|
Nonostante il governo abbia stanziato 110 milioni in più dell'anno scorso per il Fondo di finanziamento ordinario (FFO) dell'università (7,450 miliardi a fronte dei 7,327 del 2018), questi fondi sono interamente vincolati a iniziative specifiche (dipartimenti d'eccellenza, piano straordinario per ricercatori RTDb) che nulla hanno a che fare con la spesa corrente. Mentre in realtà nelle disponibilità delle università non solo non c'è un euro in più, ma ce ne sono sempre meno. E senza soldi in più, come si fa ad assumere più personale? A evidenziarlo è il CUN, che «rileva come l'incremento di finanziamento totale, pari a circa 469 milioni nell'ultimo biennio, sia interamente dedicato a interventi specifici vincolati mentre la somma di quota base, premiale e perequativa, è in costante diminuzione ormai da molti anni (dagli oltre 6,4 miliardi del 2014 ai circa 6,2 miliardi del 2019)». Mentre finora gli aumenti della spesa corrente potevano ammontare al 3% su base annua, d'ora in poi non potranno superare il tasso di crescita del Pil nel Def, che si aggira sullo zero virgola. «Ne discende che, in assenza di un finanziamento dedicato, stabile e progressivo nel tempo, il ritorno del turnover su base nazionale a livelli uguali o superiori al 100%, dopo la forte contrazione del personale dell'ultimo decennio, rischia di essere un obiettivo non raggiungibile da un punto di vista economico-finanziario». (Fonte: O. Riva, CorSera 23-08-19)
|
