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LA BUROCRAZIA "DIFENSIVA" PDF Stampa E-mail

La cosiddetta burocrazia difensiva è stata oggetto di un illuminante articolo di Paola Severino su "La Repubblica" del 30 maggio. In particolare, vi è trattato il tema della colpa grave che nella vicenda in parola e in tutte le altre similari, è difficilissima da concretizzare e spesso si identifica sbrigativamente con qualunque comportamento non conforme ai canoni interpretativi più consueti. Come è noto questa prassi dei magistrati contabili ha prodotto atteggiamenti difensivi da parte dei funzionari pubblici che possono andare da tattiche prudenziali e attendiste fino alla completa inerzia; ed è noto come siano immobilizzati quasi 30 miliardi di € di lavori pubblici proprio, o anche, per tali circostanze. Nell'articolo citato viene invocata la creazione di un parametro normativo di definizione della nozione della colpa grave che ne renda certi i confini se non, addirittura, la possibilità di limitare la responsabilità erariale alla sola ipotesi del dolo. In ogni caso, la burocrazia e le sue patologie sono da anni – se non da secoli – uno dei mali italiani, basterebbero a testimoniarlo i ricorrenti articoli di Sergio Rizzo su "La Repubblica". Dal 2006 per risolvere situazioni complesse ed urgenti per ben 25 volte è stato nominato un commissario con pieni poteri tra i quali spicca la deroga alle norma del Codice degli appalti e non in tutti i casi si trattava di situazioni gigantesche come il ponte di Genova. Sono centinaia di migliaia le norme in vigore e tutti coloro che hanno promesso "semplificazioni" e sburocratizzazione sono miseramente falliti nei loro intenti, dai famosi falò di un Ministro alla presuntuosa Riforma Madia che di quanto prescritto nell'art. 21 della legge 124/2015 non ha generato alcunché. (F: S. Simonetti, S24, 15.06.20)