Home 2010 20 Luglio Smitizzare l’università
Smitizzare l’università PDF Stampa E-mail
Ernesto Galli della Loggia («Università tra illusioni e pregiudizi») riepiloga con rigore i fattori di crisi delle università: «Dietro una facciata di estrema democraticità costruita negli anni 60-70 (...) è venuta crescendo contemporaneamente una struttura inefficiente e sperperatrice», così che, nelle classifiche internazionali le università italiane (tranne poche e solo quelle con accesso selezionato) sono fra le peggiori. Ma, a mio avviso la grande «illusione» è derivata dall'aperto accesso e dalla rilassatezza nel giudicare gli studenti così da considerare le lauree una meta facilmente raggiungibile, magari con molti anni fuori corso, ben oltre i 23/24 anni, ma senza assicurare una preparazione per l'inserimento nella vita attiva: e di qui il tentativo di acquisirla attraverso master e corsi, con aggravio delle spese per le famiglie costrette a mantenere i giovanotti (non solo i «bamboccioni»). Ma la grande illusione di chi li mantiene, è che la laurea consenta uno status di sicurezza per l'avvenire. Quindi università ingolfate, spesso ridotte a «esaminifici» con danno per gli studenti, per le famiglie e per il Paese. Occorre quindi smitizzare l'università e far comprendere ai giovani (e ai genitori) che ben più dignitosi e proficui sono gli istituti tecnici (che sfornavano ottimi ragionieri e geometri a 18 anni pronti per la professione) e le scuole professionali, anche quelle per lavori manuali che di certo consentono un più pronto e più remunerativo inserimento nella società. (V. Uckmar, Corsera 21-06-2010)