Il taglio del finanziamento 2011 |
|
|
|
Le proteste contro i tagli al FFO dell’Università si sono fino ad oggi mosse essenzialmente contro le riduzioni previste dalla L. 133/2008, che sono di per sé tali da mettere gran parte degli Atenei in condizione di insostenibilità finanziaria. Ricordiamo che in un proprio documento la Conferenza dei Rettori colloca al 1° gennaio 2011 la data alla quale le Università italiane, con poche eccezioni, entreranno in una spirale di sbilanciamento strutturale dei conti. A nulla sono valsi gli appelli alla priorità dell’alta formazione e della ricerca nell’economia-Paese; anche i tentativi di introdurre misure parzialmente correttive si sono finora scontrati con una totale insensibilità del Governo. Nella prima versione della manovra finanziaria attualmente in discussione erano spuntati 700 milioni di euro a recupero parziale dei tagli, ma sono durati lo spazio di un arcobaleno, e in poche ore sono evaporati. Da notizie informali apprendiamo che anche le misure a termine di sostegno del finanziamento sono destinate a non essere rinnovate; ci riferiamo ai 550 milioni di euro/anno stanziati dal Governo Prodi per il triennio 2008-2010; e ai 400 milioni ricavati dallo scudo fiscale per il 2010. Se entrambe queste misure non verranno confermate e prorogate, il taglio del finanziamento 2011 rispetto al 2010 non sarà solo quello, pur consistente, previsto dalla L.133 (oltre 300 milioni in meno nel FFO), ma ammonterà all’incirca ad un miliardo e cento milioni di euro. Non c’è bisogno di commenti: è del tutto evidente che in questo scenario le pur pesanti restrizioni e conseguenze negative già previste, per esempio sul reclutamento e le spese di personale, sono d’un balzo superate ampiamente. (FlcCgil 02-07-2010)
|