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CLASSIFICAZIONI. NON VALUTARE SOLO I RISULTATI MA ANCHE L’EFFICIENZA DEGLI ATENEI PDF Stampa E-mail

Le università italiane che si sono posizionate nella fascia medio/alta della classifica QSWUR (Politecnico di Milano in primis) sono riuscite ad ottenere buoni (ottimi) risultati nella didattica e nella ricerca, pur avendo a disposizione molte meno risorse di quante ne abbiano le proprie controparti in altri Paesi. In molti casi, nelle università ai vertici di queste classifiche la spesa per studente è più del triplo di quella a disposizione nei nostri atenei (in taluni casi, addirittura di un ordine di grandezza superiore!). A questo specifico tema - l'efficienza relativa delle università in diversi Paesi - è stata dedicata un'attenzione particolare negli ultimi anni, anche grazie all'interesse espresso dalla Commissione Europea. In un recente lavoro* - in corso di pubblicazione sulla rivista accademica Applied Economics – è stata comparata l'efficienza degli atenei italiani e di quelli tedeschi, nell'orizzonte temporale 2001-2011. Il lavoro evidenzia come le università tedesche abbiano sì risultati migliori di quelle italiane, ma al contempo abbiano a disposizione un tale maggiore ammontare di risorse da farle risultare, in un confronto diretto, meno efficienti. In altre parole, la maggiore disponibilità di risorse delle università tedesche non si traduce in risultati proporzionalmente migliori. Per dare un'idea di tali differenze, i nostri dati dicono che la spesa media per studente nel periodo analizzato è stata pari a 15.500€ nelle università tedesche e solo a circa 6.000€ in quelle italiane. Al contempo, il numero medio di studenti (la nostra misura di output) è stato pari a circa 18.000 nelle università tedesche, contro gli oltre 28.000 nelle loro controparti del nostro Paese. Le università non possono essere valutate solamente sulla base dei propri risultati, ma occorre tenere in considerazione anche l'ammontare di risorse che viene da esse impiegato. Tale riflessione vale in particolare con riferimento alle università statali, le quali utilizzano in prevalenza risorse dei contribuenti. In questo senso, assieme al valore assoluto dei risultati conseguiti, l'efficienza dovrebbe essere un criterio guida di giudizio e di policy-making. (Fonte: T. Agasisti, Sole24 28-09-19). Rif. *Agasisti, T., Gralka, S. (2019): The transient and persistent efficiency of Italian and German universities: A stochastic frontier analysis. Applied Economics, 1-19.