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NONOSTANTE LA DENIGRAZIONE IMPERANTE L’UNIVERSITÀ FORMA GIOVANI ADATTI AL MERCATO DEL LAVORO NEI PAESI IN ASSOLUTO PIÙ PROGREDITI PDF Stampa E-mail

Si mettano una mano sulla coscienza tutti quegli italiani che – di solito dal "mondo del lavoro" – sparano a zero sulla nostra scuola e la nostra università, dando ai governi di ogni colore un pretesto per infierire su uno dei settori strategicamente più essenziali per la vita e per l'economia di un paese. Si rendano conto che la percentuale del PIL destinata a finanziare l'università è in Germania – a seconda del modo di calcolarla – da 2 a 4 volte la nostra, anche perché negli ultimi 10 anni è cresciuta del 23%; mentre da noi nello stesso periodo i governi l'hanno ridotta del 22%. Col risultato che ora siamo penultimi nell'Europa a 15 per il rapporto tra il finanziamento all'istruzione e il PIL. In questa situazione, e nonostante i vergognosi attacchi di ogni tipo subiti direttamente dal loro personale, scuola e università di fatto (grazie al quotidiano sacrificio di quello stesso personale) formano giovani adatti al mercato del lavoro nei paesi in assoluto più progrediti. Mentre il mondo delle aziende in Italia ai giovani non è capace di darglielo, un lavoro. Insomma, forse è il caso di ripensare chi è che non fa bene la sua parte. (Fonte: E. Lombardi Vallauri, temi.repubblica.it/micromega-online 10-01-18)