IL NUMERO CHIUSO ALL'UNIVERSITÀ È DEL TUTTO LEGITTIMO E NON IN CONTRASTO CON I PRINCIPI DELLA CONVENZIONE EUROPEA |
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La questione centrale del numero chiuso o programmato resta quella di sempre, ovvero se l'introduzione di un numero limitato di iscrizioni sia legittimo oppure in contrasto con il diritto allo studio garantito dalla nostra Carta costituzionale oltre che dalla normativa comunitaria. Inutile ricordare che in merito a tale problematica vi sono state numerose sentenze del Consiglio di Stato a partire dal 2008, della Corte costituzionale e finanche della Corte europea dei diritti dell'uomo che, seppure con diversi approcci motivazionali, hanno stabilito che il numero chiuso all'università è del tutto legittimo e non in contrasto con i principi della Convenzione europea. Vi è ormai una diffusa consapevolezza che l'istruzione, nonostante la sua indiscussa importanza, non essendo un diritto assoluto può soggiacere a talune limitazioni rappresentate, per l'appunto, da una sua regolamentazione in linea con le prescrizioni della Carta fondamentale. Una più compiuta tutela del diritto allo studio, diversamente da quanto si vorrebbe far credere, non passa attraverso l'abrogazione del numero chiuso bensì garantendo una effettiva e altamente qualificata formazione universitaria, soprattutto a favore dei numerosi ragazzi che nonostante il loro desiderio e capacità, risultano penalizzati in quanto economicamente impossibilitati a perseguirlo. (Fonte: G. Villanacci, CorSera 01-10-17)
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