questione; tuttavia, proprio per garantire e tutelare questa libertà, bisogna stare attenti a che gli errori degli scienziati non danneggino inutilmente la società nel suo complesso. I preprint dovrebbero essere almeno in prima battuta accessibili solo agli scienziati; solo dopo revisione di altri, indipendenti dagli autori, potrebbero essere con attenzione divulgati. (F: cattivi scienziati, Il Foglio 29.09.21)