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RECLUTAMENTO PER I RUOLI PROFESSORALI. UNA CONTINUA GESTIONE DELL’EMERGENZA DAVANTI ALLO SQUILIBRIO TRA POSTI DISPONIBILI E PERSONALE NECESSARIO PDF Stampa E-mail

E' innegabile che le difficoltà di un sistema di assunzioni poco alimentato sul piano delle risorse e farraginoso producano, nei singoli casi, episodi di «file» di attesa poi parzialmente risolte da assunzioni a mo' di sanatoria di situazioni prolungatesi per anni, o di procedure di iscrizione poco «amichevoli» nei confronti di outsiders e candidati internazionali. Costretti dal legislatore, quasi a mo' di sfida, a sottoporsi a procedure valutative prima ancora di sapere per che cosa i risultati sarebbero stati utilizzati, nell'ultimo decennio i docenti italiani hanno comunque mostrato risultati di tutto rispetto. Spinti alla competizione per i fondi internazionali, i ricercatori di almeno parziale formazione italiana hanno chiarito che il problema non è tanto conquistarli quanto spenderli in maniera produttiva in un Paese che non ha investito in strutture all'altezza. Non coglie quasi per nulla nel segno scaricare sulla cattiva coscienza dei «baroni» problemi sorti dalla difficoltà a investire e dal rifiuto di progettare in modo coerente una crescita quantitativa delle nostre istituzioni universitarie. È su tali aspetti strutturali che invece una politica universitaria in grado di affrontare le tare storiche del nostro Paese dovrebbe concentrarsi.
Procedure di composizione della commissione e di preselezione dei requisiti di partecipazione più complesse, nella convinzione di evitare la loro elusione, hanno reso solo più frequente il ricorso alla giustizia amministrativa per impugnare gli esiti, mentre le inchieste internazionali sulla permeabilità alla corruzione di istruzione e università mostravano che proprio con la semplicità dei metodi e la trasparenza nei criteri si renderebbero più facili da accettare le decisioni delle commissioni giudicatrici (F: A. Mariuzzo, Il Mulino 28.05.21)