LA BABELE DELLE SIGLE PER L’UNIVERSITÀ |
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Il Parlamento approvò rapidamente e il Presidente della Repubblica promulgò la legge 240/2010. Fino ad allora tutte le componenti del sistema universitario avevano parlato più o meno la stessa lingua, e si capivano. Poi improvvisamente rettori, senatori e consiglieri cominciarono a fare discorsi del tipo: – Bisogna procedere celermente alla riorganizzazione della governance, alla programmazione pluriennale, all'elaborazione dei modelli di distribuzione dei punti organico, all'organizzazione dei processi di autovalutazione ... I professori iniziarono a parlare più o meno in questo modo: – ANVUR AVA VQR IRAS IRFS CINECA TECO SUA. I ricercatori rispondevano: – RTDA RTDB ASN IRIS LOGINMIUR FFABR. I tecnici replicavano: – RUP RSPP DVR DUVRI DPI CONSIP. Gli amministrativi ribattevano: – MEPA CUP CIG DURC IPA PROPER PERLAPA ANAC RPCT PTPCT OIV. E gli studenti obiettavano – CFU CDL CDLM TEST PEC ARDSU ISEE MAV. Nessuno ci capiva più una #cippa. (Fonte: N. Casagli, Roars 19-12-17)
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