Home 2018 10 aprile LIBRI. RAPPORTI. SAGGI SCOPERTA. COME LA RICERCA SCIENTIFICA PUÒ AIUTARE A CAMBIARE L’ITALIA
SCOPERTA. COME LA RICERCA SCIENTIFICA PUÒ AIUTARE A CAMBIARE L’ITALIA PDF Stampa E-mail

Autore: Roberto Defez. Ed. Codice, 2018. Pag. 168.
Defez parte da un'analisi piuttosto condivisa, almeno negli ambienti scientifici. L'Italia è un paese in difficoltà. Per la sua incapacità di innovare che deriva, a sua volta, da una cultura scientifica insufficiente anche tra le classi dirigenti. Sostiene Defez, con innumerevoli e puntuali esempi che si srotolano lungo i quattro quinti del libro, che gli scienziati italiani – pochi, ma in grande maggioranza buoni – sono maltrattati «oltre ogni limite di decenza». Lo sfondamento dei limiti avviene in più settori, da quello dei finanziamenti a quello degli adempimenti burocratici, che non sono solo una sorta di tortura istituzionale ma un'enorme perdita di tempo, tutto sottratto alla ricerca. In definitiva, Defez denuncia rapporti non sostenibili della comunità scientifica con i media, le classi dirigenti (per esempio la magistratura), l'economia e la politica. È tutto questo che contribuisce al declino ormai strutturale del paese. È tutto questo che bisogna rimuovere per aiutare a cambiare l'Italia. Ma a questo punto il ricercatore napoletano si pone la domanda, a sua volta classica: di chi è la colpa? Ed è in questo momento che la risposta diventa davvero originale, spiazzante, provocatoria: la colpa è degli scienziati italiani. No, non che questo assolva le (altre) classi dirigenti del paese. Tutt'altro. Ma il fatto è che la comunità scientifica del paese non è affatto unita, coordinata, organizzata. Ciascun ricercatore cerca la sua salvezza individuale, con il più classico individualismo. Ed è qui che l'analisi originale, spiazzante, provocatoria di Defez diventa proposta a sua volta originale, spiazzante, provocatoria: con la "carica dei 51". Già, ma come? Creando un gruppo rappresentativo di tutte le discipline, di 50. Anzi, di 51 membri – scegliendo tra i ricercatori più bravi (secondo i criteri internazionali, ovviamente) ed eleggendo tra loro o anche tirando il nome del presidente pro tempore. Questo gruppo dovrebbe avere il compito di parlare sì a nome degli scienziati italiani, in maniera sistematica ed efficiente, in maniera professionale, ma utilizzando i metodi propri dei ricercatori: producendo documentazione rigorosa, scientifica appunto, a sostegno delle loro tesi. Una documentazione chiara e imponente, tale da sommergere i media, ma anche da raggiungere le classi dirigenti (magistratura compresa, cui indicare magari nomi di consulenti scientificamente accreditati per la cause in tribunale), gli uomini dell'economia, i politici. (Fonte: P. Greco, www.scienzainrete.it 12-03-18)