Home 2010 01 Settembre Undicesima indagine Gidp/Hrda sulle modalità di assunzione dei neolaureati nelle aziende italiane
Undicesima indagine Gidp/Hrda sulle modalità di assunzione dei neolaureati nelle aziende italiane PDF Stampa E-mail

È stata presentata il 21 luglio a Milano l'undicesima indagine della Gidp/Hrda, il Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale all'interno dell'Associazione dei responsabili delle risorse umane, dal titolo "Neolaureati e stage 2010".
L'indagine, che ha visto la partecipazione di circa 120 direttori del personale delle imprese presenti sul nostro territorio, espone i dati per la prima metà del 2010 sulle modalità di assunzione di coloro che, appena usciti dal mondo universitario, si affacciano sul mercato del lavoro.L'indagine si sofferma sulla tipologia contrattuale dei neolaureati: il 40% di essi svolge un tirocinio minimo di sei mesi, il 20% è assunto con contratto a tempo determinato, il 21% è assunto con altra tipologia (apprendistato professionalizzante, contratto d’inserimento e contratto a tempo indeterminato). In particolare negli ultimi sei anni si nota una flessione nella percentuale di neolaureati assunti a tempo indeterminato: si è passati dal 20% del 2004 al 7% del 2009, per arrivare al 5,5% del 2010.
I titoli di studio maggiormente preferiti dalle imprese sono le lauree in Ingegneria (27,7%), Economia (24,6%), Informatica (8%) e Giurisprudenza (5,5%). Tra le lauree in Ingegneria, le specializzazioni più richieste sono: gestionale (28,7%), meccanica (21,2%) e informatica (11,2%). Tra le lauree umanistiche la percentuale più alta spetta a Scienze della comunicazione (2%). Bassa la percentuale anche per Farmacia, Fisica e Scienze bancarie (tutte sotto il 2%).Secondo l'indagine, sono tre le caratteristiche che un neolaureato deve avere per farsi assumere: la conoscenza di almeno una lingua straniera (22,5%), la motivazione personale (19,4%) e la disponibilità alla mobilità territoriale per motivi di lavoro (10,8%). Avere svolto un master può essere decisivo per l'8% degli intervistati, così come aver svolto un periodo di studi all'estero tramite il programma Erasmus (4,7%). Il conseguimento della laurea nei tempi previsti, pur essendo requisito meno importante, vale molto di più del voto ottenuto o del prestigio dell'ateneo in cui si è laureati. Tra le lingue di cui è maggiormente apprezzata la conoscenza, ci sono l'inglese (65%), il francese (17%) e il tedesco (12,5%).
Per assumere personale, le imprese utilizzano internet come canale principale (41%). Di questa percentuale, il 15,6% sono candidature spontanee, il 14,1% sono curriculum lasciati nel sito delle singole aziende e l'11,6% sono curriculum lasciati nei siti specializzati per la domanda e offerta di lavoro (Monster, Infojobs e Jobrapido su tutti). Altro canale di ricerca del personale sono gli uffici di placement delle università, ovvero le strutture universitarie di collocamento per ex studenti (23,6%).
L'indagine si sofferma molto sul ruolo chiave svolto dallo stage nell'assunzione del personale. Il percorso quasi "obbligatorio" sta diventando l'assunzione tramite stage e, al termine di questo, l'assunzione nella maggior parte dei casi con contratto a tempo determinato. La durata dello stage oscilla tra i sei e i dodici mesi. La retribuzione degli stagisti arriva fino a 500 euro nel 34% dei casi e da 500 a 1000 euro per il 48%. Negli ultimi dodici mesi il 38% del campione intervistato ha assunto il 50% dei neolaureati in stage, ma nei prossimi sei mesi il 30% del campione prevede di assumere uno stagista su due. L'indagine propone con questi dati un intervento normativo che disciplini lo stage aziendale in quanto a modalità di svolgimento e retribuzioni (clicca qui per accedere al sito La Repubblica degli Stagisti). (Danilo Gentilozzi, Universitas 04-08-2010)