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DOTTORI DI RICERCA. PERSISTE LA DISCRIMINAZIONE COME INSEGNANTI NELLA SCUOLA PDF Stampa E-mail

Il Gruppo V.I.Ph.D., per Valorizzazione Italiana del Dottorato di ricerca, si batte, con sindacati e politica, per il riconoscimento, anzitutto nella scuola, dell'autentico significato e valore di quello che è il più alto titolo di studio ottenibile, valido internazionalmente e ovunque considerato come attestazione della massima competenza disciplinare possibile. Abbiamo più volte ricordato l'assurdità per cui i dottori di ricerca sono considerati esperti nella propria materia e nella didattica della propria materia al punto da essere chiamati a tenere i corsi di formazione per gli aspiranti insegnanti di scuola, nei diversi percorsi di abilitazione, ma non possono partecipare a tali corsi come studenti, né tantomeno considerarsi abilitati all'insegnamento. Come dire che l'istruttore di guida non ha la patente che egli stesso rilascia. Questa discriminazione e contraddizione, lungi dall'essere stata sanata, si è ripresentata in modo ancor più eclatante nel recentissimo bando per il concorso straordinario, pubblicato in G.U. lo scorso 28 aprile.
L'organizzazione in Settori Scientifico-Disciplinari (S.S.D.) è il metodo, riconosciuto nel sistema italiano, per l'organizzazione e la nomenclatura delle discipline culturali e scientifiche.
Il riconoscimento dell'afferenza al S.S.D. è dato da esperti di pari livello, individuati nel sistema italiano come Docenti Ordinari o Associati del sistema universitario, sulla base della valutazione della produzione scientifica e professionale del soggetto richiedente, oppure attraverso il dottorato di ricerca, che è organizzato per Settori Scientifico-Disciplinari e riporta nel nome stesso del dottorato svolto l'S.S.D. di riferimento. Il riconoscimento d'appartenenza al S.S.D. di riferimento è, inoltre, titolo preferenziale per l'insegnamento universitario in qualità di docente a contratto (docente precario), è quindi un'abilitazione all'insegnamento ai massimi livelli di organizzazione formativa dello Stato italiano.
Perché, se già esiste una certificazione ufficiale dell'abilità a insegnare ai massimi livelli, quello stesso titolo non viene riconosciuto come garanzia di insegnamento scolastico di qualità? Perché chi possiede tale certificazione può insegnare agli insegnanti cosa e come insegnare, ma non può accedere ai concorsi di abilitazione? Perché chi possiede tale certificazione può addirittura essere presidente di commissione o commissario nei concorsi scolastici ma non candidato? (F: Red.ne orizzontescuola 05-05-20)