Miglioramenti alla riforma dell’università |
La riforma dell’università sta entrando nel suo iter conclusivo. Il testo che sarà approvato in via definitiva è stato profondamente cambiato rispetto all’originario ddl governativo. Dopo il passaggio al Senato, in cui per la prima volta dall’inizio della legislatura un provvedimento del Governo è stato modificato per quasi la metà delle norme in esso contenute, anche nella discussione svoltasi alla Camera l’impronta di Futuro e Libertà si preannuncia importante. Il gruppo parlamentare di Fli aveva subito posto sul tavolo tre obiettivi, che riprendevano altrettanti emendamenti poi trasformati in ordini del giorno accolti dal Governo e presentati al Senato dal relatore: 1) il ripristino degli scatti meritocratici di stipendio per ricercatori e professori; 2) un piano straordinario di assunzioni a professore associato per i prossimi 6 anni per circa 9000 unità; 3) lo sblocco del turn over per le università virtuose, consentendo il recupero integrale delle risorse finanziarie derivanti dai pensionamenti, al fine di consentire nuove assunzioni, per quelle università in regola con i conti. Dopo un serrato confronto con il ministro, ieri pomeriggio è arrivato il via libera all’emendamento di Fli sul recupero degli scatti stipendiali. Si tratta di una vittoria importante per rafforzare il criterio meritocratico all’interno dell’università italiana, per motivare tutti coloro che fanno buona ricerca e buona didattica e per impedire che gli universitari subissero una ingiusta discriminazione rispetto a tutte le altre categorie del pubblico impiego non contrattualizzato che avevano già avuto il riconoscimento degli scatti, peraltro ancora caratterizzati da automatismo, nella manovra di luglio. Circa il piano di assunzioni di professori associati, la proposta è stata accolta da un emendamento presentato dalla relatrice su cui il Governo si è impegnato a dare una risposta positiva: si aprono dunque prospettive concrete di carriera per i ricercatori che supereranno l’abilitazione a professore associato. Circa il recupero del turn over, il governo si è impegnato a non ripresentare alla sua scadenza (31 dicembre 2012) il vincolo che fissa un limite del 50% all'utilizzo del turn over per le assunzioni. La scadenza del blocco dovrebbe peraltro coincidere con l’avvio della nuova tornata di assunzioni derivanti dai futuri nuovi concorsi. Il Governo si è già impegnato al Senato, su un odg del relatore della riforma, a provvedere alla eliminazione dei tagli previsti sul Fondo di Finanziamento Ordinario. (G. Valditara, http://www.generazioneitalia.it/2010/10/07/abbiamo-migliorato-la-riforma-delluniversita/) |