Home 2010 20 Luglio Dove c'è sapere c'è un maestro
Dove c'è sapere c'è un maestro PDF Stampa E-mail
Nessuno corre in soccorso della cittadella università indifesa e assediata. Nemici fuori, nemici dentro. I nostri (chi?) non arrivano, non arriveranno mai. Tutti hanno lavorato per questo gran finale: destra e sinistra, impensabili alleati nel distruggere l'università. E accanto a loro: saggi, sapienti, politologi. I fanatici e i talebani della produttività (quale?) e della valutazione (rispetto a cosa?). Tre più due, eccellenza, master, crediti... così si è ridotto il sapere. Niente più maestri, né scuole e, dunque, niente più allievi. Basti pensare a ciò che ci viene proposto come rimedio infallibile al male e al familismo amorale dei concorsi: eliminare tutto ciò che può evocare la cooptazione. Gesù scelse i propri discepoli tramite concorso? Con busta sigillata e anonima per essere imparziale? Là dove c'è sapere, c'è un maestro, perché ogni sapere ha bisogno di maestri e di discepoli per vivere e crescere in autenticità. Se no c'è l'inganno. (B. Favini, E. Scandurra, Il Manifesto 22-06-2010)