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MIGLIORARE IL RECLUTAMENTO PDF Stampa E-mail

Una selezione meritocratica, basata su modelli condivisibili, come la procedura con doppio livello di selezione, con abilitazione nazionale e concorso locale, non basta ad attrarre, ma soprattutto, a trattenere i migliori ricercatori e professori in un contesto universitario che è chiamato a essere sempre più competitivo, internazionale e motore dello sviluppo sociale, economico e culturale del Paese. Sebbene il meccanismo di reclutamento del personale docente abbia subìto diversi cambiamenti negli anni, non è stato ancora in grado di valorizzare l'autonomia degli Atenei.
Affinché l'Università italiana possa essere al passo con una dimensione europea e internazionale deve essere grande, in termini di maggiori risorse e fondi. La risposta per garantire ai ricercatori più possibilità di crescita professionale in futuro è, pertanto, l'investimento in ricerca e didattica, il superamento di vincoli interdisciplinari nel reclutamento dei giovani con concorsi aperti, nei quali gli Atenei possano selezionare secondo le proprie reali necessità contingenti e vengano valutati, poi, per le scelte fatte in un sistema di autonomia responsabile.
Investire su un nuovo modello universitario significa: accorciare i tempi di precariato per ricercatori e docenti; dare loro maggiori prospettive di carriera; superare il localismo e agevolare la mobilità fra sedi locali e internazionali; e soprattutto impegnare più risorse pubbliche e private nella ricerca italiana, sollecitando alla partecipazione un maggior numero di enti finanziatori e alla donazione che è molto limitata nel nostro Paese. (Fonte: C. Messa, IlSole24Ore 17-08-17)