Home 2019 27 aprile LIBRI – RAPPORTI - SAGGI SCOPERTA – COME LA RICERCA SCIENTIFICA PUÒ AIUTARE A CAMBIARE L'ITALIA
SCOPERTA – COME LA RICERCA SCIENTIFICA PUÒ AIUTARE A CAMBIARE L'ITALIA PDF Stampa E-mail

Autore: Roberto Defez. Ed. Codice, Torino 2018
Il libro è molto critico nei confronti delle deludenti politiche per la ricerca, ma al contempo è fortemente auto-critico nei confronti della stessa comunità scientifica che, in Italia, non avrebbe fatto abbastanza per arginare alcune derive anti-scientifiche per cui tutto il mondo ci deride: Defez fa riferimento a casi come Di Bella, Stamina, No-vax e Xylella. Vannoni, laureato in scienze della comunicazione, era riuscito a far approvare da un ministro della sanità di un governo tecnico una cura il cui protocollo di somministrazione è stato approvato alla quasi unanimità dal Senato della Repubblica nel 2013: il colmo per un Paese che sa esprimere, nonostante tutte le difficoltà, la ricerca di più alto livello in ambito di cellule staminali e medicina rigenerativa al mondo. Solo poche voci isolate hanno preso posizione contro questa truffa (tra queste Elena Cattaneo), mentre si sarebbe dovuta sentire una voce unanime e più autorevole provenire dal mondo della ricerca.
Parlare di ricerca scientifica in Italia è complicato secondo Defez, a tutti i livelli vi è uno scollamento tra percepito e fatti, tra interpretazione e dati, e la vicenda raccontata in una TedConference, da cui nasce anche "Scoperta", ne è l'ennesima conferma.
Nel Natale 2009 Roberto Defez riceve una lettera di denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa con una richiesta di risarcimento da 400.000 euro. Poche settimane prima aveva letto sul settimanale Famiglia Cristiana un articolo che parlava di mais geneticamente modificato, che recitava così: "Il mais che fa paura – le inquietanti conclusioni di una ricerca dell'Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) sui cereali OGM: possono alterare il sistema immunitario". L'articolo riportava un'intervista al direttore dell'Inran, Giovanni Monastra, collega che Defez conosceva bene per le discussioni avute con lui su Nature Biotechnology. Sul suo blog Roberto Defez aveva pubblicato un intervento in cui sosteneva non solo che non esisteva un documento scientifico che supportasse la tesi dell'articolo, ma anche che Giovanni Monastra non aveva mai rilasciato un'intervista al giornalista autore di quell'articolo.
Solo 4 anni dopo, nel 2013, un giudice sentenziò che Defez aveva ragione e che Famiglia Cristiana aveva pubblicato delle falsità. Ciononostante, il settimanale da 500.000 copie non ha mai pubblicato una smentita. L'ultimo libro di Defez allora nasce dall'esigenza di mostrare che questi fenomeni di sfiducia nei confronti della ricerca e dell'innovazione sono molto frequenti nel nostro Paese, sia a livello di opinione pubblica sia a livello di gestione politica, e saranno una delle principali cause nella limitazione del nostro sviluppo. (Fonte: F. Suman, IlBo 12-03-19)