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DATI DELL’VIII INDAGINE ADI SUL DOTTORATO PDF Stampa E-mail

I dati dell'VIII Indagine ADI su Dottorato e Postdoc evidenziano che l'età media dei dottorandi italiani è di 29,5 anni. Gli under 30 rappresentano circa il 63% dei dottorandi e in genere iniziano il dottorato uno o due anni dopo la laurea magistrale. Nonostante nel 2016 in Italia la quota di 25-34enni con laurea magistrale (o equivalente) e dottorato sia salita a 15,5%, rimane ancora una volta bassa rispetto alla media UE22 del 17,7%. I dati di ADI mostrano inoltre che il 40% dei posti è bandito da solo 10 atenei: 7 al Nord (Trento, Padova, Bologna, Milano Statale, Politecnico Milano, Torino e Genova), 2 al Centro (Sapienza Università di Roma e Università degli Studi di Roma "Tor Vergata") e 1 al Sud (Università degli Studi di Napoli Federico II). Tra le tre grandi macroaree del Paese esistono forti differenze: oggi il Nord conta il 48,2% dei dottorati banditi in Italia, il Centro il 29,6% e il Mezzogiorno il 22,2%. Con il decreto ministeriale n. 45 dell'8 febbraio 2013, le procedure di approvazione dei corsi di dottorato sono profondamente cambiate con l'obiettivo di aumentarne la qualità e la selettività. Osservando i dati della serie storica a partire dal 2006/07, i corsi di dottorato di ricerca sono passati da 2.897 del 2006/07 a 2.221 del 2014/15 (con il numero di iscritti che è passato da 40.121 a 32.771 negli stessi anni), fino a 1.256 del 2015/16.
A un anno dal titolo di dottore il 24,6% svolge un'attività con borsa o assegno di ricerca, mentre la restante quota svolge un'altra attività lavorativa (59,0%). Il 38,6% degli occupati prosegue l'attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato: di questi il 16,1% ha iniziato l'attuale lavoro durante il corso di dottorato, mentre il 22,5% l'ha iniziato ancor prima di iscriversi ad esso. Il restante 49,6% degli occupati ha trovato lavoro solo al termine del dottorato: il 68,2% tra i dottori in scienze di base e il 53,9% tra quelli in ingegneria. (Fonte: G. Borrelli, AGI 26-06-19)