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ISPD (INDICATORE STANDARDIZZATO DI PERFORMANCE DIPARTIMENTALE) PDF Stampa E-mail

Ci eravamo dimenticati che l'indicatore standardizzato ISPD (indicatore standardizzato di performance dipartimentale che è alla base della procedura dei c.d. Dipartimenti di eccellenza) è una geniale trovata del 2014 frutto della collaborazione tra la CRUI e l'ANVUR. L'ISPD non è nato per i Dipartimenti di eccellenza (che ancora non erano saltati fuori dal cilindro magico), è stato invece concepito per fornire ai rettori uno "strumento matematicamente potente" per comparare i dipartimenti all'interno degli atenei. Il messaggio della CRUI e dell'ANVUR è il seguente: la VQR è il migliore esercizio valutativo esistente e deve essere utilizzato per finalità interne alle singole università. Le singole università rimangono formalmente libere di inventare procedure diverse, ma perché rinunciare a strumenti già pronti e potenti? Così si spiana la strada al dominio di un pensiero unico della cui robustezza è però lecito dubitare. Sul piano giuridico con l'ISPD e i dipartimenti di eccellenza, ci troviamo di fronte non solo ad una norma retroattiva, ma anche all'uso dei risultati della VQR per finalità diverse da quelle inizialmente concepite, allo scopo di aggirare l'autonomia delle singole università, attribuendo risorse direttamente dal Centro (il MIUR) alla più remota periferia (il Dipartimento). Il CUN nella nota del 18 luglio 2017 raccomandava alle università "la massima cautela nell'utilizzare i valori di ISPD. [...], questo indicatore non può infatti essere impiegato come parametro sul quale basare direttamente ripartizioni proporzionali di risorse tra i propri dipartimenti". Insomma, secondo il CUN, l'ISPD è un indicatore utile per esercizi valutativi nazionali, ma non può essere adoperato per finalità valutative interne agli atenei, in particolare con lo scopo di distribuire risorse tra dipartimenti. Il CUN non chiedeva un parere all'ANVUR, ma indicava una propria linea politica. A distanza di quasi tre mesi, senza essere stata interrogata, l'ANVUR decide di "rispondere" giungendo a conclusioni diametralmente opposte a quelle del CUN. Cosa c'è dietro tutto questo? L'ennesimo attentato all'autonomia delle università. Il messaggio della CRUI e dell'ANVUR è il seguente: la VQR è il migliore esercizio valutativo esistente e, quando corredato dagli opportuni e "potenti strumenti matematici" (come l'indicatore standardizzato), può (e deve) essere utilizzato per finalità interne alle singole università. (Fonte: R. Caso, Roars 20-10-17)