Home SISTEMA UNIVERSITARIO I PROBLEMI DELLA LEGGE GELMINI CON I SUOI OLTRE 40 DECRETI ATTUATIVI E IL CAROSELLO DI NORME SPICCIOLE A SEGUIRE

Menu Principale

Newsletters

Iscriviti alle newsletter e riceverai una mail di notifica sugli aggiornamenti del sito
I PROBLEMI DELLA LEGGE GELMINI CON I SUOI OLTRE 40 DECRETI ATTUATIVI E IL CAROSELLO DI NORME SPICCIOLE A SEGUIRE PDF Stampa E-mail

La legge Gelmini (l. 240/2010) mostra ormai da anni le sue numerose pecche, derivanti in primo luogo da un impianto fortemente dirigista e limitativo dell'autonomia universitaria, che all'epoca fu percepito come un rimedio a gestioni ritenute per diversi profili troppo «allegre», anche se – a dire il vero – ciò fece anche da schermo all'intenzione, realizzata nei fatti, di intervenire in modo drastico sulla spesa pubblica destinata al comparto. Questo impianto iper-regolatorio è rimasto e si è anche rafforzato con la progressiva adozione dell'ingente numero di provvedimenti attuativi della legge (oltre quaranta); provvedimenti grazie ai quali ANVUR è stata posta al vertice del sistema, con competenze amplissime, tanto da farne di fatto il vero vertice tecnico-politico al posto del Ministero competente. In questo quadro sarebbero e sono opportuni interventi correttivi, anche radicali, da parte del legislatore. Va detto però che fino ad oggi si sono viste per lo più azioni puntiformi, più o meno motivate da ragioni «emergenziali» e per tali ragioni confinate in disposizioni di proroga (il cosiddetto decreto milleproroghe), nelle leggi di spesa, in provvedimenti omnibus: ultimo, recente, esempio l'estensione del regime del tempo definito ai ricercatori a tempo determinato di tipo B contenuto nella legge di conversione del cosiddetto «decreto crescita» (legge di conversione del DL 34/2019, art. 5 c. 5 bis). Questo non va bene. Ogni intervento sul sistema, già in grave sofferenza, non può prescindere da un quadro clinico e anamnestico complessivo; insomma è ora che termini il carosello degli interventi dell'ultimo minuto e che si smetta di proporre interventi con impatto potenzialmente sistemico senza un'analisi complessiva ed accurata del quadro, senza analisi di impatto, senza un dibattito preventivo competente e informato. Purtroppo, i due disegni di legge ora in discussione in VII Commissione alla Camera dei Deputati non fanno eccezione. (Fonte: Roars. A. Banfi, G. DeNicolao, N. Casagli, Roars 13-07-19)

 

Chi è online

 105 visitatori online
3081300
oggioggi119
ieriieri296
questa settimanaquesta settimana778
questo mesequesto mese3576
tutti i giornitutti i giorni3081300
Your IP:18.117.186.92

Universitastrends su Twitter