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OBBLIGO DI ISCRIZIONE ALL’ORDINE PER FISICI, CHIMICI, BIOLOGI? PDF Stampa E-mail

La vicenda dell'obbligo di iscrizione all'Ordine per Fisici, Chimici, Biologi et similia ingrana la marcia con una svolta importante. Come forse si ricorda, tutto è iniziato con la legge Lorenzin, che riordina le professioni sanitarie. Secondo l'interpretazione dell'Ordine professionale dei Fisici e dei Chimici, tale legge implica l'iscrizione obbligatoria all'Ordine di qualsiasi lavoratore che abbia a che fare con la fisica (e la chimica), compresi tutti i docenti universitari e i ricercatori degli Enti di Ricerca. Un'interpretazione oltremodo discutibile, che purtroppo non è stata subito rigettata dal Ministero della Salute, che ha l'incarico di scrivere i decreti attuativi: tale ministero ha però richiesto un parere in proposito al MIUR, che prima di rispondere ha chiesto lumi al Consiglio Universitario Nazionale (che rappresenta i docenti universitari) e alla Consulta dei Presidenti degli Enti di Ricerca (ConPER). Il CUN e la ConPER rilevano principalmente due cose. La prima è che l'obbligo di iscrizione non può sussistere per tutti, ma solo per quei docenti e ricercatori che svolgono prestazioni a carattere professionale negli "ambiti di competenza" degli Ordini. La lettera del MIUR al Ministero della Salute non solo recepisce e fa suoi in toto i pareri, le analisi e i rilievi del CUN e della ConPER, ma proprio a proposito degli ambiti di competenza dell'Ordine sottolinea come essi "debbano essere definiti con esplicito riferimento a profili di interesse sanitario" e aggiunge una richiesta chiave: "Considerato l'elevato numero di soggetti potenzialmente interessati fra il personale universitario e degli enti pubblici di ricerca vigilati da questo Ministero, si richiede di includere MIUR, CUN e ConPER fra gli interlocutori istituzionali del processo di definizione del regolamento dell'ordine dei Chimici e dei Fisici e delle relative attività di competenza". (Fonte: A. Ferretti, FQ 14-03-19)