Il PNRR si propone di investire €1,5 MLD, con l'obiettivo di raddoppiare i frequentanti degli ITS nel 2026 e di formare 42 mila diplomati nel 2021-26, obiettivo nettamente inferiore alla domanda di qualificati professionali da parte delle imprese italiane di qui al 2024 (137 mila unità), secondo l'indagine Excelsior di Unioncamere. Per colmare il divario con il resto d'Europa sull'istruzione professionalizzante occorrerebbe, secondo Gavosto e Turi, mettere in campo la "capacità produttiva" dell'università, potenziando le lauree triennali professionalizzanti. E, d'altra parte, le esperienze europee vanno nella direzione di integrare in modo stretto i canali della formazione professionalizzante universitaria ed extra-universitaria, come gli Its. Il tema del coordinamento fra Its e università e del mutuo riconoscimento dei crediti formativi è appena sfiorato nel PNRR. Il riferimento alla recente positiva decisione degli atenei emiliani di collaborare con gli istituti superiori della regione è incoraggiante, ma le note difficoltà del mondo accademico ad attivare percorsi professionalizzanti rendono arduo il percorso. (F: A. Gavosto e M. Turi, lavoce.info 24.05.21) |