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LE RISORSE FINANZIARIE DEGLI ATENEI STATALI. AUMENTI APPARENTI, CONTRAZIONI E RITAGLI PER UNA COPERTA SEMPRE PIÙ CORTA PDF Stampa E-mail

Le risorse strutturali a disposizione degli atenei sono di fatto diminuite. Cala in particolare la quota base di finanziamento, che arriva ad esser di 4,3 miliardi di euro. Cioè, c'è una riduzione di 127 milioni di euro rispetto al 2018 (circa il 2,9%), che segue quella di 165 milioni dell'anno precedente (circa il 4% in meno rispetto al 2017). In pratica, la quota base di finanziamento si riduce oggi al 58% del FFO, in calo drastico rispetto al 72% di quattro anni fa. Nella programmazione triennale, poi, è prevista una sua ulteriore progressiva contrazione, almeno del 2% nel 2020 e di un ulteriore 2% nel 2021. Cresce poi al suo interno la quota ripartita secondo il criterio del cosiddetto "costo standard di formazione studente" che arriva a 1,5 miliardi di euro (il 35,7% della quota base: era il 20% nel 2014 e da allora è progressivamente aumentata), mentre calano a 2,7 miliardi i fondi basati sulla spesa storica (nel FFO 2014 erano circa 4 miliardi!). Continua dunque a crescere anche la quota premiale, cioè la parte delle risorse distribuita secondo criteri e parametri di valutazione decisi centralmente. Nel 2019 arriva praticamente a 2 miliardi di euro (1,96), crescendo rispetto al 2018 di circa 121 milioni di euro (il 6,6% in più). Aumenta in questo quadro la quota perequativa (da 145 a 175 milioni di euro, il 20% in più), anche se per la distribuzione della perequazione aumenta la quota C legata all'accelerazione dei singoli atenei verso indicatori di "qualità". La percentuale delle risorse premiali diventa allora il 26,3% di tutto il FFO, contro circa il 19,5% del 2014, al netto dei dipartimenti d'eccellenza (sommando i quali si raggiunge il 30,3% delle risorse complessive). Come lo scorso anno, questa premialità è distribuita utilizzando i risultati della Valutazione della qualità della ricerca (VQR 2011-2014), le politiche di reclutamento (VQR dei soggetti reclutati dalle Università), la cosiddetta "valorizzazione dell'autonomia responsabile" (su due parametri individuati dai singoli atenei in relazione a ricerca, didattica e internazionalizzazione), con gli stessi pesi dello scorso anno (rispettivamente 60%, 20% e 20%). Come sempre questa quota non è aggiuntiva, come tutti gli anni continuiamo a ripetere che dovrebbe essere, ma viene sottratta, "ritagliata" dalla stessa e sempre più corta coperta. (Fonte: Comunicato Flc Cgil 26-08-19)

 

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