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LA SCIENZA NON DOVREBBE RINCHIUDERSI NEL MONOLINGUISMO ANGLOFONO PDF Stampa E-mail

Gli Atenei non sono mobili, ma incardinati in un territorio, dal quale ricavano sostegno materiale e culturale. Essi devono progettare su tempi lunghi, mettendo in conto i possibili rapidi rivolgimenti della storia, poiché sono deputati a valorizzare il capitale umano futuro. Essi devono anche mettere a frutto il loro capitale cognitivo per vitalizzare le risorse locali, trasformandole in opportunità di sviluppo. Giova sottolineare che gli Atenei, che hanno raggiunto un maggior respiro internazionale, sono quelli che hanno saputo immergersi nel territorio istituendo con esso un continuo scambio di informazioni, relazioni e risorse. Tipici ma non unici sono gli esempi dell'università di Stanford-Silicon Valley e MIT-Boston. È difficile immaginare come un Ateneo che non condivida la lingua con il contesto che lo circonda possa continuare a svolgere una analoga funzione.
Le stesse imprese multinazionali dei settori tecnologicamente avanzati, che le nostre autorità politiche e accademiche sembrano prendere a modello, hanno iniziato a comprendere che l'inglese internazionale è utile come lingua di contatto, ma il lavoro quotidiano ha bisogno anche della lingua nativa. Se non vuole estraniarsi dalla società, la scienza può parlare in inglese, usare libri e riviste scritte in inglese, ma deve conservare l'uso della lingua locale.
È verosimile che nei decenni prossimi la padronanza di un italiano vivo e aggiornato, sarà, per i nostri studenti, il passaporto per una assimilazione forte della cultura scientifica, anche in un universo anglificato.
Il ruolo della lingua come mediatore culturale del contesto territoriale è evidente, come è altrettanto evidente che un ospite che non impari e non usi la lingua locale, non potrà avere legami duraturi con il nostro paese. Lo hanno già imparato i tedeschi che prima di noi hanno imboccato la strada della anglificazione integrale e prima di noi l'hanno abbandonata a favore di un regime bilingue, restaurando l'obbligo per gli studenti stranieri di imparare il tedesco. (Fonte: Red.ne Roars e M.L. Villa 12-10-18)