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PROCEDURE DI RECLUTAMENTO. IN VISTA NUOVE PROCEDUFE ASTRATTE E ASTRUSE PDF Stampa E-mail

Senza un'etica diffusa, e strumenti che facciano rispondere in pieno i valutatori delle loro scelte, qualsiasi procedura è permeabile. Ma le procedure previste dalla legge Gelmini sono facilmente aggirabili e manipolabili come può accadere anche nell'uso d'indici di produttività quantitativi apparentemente neutri. Indici che potrebbero dimostrarsi tutt'altro che imparziali: basti pensare che gruppi di ricerca numerosi possono accrescere il proprio impatto citazionale, oppure – nei settori non bibliometrici – il ruolo decisivo che hanno assunto le riviste di fascia A (e i relativi comitati scientifici). Si sbaglierebbe quindi a interpretare quanto accaduto in questi giorni (l'inchiesta della Procura di Firenze, che vede indagati per corruzione alcune decine di docenti di un intero settore disciplinare) come il risultato dell'insufficiente automaticità o misurabilità delle procedure di valutazione e selezione. In questo quadro, risulta paradossale che si invochi un'ulteriore agenzia esterna, l'Anac guidata dal magistrato Cantone, per introdurre nuove procedure ancora una volta astratte dalle prassi internazionali e talvolta astruse, come quelle proposte nel recente Piano Nazionale Anticorruzione. L'idea di avere membri esterni nelle commissioni ricorda il fallimentare tentativo di inserire studiosi esteri della prima Asn, dando per scontato che, anche nei settori più vicini alle professioni, questi "esterni" siano più indipendenti e immuni a pressioni illegittime. Queste soluzioni non solo non intervengono sui rischi di manipolazione dei concorsi, ma rendono ancor più opachi e confusi i processi di reclutamento. (Fonte: F. Sinopoli, huffpost 29-09-17)