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IL MITO DELL’ECCELLENZA. L’INSEGUIVA ANCHE GALILEO? LA CORRELAZIONE LATITUDINE – DIPARTIMENTI D’ECCELLENZA PDF Stampa E-mail

La distribuzione dei Dipartimenti universitari di Eccellenza è fortemente correlata con la Latitudine:
106 al Nord (59%), 49 al Centro (27%), 25 al Sud e nelle Isole (13%). Esiste anche una blanda correlazione con la Longitudine, soprattutto lungo la dorsale appenninica. La mappa, che mostra il numero di dipartimenti eccellenti per regione, evidenzia infatti come l'Eccellenza tenda a concentrarsi sul settore tirrenico, piuttosto che su quello adriatico. La determinazione dell'eccellenza dei dipartimenti è una strana pratica moderna, sconosciuta agli antichi. Eppure le Università esistono da mille anni. C'è chi è pronto a giurare che Galileo abbandonò l'Ateneo pisano per approdare a Padova, perché l'Università della Repubblica veneziana era stabilmente in testa alle classifiche di eccellenza. Personalmente tendo più a credere alla congettura che il grande scienziato abbia deciso di emigrare perché a Padova semplicemente gli raddoppiarono lo stipendio: da 60 ducati pisani (corrispondenti a 420 lire fiorentine) a 180 fiorini veneziani (equivalenti a 870 lire fiorentine). A supporto di questa ipotesi c'è il fatto che il Galilei non esitò a spostarsi a Firenze, che l'Università nemmeno ce l'aveva, come «Matematico primario dello Studio di Pisa e Filosofo del Ser.mo Gran Duca senz'obbligo di leggere e di risiedere né nello Studio né nella città di Pisa, et con lo stipendio di mille scudi l'anno, moneta fiorentina» che, se non sbaglio, corrispondevano a 5000 lire. Stipendio quintuplicato insomma ed esonero totale dagli obblighi didattici. Altro che eccellenza! Altro che scatti biennali!
Per misurare l'eccellenza oggi si deve istituire una costosa Agenzia Ministeriale, realizzare una macchinosa piattaforma informatica per l'immissione delle pubblicazioni, chiedere a tutti i professori e ricercatori d'Italia di perdere tempo prezioso per inserire i loro prodotti di ricerca nella banca dati, escogitare una formula complicatissima per misurare l'immisurabile – ovvero la qualità scientifica fra discipline diverse – istituire una commissione nazionale di valutatori, preselezionare 350 dipartimenti con la formula complicatissima suddetta, chiedere alla commissione di sceglierne 180 e di scartare il resto in base a un sistema di valutazione a punteggio, negoziare il risultato con i rettori e con la CRUI, pubblicare i risultati, rispondere alle proteste. (Fonte: N. Casagli, Roars 27-02-18)