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L’EMIGRAZIONE STUDENTESCA CAUSA AL SUD UNA PERDITA COMPLESSIVA ANNUA DI CONSUMI PUBBLICI E PRIVATI DI CIRCA 3 MILIARDI DI EURO PDF Stampa E-mail

La SVIMEZ rivela che nell'anno accademico 2016/2017 i meridionali iscritti all'Università sono complessivamente 685 mila circa, di questi il 25,6%, pari a 175 mila unità, studia in un Ateneo del Centro-Nord. La quota, invece, di giovani residenti nelle regioni del Centro-Nord che frequenta un'Università del Mezzogiorno è appena dell'1,9%, pari a 18 mila studenti. Ne deriva, quindi, un saldo migratorio netto universitario pari a circa 157.000 unità. Per offrire un ulteriore termine di paragone, si tenga presente che nello stesso A.A. in tutte le università del Sud risultavano iscritti 509.000 studenti. Il movimento "migratorio" per fini di studio ha interessato, quindi, circa il 30% dell'intera popolazione rimasta a studiare in atenei meridionali. Gli studenti "emigrati" per motivi di studio rappresentano, inoltre, circa lo 0,7% della popolazione residente meridionale.
Le regioni meridionali che si caratterizzano per i maggiori flussi in uscita in termini assoluti sono la Sicilia e la Puglia, con oltre 40 mila giovani che studiano al Nord, mentre in termini di percentuale su totale degli iscritti, i tassi migratori universitari più elevati riguardano le regioni più piccole del Sud, Basilicata e Molise con oltre il 40%, la Puglia e la Calabria con il 32% circa e la Sicilia con il 27%. "È evidente che la perdita di una quota così rilevante di giovani ha, già di per sé, un effetto sfavorevole sull'offerta formativa delle università meridionali – rileva il Direttore di SVIMEZ, Luca Bianchi – Ben più gravi, tuttavia, sono le conseguenze sfavorevoli che derivano dalla circostanza che, alla fine del periodo di studio, la parte prevalente degli studenti emigrati non ritorna nelle regioni di origine, indebolendo le potenzialità di sviluppo dell'area attraverso il depauperamento del c.d. capitale umano, uno degli asset più importanti nell'attuale contesto". In termini di impatto finanziario l'emigrazione studentesca causa al Sud una perdita complessiva annua di consumi pubblici e privati di circa 3 miliardi di euro. (Fonte: www.dire.it 24-06-18)