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“SENZA AVER PRIMA AZZERATO L’IMBUTO FORMATIVO NIENTE AUMENTO DEI POSTI A MEDICINA”, SECONDO LA FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DEI MEDICI PDF Stampa E-mail

11.000 tra borse di specializzazione e quelle per la medicina generale, a fronte di 22.000 potenziali candidati. Sarebbe questo il numero di accessi concordato con le Regioni ai percorsi formativi post lauream. E i rimanenti 11mila medici già laureati e abilitati? Prigionieri, a tempo indefinito, dell'imbuto formativo, il collo di bottiglia tra laurea e specializzazione. Condannati a un futuro fatto di precariato, inoccupazione, disoccupazione. Oppure a fuggire all'estero, e i 1.500 medici che ogni anno vanno a specializzarsi all'estero costano al Paese che li ha formati oltre 225 milioni. Ribadisce il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici: "Sembra averlo compreso anche la politica, che, rispondendo agli appelli della FNOMCeO e alle sollecitazioni dei ministri Grillo e Speranza, ha preso atto del problema dell'imbuto formativo e ha praticamente raddoppiato il numero delle borse, rispetto alle 6mila di due anni fa. Adesso è il momento di avere coraggio, di ridare speranza ai giovani e ai cittadini. È il momento di garantire un futuro ai nostri giovani medici, senza cedere alla tentazione di regalare gratificazioni tanto immediate quanto illusorie a chi vuole intraprendere un percorso, non scevro da impegni e sacrifici, e si troverà, tra qualche anno, un muro davanti. È tempo di abbattere quel muro, di far diventare l'imbuto formativo un lontano ricordo, una pagina triste della nostra storia". (F: Red.ne nursetimes.org 18.06.20)